
Il governatore dell'Abruzzo
Marsilio: “Del terzo mandato si può discutere, ma non per togliere spazio a FdI al Nord”
“Discutiamo, ma se la battaglia per il terzo mandato è un grimaldello per consolidare posizioni ottenute quando i rapporti di forza tra noi e la Lega erano altri, non va bene”. Lo spiega al Corriere della Sera Marco Marsilio, presidente dell’Abruzzo di Fratelli d’Italia, che ha iniziato il suo secondo mandato un anno fa, in merito al terzo mandato dei governatori. “La classe dirigente di FdI al Nord ha tutto il diritto di rivendicare spazio”, rimarca.
“Io credo che il limite di due mandati debba essere discusso e deciso in modo uniforme su tutto il territorio. C’è già una sperequazione perché solo noi che governiamo Regioni a statuto ordinario abbiamo subito il taglio di consiglieri e di assessori – prosegue il governatore FdI – Ma le condizioni speciali di territori che ospitano consistenti minoranze linguistiche o sono isole, non dovrebbero riflettersi nel numero di eletti o nel limite di mandati”.
“Fugatti pone la questione alla scadenza del suo mandato”
“Poi, come ho detto anche al presidente Fugatti, aver posto il problema quando si è prossimi alla scadenza del proprio secondo mandato ingenera il dubbio dell’interesse personale”, sottolinea. “Riconosco il fondamento delle diverse posizioni: sia di chi teme che un incarico senza termine costituisca centri di potere pericolosi, sia di chi rivendica di poter proseguire in una esperienza di governo riuscita senza penalizzazioni previste solo per la propria carica – conclude -. Non sposo una di esse. E sono fiducioso che una riflessione di livello nazionale, senza pregiudizi, produrrà la sintesi migliore”.
FdI rivendica legittimamente candidature in territori del Nord che sono da tempo governati dalla Lega, quando i rapporti di forza elettorali erano ben altri. Ad esempio, Fugatti nel 2018, al primo mandato era sostenuto dalla Lega che stava sopra al 17 per cento con FdI intorno al 4,5. Oggi il Carroccio oscilla intorno al dieci per cento e il partito di Giorgia Meloni intorno al 30 per cento.
“Condivido il tema posto dal mio partito: discutiamo, ma se la battaglia per il terzo mandato è un grimaldello per consolidare posizioni ottenute quando i rapporti di forza tra noi e la Lega erano altri, non va bene. La classe dirigente di FdI al Nord ha tutto il diritto di rivendicare spazio”.