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Migranti e immigrazione clandestina

Clandestini e organizzati

Migranti, beffa alla frontiera: smantellata una banda di stranieri attiva tra Ventimiglia e Nizza. Facevano da “passeur” a bangladesi e africani

Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: 18 indagati. Un fenomeno complesso e ramificato che coinvolgeva diversi attori su entrambe le sponde del confine e che si avvaleva di una fitta rete logistica e operativa. I migranti venivano contattati a Ventimiglia e poi affidati a "passeur" che si occupavano del loro trasporto verso la Francia su veicoli noleggiati, e senza pagare i pedaggi autostradali

Cronaca - di Redazione - 23 Maggio 2025 alle 15:31

Migranti, ennesima beffa transfrontaliera e ultimo colpo alla criminalità dedita al traffico di esseri umani. La Polizia di Stato di Ventimiglia ha svolto con la polizia di Nizza un’attività d’indagine che ha permesso di disarticolare una rete ben organizzata di persone di origine straniera dedite al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso la frontiera italo-francese. Sono 18 le persone indagate. E 13 quelle sottoposte a misure cautelari in Italia ed in Francia. Mentre 5 sono quelle arrestate in flagranza di reato.

Migranti: favoreggiamento immigrazione clandestina, 18 indagati tra Ventimiglia e Nizza

La Polizia di Stato di Ventimiglia ha concluso un’attività investigativa in cooperazione con la Francia che ha permesso di disarticolare una rete strutturata e ben organizzata di stranieri dediti al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso la frontiera italo-francese. Sei le persone arrestate a Nizza nell’ambito dell’operazione “Scenic” dalla Polizia francese e sottoposte alla misura cautelare in carcere. 7 quelle fermate in Italia dalla polizia italiana. E 6 sottoposte alla misura cautelare del divieto di dimora. E ancora una ristretta a custodia cautelare in carcere. 5, infine, gli arrestati in flagranza di reato: gli autisti (passeur), 4 dei quali francesi. Tra loro anche una donna.

A loro disposizione una fitta rete logistica e operativa

In particolare l’indagine ha messo in luce un fenomeno complesso e ramificato che coinvolgeva diversi attori su entrambe le sponde del confine e che si avvaleva di una fitta rete logistica e operativa. I migranti venivano contattati nella zona di Ventimiglia e successivamente affidati a passeur che si occupavano del loro trasporto verso la Francia su veicoli con targa francese, spesso noleggiati, senza il pagamento dei pedaggi autostradali. L’indagine, iniziata nel novembre 2023 grazie a una serie di attività di osservazione e monitoraggio avviate dalla Squadra Informativa e di Polizia Giudiziaria del Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia, ha avuto il suo punto di svolta con l’individuazione di un’autovettura francese di tipo Renault Scenic con a bordo tre soggetti di presunta origine araba, i cui molteplici spostamenti transfrontalieri potevano essere tracciati, configurando un’attività sistematica e finalizzata al trasporto illecito di migranti.

Mezzi regolarmente noleggiati o immatricolati in “garage fantasma”

Il monitoraggio si è poi esteso a oltre venti veicoli tra auto e furgoni, quasi tutti con targa francese, molti dei quali risultati regolarmente noleggiati o immatricolati in “garage fantasma”. I migranti trasportati – prevalentemente tunisini, egiziani, bangladesi e iracheni – potevano essere anche cinque alla volta. I viaggi venivano effettuati nel primo pomeriggio. In tarda serata. O nelle prime ore del mattino.

Mentre il trasporto si concludeva in Francia – a Nizza – con il deposito dei migranti in stazioni ferroviarie, degli autobus, o autogrill. Per fronteggiare più efficacemente il fenomeno, il 6 maggio 2024 è stato firmato l’Accordo per la costituzione di una squadra investigativa comune tra le Procure di Imperia e Nizza, con la partecipazione della Squadra Informativa e di P.G. di Ventimiglia e della polizia giudiziaria della Police aux Frontières di Nizza. Questo accordo ha rafforzato la cooperazione transfrontaliera, consentendo uno scambio diretto di informazioni e il coordinamento delle attività investigative.

Migranti, i viaggi transfrontalieri organizzati già nel settembre 2023

Le attività di geolocalizzazione dei veicoli e la captazione di comunicazioni telefoniche e telematiche hanno fornito ulteriori riscontri investigativi. La Renault Scenic, ad esempio, aveva effettuato almeno venti viaggi nel mese di febbraio 2024. Tuttavia, le celle telefoniche associate a uno degli indagati hanno rivelato che i viaggi transfrontalieri erano iniziati già nel settembre 2023, raggiungendo un totale stimato di oltre 100 passaggi al confine fino al 13 maggio 2024. Un giro di affari particolarmente lucroso, se si tiene conto del tariffario emerso dalle intercettazioni telefoniche: 250 euro per un passaggio in berlina, 75 euro per un passaggio su piccola utilitaria e 100 euro per l’attraversamento a piedi del confine lungo i sentieri montani.

Migranti e immigrazione clandestina, un giro d’affari remunerativo: il tariffario

L’attività svolta ha portato all’arresto, da parte della polizia francese, di 6 arabi, tutti naturalizzati francesi e residenti a Nizza, ritenuti appartenenti a un sodalizio criminoso connotato da comportamenti aggressivi e ostili nei confronti delle forze dell’ordine. Una virulenza riscontrata anche nel corso di attività di controllo, in particolare quando durante un inseguimento un passeur ha effettuato pericolose manovre in eccesso di velocità che provocavano la perdita di controllo del veicolo. La sua collisione contro un muro. E l’abbandono del mezzo con i migranti a bordo. Il passeur in fuga, poi, sarebbe stato identificato attraverso le impronte digitali rilevate sul veicolo. E dunque successivamente tratto in arresto.

I procacciatori di migranti

Parallelamente, la Squadra Investigativa italiana ha documentato i legami tra i procacciatori di migranti a Ventimiglia e gli autisti in arrivo dalla Francia e ha eseguito le misure cautelari del divieto di dimora nelle province di Imperia, Cuneo, Torino e Aosta nei confronti di 7 soggetti coinvolti – 2 marocchini, 1 tunisino, 3 sudanesi e 1 afgano –. Nel frattempo, la posizione di un sudanese si è aggravata. E la misura non restrittiva è stata convertita in custodia cautelare in carcere in considerazione della sua reiterata inottemperanza al divieto di dimora. Una beffa senza fine a cui l’indagine, e i fermi, hanno risposto con uno stop deciso.

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di Redazione - 23 Maggio 2025