
"Narrazione distorta"
“Macché TeleMeloni, con noi c’è riequilibrio”. L’ad Rai Rossi rivendica: “Ascolti superiori agli ultimi 10 anni”
Ma quale TeleMeloni? E’ una narrazione distorta, con noi c’è più riequilibrio”. A rivendicarlo è l’amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi, ospite al Festival della Tv di Dogliani, intervistato dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana. Respinge la critica principale delle opposizioni politiche ed editoriali sulla tv di Stato dell’era centrodestra: ovvero che faccia da megafono al governo. Ma quando mai: «Abbiamo messo in atto un riequilibrio della Rai. Bisogna partire da un presupposto: la Rai è il luogo principale dove si costruisce il racconto dell’immaginario del nostro Paese: attraverso l’informazione, l’intrattenimento, la divulgazione culturale. Credo che il ruolo della Rai sia quello di non imporre egemonie, a differenza di quello che è successo in passato. Questo significa garantire racconti plurali molteplici, rappresentare la diversità. Il nostro obiettivo è un giusto equilibro tra le diverse anime che raccontano la nostra storia».
Rossi: C’è una Rai raccontata e una Rai vera
Sulla definizione di ‘Telemeloni’, l’ad Rai osserva: “C’è una Rai che viene raccontata, spesso anche dai giornali, e una Rai che spesso non viene raccontata. La Rai che viene raccontata è quella di un’azienda che passa le sue giornate a chiedere permessi in giro per raccontare le storie. La Rai vera è un’azienda straordinaria, quasi unica in Europa. All’ennesima domanda su TeleMeloni aggiunge un esempio lampante: “Abbiamo riportato Roberto Benigni in Rai, con un racconto plurale che non ha paragoni. Se mi ha creato problemi? No, anzi: è l’emblema di come ‘Telemeloni’ sia una grande operazione di marketing che non esiste. E’ stato un grande successo di questa governance che lo ha voluto”.
Rossi: “La Rai non è in crisi di ascolti, ecco i dati”
Quanto agli addii che vengono sempre rinfacciati al governo, Rossi confuta altre bufale circolate. Tiene a sottolineare che lo share non solo ha tenuto, ma è cresciuto: «La Rai, con le sue tre reti principali, fino a maggio ha ascolti superiori agli ultimi 10 anni. Il distacco in prima serata rispetto a Mediaset è di nove punti. Un altro dato: nel 2024 abbiamo raggiunto il secondo risultato migliore dal 2017: la Rai non è in crisi di ascolti». Due nomi però li fa. Uno è quello di Stefano De Martino: «Quando Amadeus ha deciso di lasciare la Rai, nessuno pensava che De Martino potesse fare questi risultati: invece è diventato un volto di punta della Rai di oggi e di domani».
Ri, Rossi: “Strumentalizzazione sui referendum”
Per questa tornata referendaria, al 20 maggio “l’informazione sui referendum è stata 10 volte superiore a quella del 2022 per i referendum sulla giustizia, secondo i dati dell’Osservatorio di Pavia. Allora nessuno protestò, forse perché era al governo”. Su questo tema “c”è molta strumentalizzazione -aggiunge Rossi- Lo dico per difendere le migliaia di giornalisti che ogni giorno si impegnano per raccontare i referendum”.