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Matteo Ricci Marche

C'è chi gioca per distruggere

Matteo Ricci & Co, le fake news contro la sanità delle Marche. La verità è che con Acquaroli il sistema è rinato

Il nuovo ospedale di Pesaro messo a punto dalla giunta di centrodestra è il simbolo del riscatto di una Regione che, con fatica ma con determinazione, vuole ricostruire ciò che è stato distrutto. I governi di centrosinistra hanno messo i bastoni tra le ruote a progetti innovativi per mere logiche ideologiche. Sulla pelle dei cittadini

Politica - di Antonio Baldelli* - 28 Maggio 2025 alle 21:07

C’è un momento nel calcio in cui l’azione si fa chiara: un giocatore sfreccia verso la porta, palla al piede, pronto a segnare. È il momento del coraggio, della visione, della concretezza. Ma talvolta, proprio allora, arriva il fallo da dietro. Non per fermare un avversario, ma per impedire al compagno di squadra – ossia, alla propria regione – di segnare. È esattamente quello che sta accadendo oggi in sanità nelle Marche.

Marche, con la giunta Acquaroli sanità a misura di cittadini

Dopo decenni di tagli, chiusure e dismissioni operate da amministrazioni regionali di sinistra, la giunta Acquaroli ha finalmente avviato la ricostruzione di un sistema sanitario a misura dei cittadini. Il nuovo ospedale di Pesaro è una delle opere più significative di questo cambio di passo. Ed è la più importante moderna opera pubblica che le Marche abbiano mai messo in cantiere. Un progetto, atteso da oltre cinquant’anni in cui la sinistra è stata capace solo di promesse, pensato per offrire cure di qualità a una città e a un intero territorio; tanto da poter essere in grado di intercettare pazienti e mobilità attiva anche dalla vicina Romagna, sempre più in affanno sanitario.

I “falli” sistematici di Pd e M5S contro la sanità delle Marche

Per comprenderne l’importanza, tra le dotazioni tecnologiche: 12 sale operatorie, di cui 2 di dedicate aostetricia e PMA, 4 sale endoscopiche, 2 di emodinamica; 1 sala di radiologia interventistica, 2 TAC, 3 risonanze magnetiche aperte. La struttura sarà poi caratterizzata da spazi ampi e luminosi, baby parking, camere spaziose. Un’organizzazione interna studiata per ridurre al minimo le distanze tra i servizi del personale sanitario e la degenza dei pazienti. Anche giardini pensili con 15.000 metri quadrati di verde. Eppure, come in un déjà-vu, arriva il fallo. La sinistra – quella che per decenni ha governato la Regione– oggi tenta di bloccare il cantiere, di rallentare i lavori, di interrompere un’azione ormai lanciata verso la realizzazione. Si grida al disagio urbanistico. Si tenta di usare le carte dei ricorsi per fermare ciò che funziona, per ostacolare chi, finalmente, fa. E anche i 5 stelle, in passato castigatori del Pd che ha distrutto la sanità marchigiana, oggi sono pronti all’ammucchiata con Schlein e Bonelli, per biechi calcoli di potere spicciolo: al Pd la candidatura nelle Marche per il campo largo, a Fico quella in Campania.

Così la sinistra fece naufragare un altro progetto ambizioso

E questo non è il primo fallo. Venticinque anni fa, fu proprio la stessa sinistra a far naufragare un altro progetto ambizioso, sostenuto dal governo di centrodestra del tempo: la Scuola Internazionale di Talassemia, che sarebbe stata guidata dal professor Lucarelli: luminare a livello internazionale, noto per aver sviluppato una tecnica rivoluzionaria per la cura della talassemia e di altre malattie genetiche del sangue. Pesaro avrebbe potuto avere, già da decenni, un ospedale all’avanguardia: un polo di riferimento mondiale nella cura della talassemia, salvando vite e portando lustro alla città e alle Marche. Ma anche allora, per le logiche ideologiche e le piccole gelosie politiche per cui è nota la sinistra, si scelse di compiere il fallo. Si preferì far cadere il compagno lanciato in rete. Un’occasione storica cancellata.

I danni alla sanità dei governi di sinistra

Nel frattempo, in Italia, la sanità pubblica subiva una costante emorragia. Secondo l’Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale, tra il 2010 e il 2019 (governi Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte) sono stati chiusi 173 ospedali pubblici e privati accreditati: con una riduzione complessiva di oltre 37.000 posti letto e la perdita di circa 45.000 operatori sanitari. Nelle Marche, i numeri sono stati altrettanto drammaticamente concreti: 13 ospedali pubblici chiusi in pochi anni, interi territori lasciati senza presidi. Uno tsunami che ancoroggi causa danni e feriti: comunità costrette a viaggi sempre più lunghi per una visita o un pronto soccorso; liste d’attesa senza fine, carenza del personale sanitario per mancata programmazione. Fortunatamente, dopo la sconfitta di quella sinistra che ha amministratola regione per 30 anni e l’arrivo della Giunta Acquaroli, le acque dell’onda sismica marina si stanno lentamente ritirando.

Il nuovo ospedale di Pesaro

Ecco perché il nuovo ospedale di Pesaro è molto più che un grande cantiere.È un riscatto! Il simbolo di una Regione che, con fatica ma con determinazione, vuole ricostruire ciò che è stato distrutto. In cinque anni, sono stati portati sul territorio investimenti mai visti prima: un Masterplan sanitario da oltre un miliardo di euro, fondi del PNRR, progetti di edilizia sanitaria diffusa. Un lavoro silenzioso, lontano dalle polemiche, vicino ai bisogni delle persone. Oggi come 25 anni fa si sta però commettendo lo stesso fallo. Per questo non possiamo permettere che lo slancio dell’amministrazione Acquaroli venga frenato da chi antepone i calcoli politici alla tutela della salute. Da chi ha svuotato gli ospedali e oggi finge di difenderli. Da chi ha chiuso presidi e oggi parla di pianificazione.

Matteo Ricci: lo smacco dell’ospedale di Pesaro

Ma c’è di più. Quest’opera – simbolo della primavera delle Marche – rappresenta anche uno smacco per il candidato delle sinistre alla presidenza della regione, Matteo Ricci. Esponente di quella dirigenza del Pd che ha sconquassato la sanità regionale. E allora la parola d’ordine di Ricci & Co è “bloccare i lavori del nuovo ospedale a ogni costo”. Un calcolo politico meschino e cinico che passa sopra la salute dei pesaresi e dei marchigiani. Ma i cittadini sanno riconoscere chi costruisce e chi invece distrugge. Chi gioca per la squadra e chi invece si ostina a colpire da dietro per il partito (che a sinistra viene prima di tutto) e per le proprie personali ambizioni.

*Antonio Baldelli, Deputato di Fratelli d’Italia

 

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