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L’ultima follia del compagno Maduro: in Venezuela elezioni senza oppositori, democrazia azzerata

La dittatura mascherata

L’ultima follia del compagno Maduro: in Venezuela elezioni senza oppositori, democrazia azzerata

Esteri - di Gabriele Caramelli - 24 Maggio 2025 alle 19:11

Il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, ce la sta mettendo tutta per annientare quel poco di democrazia che ancora sopravvive nel suo Paese. Domani, in Venezuela, avranno luogo le elezioni regionali e legislative che però sono state boicottate dall’opposizione: nella giornata di ieri è stato arrestato uno dei leader più importanti della dissidenza venezuelana, Juan Pablo Guanipa, vicino all’ex candidata Maria Corina Machado.

L’ex deputato sessantenne è stato accusato di aver cospirato e il ministro degli Interni Diosdado Cabello non ha perso tempo a definire l’oppositore come «no dei leader di una rete terroristica», annunciando che quest’ultimo sarà chiamato a rispondere in tribunale di «terrorismo, riciclaggio di denaro e incitamento all’odio e alla violenza». Per Guanipa è arrivato il danno oltre la beffa, dopo che il ministro Cabello ha trasmesso sulla televisione pubblica le immagini del dissidente ammanettato e con indosso un giubbotto antiproiettile, di fronte agli agenti mascherati e vestiti di nero.

In Venezuela elezioni senza oppositori dopo l’arresto di Guanipa

«Sono stati sequestrati quattro telefoni, oltre a un computer portatile. Ora dovrà rispondere davanti ai tribunali», ha rimarcato il ministro venezuelano dopo l’arresto di Guanipa, aggiungendo anche altri dettagli sul sequestro dei suoi dispositivi. Inoltre, Cabello ha annunciato l’arresto di 70 persone in relazione a un presunto tentativo di “sabotare” le elezioni. Successivamente ha fatto i nomi di altre 11 persone, tra cui un ecuadoriano, un argentino, un serbo, un tedesco e alcuni pakistani. Poi ha accusato i detenuti di aver programmato la collocazione di esplosivi in ​​ospedali, stazioni della metropolitana, stazioni di polizia e infrastrutture elettriche, affermando che le autorità hanno sequestrato ordigni, armi, detonatori e denaro contante.

Guanipa, come Maria Machado, viveva in clandestinità dalle elezioni presidenziali del luglio 2024 e di cui l’opposizione rivendica ancora la vittoria, denunciando i brogli e giudicando illegittima la vittoria di Maduro. A fronte dell’ennesima persecuzione, la leader dell’opposizione venezuelana ha chiesto ai suoi seguaci di boicottare le nuove elezioni, promettendo “seggi vuoti” durante la tornata di domani. Eppure, alcuni dissidenti hanno scelto di recarsi comunque alle urne, perché convinti che le persone debbano votare nonostante la “frode del governo”. Per il momento sono stati dispiegati 400mila soldati per garantire la sicurezza delle elezioni e anche i confini terrestri sono sottoposti a controlli ristretti.

Il messaggio coraggioso del dissidente venezuelano arrestato

Dopo l’arresto di Juan Pablo Guanipa, sui suoi social è apparso un messaggio volto ad infondere coraggio nei cuori dei suoi sostenitori: «Se state leggendo questo testo, è perché sono stato rapito dalle forze del regime di Nicolas Maduro. Non so cosa mi succederà nelle prossime ore, giorni e settimane. Ma sono certo che vinceremo la lunga lotta contro la dittatura». «Oggi sono ingiustamente imprigionato, ma mai sconfitto – prosegue il post -. A loro (al governo ndr) non resta altro che paura. Si nascondono dietro brutalità e crudeltà per mantenere il potere». L’eco di denuncia è stato raccolto anche da Machado, che a sua volta ha pubblicato un altro messaggio sui social: «Questo è puro e semplice terrorismo di Stato. Guanipa è un uomo coraggioso e integro. È un mio compagno e mio fratello».

Il politico e oppositore venezuelano ha una lunga carriera dietro di sé: fu membro del parlamento nel 2015 e nel 2020 fu “vicepresidente” di Juan Guaidó, quando quest’ultimo si è autoproclamato “presidente ad interim” dopo le elezioni presidenziali del 2018, vinte da Maduro e boicottate dall’opposizione. Tra le altre cose, ha esercitato la professione di avvocato e nel 2017 fu eletto  governatore dello stato di Zulia nel 2017, ma non senza assumere l’incarico. Decise di rifiutare il giuramento davanti all’Assemblea costituente, accusandola di aver usurpato i poteri legislativi dell’assemblea eletta nel 2015.

Gli Usa si preoccupano per le elezioni in Venezuela

Nella scorsa serata, la procura venezuelana ha diffuso una nota in cui definiva Guanipa un «pericoloso cospiratore che fa parte di un’organizzazione criminale che ha cercato di sabotare le elezioni presidenziali del 28 luglio». «Guanipa, che mantiene legami con organizzazioni dedite al narcotraffico, è collegato a un nuovo piano criminale per impedire lo svolgimento pacifico delle elezioni di domenica», ha dichiarato il procuratore generale Tarek William Saab. Intanto, il ministro Cabello ha interrotto i voli per la Colombia già da lunedì fino al 26 maggio, giustificando la sua scelta dopo aver lanciato l’allarme su presunti mercenari che stavano cercando di infiltrarsi nel Paese.

La notizia dell’arresto di Guanipa ha allarmato gli Usa, tanto che il segretario di Stato Marco Rubio ha espresso la sua “preoccupazione” dopo questo fermo “ingiustificato e arbitrario”, denunciando una nuova ondata di repressione nel Paese. L’ultima apparizione pubblica di Guanipa e Machado risale al 9 gennaio, a una protesta dell’opposizione contro l’insediamento di Maduro il 10 gennaio.

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di Gabriele Caramelli - 24 Maggio 2025