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Michele Morrone spiana Luca Marinelli e compagni: “Sinistroidi che soffrono a fare il Duce e incassano i milioni”

L'attacco social

Michele Morrone spiana Luca Marinelli e compagni: “Sinistroidi che soffrono a fare il Duce e incassano i milioni”

I Video del Secolo - di Luisa Perri - 21 Maggio 2025 alle 16:56

Michele Morrone, l’attore italiano che ha avuto notorietà internazionale per il ruolo da protagonista nel film “365”, è bersaglio in queste ore di una “shittorm” (tempesta di sterco) social per le sue frasi contro gli artisti “sinistroidi” pronunciate nell’intervista a Francesca Fagnani nella puntata di Belve di martedì 20 maggio.

«C’è un grosso pregiudizio su di me – ha detto alla Fagnani l’attore e modello – perché qui in Italia è come se, per essere riconosciuti come artisti, come attori, uno deve avere un po’ l’aria del poeta maledetta, che si fa la canna, che ci ha il teschio in mano. Sai, questi attori un po’ sinistroidi, con le boiserie anche nel culo. Io non sono quello e non faccio parte di quello».

Ancora più esplicito e icastico quando ha parlato dei suoi colleghi, riconoscendo capacità attoriali superiori alle sue solamente ad Alessandro Borghi. «Non mi sono mai immaginato nel circoletto italiano», ha scandito dal centro dello studio, lasciando intuire attriti con la categoria artistica a cui appartiene e ammettendo di essere invidiato «tantissimo».  Invidia che nessuno degli artisti che da noi riempiono le tasche coi finanziamenti pubblici e svuotano le sale coi loro film vorrà ammettere.

Oggi, per ribadire la sua posizione, in risposta alle polemiche, Michele Morrone è andato giù pesante, con un post su Instagram. “Prima o poi qualcuno doveva dirlo. Eccomi”, premette Michele Morrone.

“Volete fare i Che Guevara? Candidatevi in politica e lasciate il cinema”

“Non mi sento parte di un cinema, quello italiano, che se la canta e se la suona da solo, pieno zeppo di pregiudizi nei confronti dei diversi”, continua Morrone.  E spiega quali sono i diversi: “Che se non hai studiato alla Silvio D’Amico o a centro sperimentale non sei nessuno, se non la pensi con il cuore a sinistra sei solo un fascista, se non usi scarpe Clark e non dai l’idea di essere trasandato, non sei un vero attore. Avete rotto il ca**o!”, ha tuonato.

“Pregiudizi di artisti che fanno i finti inclusivi democratici, sinistroidi che dopo aver preso un David si sentono Dei scesi in terra e si concedono il lusso di fare della morale di sinistra non perché tengono al loro paese ma semplicemente perché fa figo fare l’attore impegnato nel sociale e nella politica”, si legge ancora. “Tristi e finti poeti maledetti ubriachi, ma con lussuosi appartamenti e villini al mare”, dice Morrone, accusando gli attori “del circoletto italiano” di ipocrisia.

“Gente che si sente male e ha sofferto per aver interpretato il Duce, ma che, come per magia, si riprende molto bene da questo tumulto dopo aver incassato 1,5/2 MILIONI DI EURO. PATETICI”. Ogni riferimento a Luca Marinelli, evidentemente, non è casuale.

“Siete più tristi delle vostre idee”, sostiene l’attore che continua il suo sfogo con una chiara presa di posizione. “Se davvero volete fare i Che Guevara 2.0, i rivoluzionari, smettete di fare gli attori, lasciate stare il cinema e scendete in politica, candidatevi e provate veramente a cambiare qualcosa in questo paese, perché dei discorsetti post premiazione David di Donatello ci siamo rotti bellamente il ca**o”, conclude Michele Morrone firmandosi.

Michele Morrone chi? A Hollywood conoscono più lui di Marinelli e Germano

Morrone, al di là delle ironie e delle valutazioni artistiche, a Hollywood è più conosciuto della maggioranza dei suoi colleghi italiani. La sua notorietà internazionale é oggettiva, come confermano i quasi 16 milioni di follower su Instagram. Merito del successo della pellicola erotica del 2020, diventata tra le più visualizzate nella storia di Netflix,  365 giorni: film che ha avuto ben due sequel e che gli ha procurato altre parti in produzioni internazionali quali Un altro piccolo favore Subservience. Se quindi Morrone sostiene di essere “invidiatissimo”, non millanta, ma registra un dato di fatto.

 

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di Luisa Perri - 21 Maggio 2025