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Livorno ocean viking scafista egiziano arrestato

Immigrazione clandestina

Livorno, fermato scafista egiziano “salvato” dalla Ocean Viking: contro di lui testimonianze e soldi nello zaino

Per gli investigatori è il timoniere del barcone partito dalla Libia con 53 persone a bordo: "Gravi indizi di colpevolezza". L'uomo aveva già tentato l’ingresso in Italia due anni fa, ora è in carcere su disposizione della Procura

Cronaca - di Alice Carrazza - 31 Maggio 2025 alle 17:42

Un altro tassello si aggiunge al mosaico cupo dell’immigrazione clandestina che approda sulle nostre coste travestita da emergenza umanitaria. Stavolta è accaduto a Livorno, dove la sera di giovedì 29 maggio la Polizia di Stato ha fermato un cittadino egiziano di 34 anni, sbarcato dalla Ocean Viking, la nave dell’Ong Sos Méditerranée, che aveva tratto in salvo tredici migranti in acque libiche.

L’arresto dello scafista egiziano a Livorno

L’uomo è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria dalla Squadra Mobile, con l’accusa, basata su testimonianze raccolte sul posto, di essere il presunto scafista del gruppo. Secondo quanto emerso dalle prime indagini, sarebbe stato lui a impugnare il timone di una piccola imbarcazione in legno, a partire dal 22 maggio, con a bordo decine di migranti egiziani, eritrei ed etiopi —53 per l’esattezza—, conducendoli in acque internazionali nel tentativo di raggiungere l’Italia.

La Ocean Viking, come ormai da prassi, li ha raccolti in mare e distribuiti nei vari porti italiani: tredici a Livorno, il resto altrove. Ma, tra quei tredici sbarcati in Toscana, uno ha attirato l’attenzione degli investigatori.

Precedenti e contanti sospetti

Non si trattava di un volto nuovo per la Polizia: lo stesso soggetto era già entrato in Italia due anni fa, sempre privo di regolari documenti di soggiorno, per poi ripartire poco dopo dal terminal extra-Schengen dell’aeroporto di Fiumicino. Un passaggio veloce ma sufficiente, oggi, a rafforzare i sospetti sull’attività dell’uomo, ritenuto dagli inquirenti coinvolto in un traffico sistematico di esseri umani.

Un ulteriore indizio, considerato molto solido dagli investigatori, arriva anche da una perquisizione effettuata sul posto: nel suo zainetto sono state ritrovate numerose banconote da 20 euro, in contanti. La Questura parla chiaro: si tratta di «un fortissimo riscontro circa la possibilità che quei soldi costituissero il provento dell’illecito eventualmente consumato, ovvero il prezzo, o una parte del prezzo affrontato per far sì che i migranti riuscissero ad allontanarsi dai propri Paesi di origine».

Il fermo e le indagini ancora in corso

Alla luce dei «gravi indizi di colpevolezza sui quali fondare la presunzione che il 34enne fosse da ritenere responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione» e del «pericolo di fuga», la Squadra Mobile ha proceduto all’arresto dell’egiziano, ora detenuto presso la casa circondariale di Livorno, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

La Procura della Repubblica ha inoltre assunto la direzione delle indagini, coordinate sul piano nazionale dal Servizio centrale operativo. L’operazione, sottolinea la Questura, «si inserisce nell’ambito delle indagini messe a sistema dall’apparato investigativo rinforzato su direttiva del Servizio Centrale Operativo volte a individuare coloro i quali si rendono responsabili di flusso migratorio illegale dalla Libia verso il nostro territorio».

E l’ultima frase è tutt’altro che di circostanza: «Le indagini comunque non terminano qui: la Squadra Mobile lavorerà ancora per far luce sull’episodio, ed eventualmente individuare altri presunti coautori del grave delitto contestato».

La maschera umanitaria cade

Ancora una volta, dietro la narrativa salvifica delle Ong che raccolgono migranti nel Mediterraneo centrale, affiora l’altra faccia della medaglia: quella di chi sfrutta la disperazione altrui per traghettarla, dietro compenso, verso l’Europa. Il caso di Livorno dimostra quanto sia sottile — e spesso ambigua — la linea tra salvataggio e complicità involontaria.

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di Alice Carrazza - 31 Maggio 2025