
Stop flussi incontrollati
Migranti, la stretta funziona: Frontex certifica il crollo degli sbarchi in Europa. Rampelli: “La pacchia è finita”
Il vicepresidente della Camera dei deputati (FdI): "La sinistra invece punta a mantenere vivo il business dell’accoglienza, in combutta con chi lucra sull’immigrazione, trafficanti compresi, anche dietro la facciata di alcune Ong compiacenti"
I dati parlano chiaro. Nei primi quattro mesi del 2025, l’Unione europea ha registrato 47.000 attraversamenti irregolari delle sue frontiere esterne. È un calo netto del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A certificarlo è Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, che ha diffuso i numeri preliminari. Cifre che, più che statistiche, si leggono come un bollettino politico.
Dati Frontex: sbarchi in calo del 27%
La rotta balcanica segna la flessione più marcata: -58%, poco più di tremila passaggi. Seguono quella terrestre sul fianco nordorientale dell’Ue (-37%), l’Africa occidentale (-34%) con oltre 10.400 attraversamenti e il Mediterraneo orientale (-30%) che sfiora i 12.200 ingressi.
Resiste, pur con un lieve calo del 3%, la rotta del Mediterraneo centrale, che si conferma la più trafficata: 15.718 arrivi, circa un terzo del totale europeo. I dati vanno letti alla luce del doppio movimento tra la forte riduzione di marzo e la ripresa registrata ad aprile, sospinta dal miglioramento delle condizioni meteorologiche.
Bengalesi, eritrei e pakistani: il corridoio organizzato del Mediterraneo
Frontex non si limita a fare il conto. Indaga, ricostruisce, descrive. A bordo delle imbarcazioni intercettate nel Canale di Sicilia, spiccano tre nazionalità: bengalesi, eritrei e pakistani. I trafficanti offrono ai migranti dal Bangladesh un pacchetto completo: voli, visti, tappe intermedie, contatti e appoggi locali. Il prezzo? Tra i 9.500 e i 13.000 euro. Non è un’odissea disperata: è un sistema strutturato, con logiche da impresa, dove l’illegalità si muove con l’efficienza di un’agenzia turistica.
Canale della Manica: le partenze aumentano
Eppure, c’è un’eccezione, mentre il Vecchio Continente segna un rallentamento su quasi tutte le direttrici, i tentativi di attraversamento verso il Regno Unito del premier laburista Starmer crescono. Un aumento di ben cinque punti percentuali, che significa 18.120 tentativi di approdo. Il Canale della Manica resta infatti l’ultima sfida per chi vuole raggiungere le coste britanniche.
Rampelli: “La pacchia è finita, per davvero”
Dietro i numeri, la politica. E in politica, la voce di chi quei numeri li legge come conferma di una svolta. «La pacchia è finita, per davvero», dichiara senza mezzi termini Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e volto storico di Fratelli d’Italia. «Quando dall’opposizione, con il presidente Meloni in testa, affermavamo che con la destra al governo la pacchia per i trafficanti di uomini sarebbe finita, si scatenò la canizza. Fummo accusati dei peggiori reati (di opinione…), di essere degli intolleranti che alimentavano la xenofobia — ha raccontato — Sequele di accuse tese soltanto a nascondere il vero interesse immigrazionista della sinistra: quella di alimentare il business dell’accoglienza in connivenza con coloro che speculano su questo fenomeno non per ragioni umanitarie ma per bieco profitto, a iniziare dai trafficanti di essere umani, anche mascherate da talune Ong».
Poi l’affondo: «I dati di oggi confermano che l’attrattività dell’Italia come “Nazione aperta” è finita. L’immigrazione clandestina sta gradualmente diminuendo e le politiche ferme e severe a difesa dei confini stanno dando i loro frutti. Si torna alla legalità, al regolare flusso di immigrati compatibile con le esigenze del mercato del lavoro e con la legittima richiesta di sicurezza della comunità».