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Meloni, la Festa e l’orgoglio: “Un milione di posti di lavoro in più”. Ma per la Schlein i numeri sono un’opinione…

I dati positivi

Meloni, la Festa e l’orgoglio: “Un milione di posti di lavoro in più”. Ma per la Schlein i numeri sono un’opinione…

Politica - di Leo Malaspina - 1 Maggio 2025 alle 18:04

La festa del Lavoro creato, che finalmente cresce, si legge nei numeri, la trovi nelle carte, te la godi nelle somme algebriche. Dopo il varo del decreto sul Primo maggio, con uno stanziamento cospicuo di fondi per la sicurezza, nel giorno in cui i lavoratori italiani festeggiano la “loro” data, in piazza o in spiaggia, la premier Meloni snocciola dati Istat, quindi non opinioni, chiacchiere, distintivi, ma statistiche sui posti di lavoro creati dal governo di centrodestra dal 2022 ad oggi. E ha gioco facile nel dichiararsi soddisfatta. E’ qui la Festa? Sì, in Italia. Ma il Primo maggio, a sinistra, è il giorno della Grande tristezza e i sindacati, a caccia di facili slogan, e l’opposizione, Pd della Schlein in testa, vanno sulla solita replica rancorosa, solitaria y final: toni aggressivi, accuse di dire bugie, urla e schiamazzi in piazza o in tv. Carta canta, però, e Meloni di prima mattina dà i numeri giusti sui social.

Meloni e la festa del Lavoro che c’è

“Il lavoro è uno dei pilastri su cui questo Governo ha fondato la sua azione. In due anni e mezzo sono stati creati oltre un milione di posti di lavoro e il numero complessivo degli occupati ha raggiunto il massimo storico: più di 24 milioni e 300 mila”, ha scritto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un post, sottolineando che “anche l’occupazione femminile ha toccato il livello più alto di sempre” e “la disoccupazione è ai minimi da 18 anni a questa parte”. La premier ha aggiunto che si tratta di “un impegno concreto che continua anche sul fronte della sicurezza, con nuove risorse, più controlli, incentivi e una forte spinta sulla prevenzione e sulla formazione”. Meloni ha concluso sottolineando che “c’è ancora tanto da fare, ma la direzione è chiara. Buon Primo Maggio a chi lavora, a chi cerca un’occasione, a chi non si arrende e ogni giorno contribuisce – in tanti modi diversi – alla crescita dell’Italia”.

Le fanno eco diversi esponenti di FdI: ”Celebriamo questo Primo maggio con i risultati di questi due anni e mezzo di governo, con le tante promesse mantenute e i traguardi raggiunti. Dal milione di posti di lavoro creati al record di occupati, dalla disoccupazione più bassa di sempre al tasso di occupazione femminile ai massini. E inoltre proprio ieri il governo ha raddoppiato le risorse per contrastare la piaga delle morti sul lavoro. Sono i numeri a certificare che con Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia al governo il lavoro è tornato ad essere una priorità, e questo concentrando le risorse sulla crescita e chiudendo la stagione degli sprechi e del reddito di cittadinanza grillino. Siamo coscienti”,  dichiara il capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami. 

Le contumelie dell’opposizione

La sinistra parte da ieri, dalle dichiarazioni della Meloni sui salari in crescita. Anche qui, cifre, non opinioni, ma non per Fratoianni. “Sono a Gerusalemme, ma le parole di Meloni sugli stipendi sono un insulto a chi lavora, di fronte a cui non si può tacere. Ancora una volta parla di un’Italia che non esiste nella vita reale di tutti i giorni degli italiani”, scrive sui social Nicola Fratoianni di Avs.  E la Schlein? In caduta libera nei sondaggi, oggi, Primo maggio, ha provato ad agganciare i referendum sul lavoro dei sindacati, rinnegando il Jobs Act del suo Pd. Poi è andata all’assalto della Meloni. “Buon 1 maggio a tutte le lavoratrici e i lavoratori che tengono insieme questo Paese, il Pd è al loro fianco. Abbiamo tanto da fare per migliorare le condizioni materiali di chi lavora. Serve una legge sul salario minimo: la maggioranza l’ha voluta bloccare. Meloni ha voltato le spalle a 3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri. Continua a mentire a viso aperto sui numeri. Dice che non c’è un problema salariale in Italia e invece l’Istat lo ha confermato: i salari sono più bassi dell’8% rispetto al 2021”. Ma non cita l’Istat sull’aumento del lavoro, nel giorno della festa del lavoro. Non proprio una piccola amnesia.

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di Leo Malaspina - 1 Maggio 2025