CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

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La grandeur si sgonfia

L’Italia smaschera l’ultima goffa “macronata”: sul rientro dei “cervelli in fuga” il governo ha già agito un mese fa

Macron ci prova, usa l'Europa per promuovere gli interessi della Francia: alla Sorbona organizza un summit per attirare ricercatori da tutto il mondo nelle università d’Oltralpe. Non solo scavalca il Consiglio europeo di ricerca, ma non si accorge che l'Italia è avanti da un pezzo. Bignami spiega: "Nessun attrito. Ma I'talia non ha alcuna esigenza di andare in scia di altre nazioni"

Politica - di Federica Argento - 6 Maggio 2025 alle 16:42

Macron ci prova. Un’altra “macronata” fuori misura e fuori tempo massimo che va di traverso al presidente francese. L’Italia è apripista sul richiamo dei cervelli in Europa, il governo si è attivato con mezzi ingenti già da tempo. E l’iniziativa francese arriva ben dopo l’iniziativa ad hoc dell’esecutivo. E’ accaduto che con l’intento di far rientrare in Europa i ricercatori «fuggiti» anni fa negli Stati Uniti, Macron abbia organizzato  a Parigi la conferenza ‘Choose Europe for France”. A ll’iniziativa, cui ha partecipato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Erano stati invitati, oltre ai rappresentanti di alcune delle principali università d’Europa, i ministri della Ricerca Ue e alcuni extra-Ue. Ma a rappresentare l’Italia,  non c’era nessun ministro, né segretario di Stato, ma l’ambasciatrice in Francia, Emanuela d’Alessandro.

Cervelli in fuga: dal governo bando da 50 milioni aperto il 15 aprile

Non è stata certo una scorrettezza. E’ naturale che l’Italia non si sia accodata a un’iniziativa sulla quale il governo è “sul pezzo” concretamente da tempo.  Del resto il ministro Anna Maria Bernini ha ben precisato che «Mentre gli altri annunciano, l’Italia ha già agito». E con un mese di anticipo. La Francia ha messo sul piatto 100 milioni di euro per il piano di rientro dei cervelli. E lo ha fatto con la solita grandeur, in pompa magna, alla sua maniera. L’Italia ha agito senza fare troppo teatro, in silenzio, con un bando da 50 milioni aperto il 15 aprile. Ben prima della “macronata”.

Macron ci prova col summit di Parigi, ma l’Italia non si accoda

Pertanto l’ambasciatrice Emanuela D’Alessandro ha raccontato il piano italiano: incentivi fiscali in vigore da tempo per chi sceglie di tornare o trasferirsi in Italia; implementazione di un sistema di infrastrutture di ricerca all’avanguardia; e il bando destinato a ricercatori attualmente all’estero che hanno ottenuto uno Starting Grant o un Consolidator grant dell’European Research Council (Erc). Insomma, l’iniziativa “in solitaria” di Macron appare, come altre sue fughe in avanti, goffa. E poi, l’impegno per riattrarre in Europa i nostri ricercatori è un impegno da condurre di concerto con tutta l’Europa.

Il piano italiano per richiamare i ricercatorie dagli Usa

La nostra ambasciatrice l’ha sottolineato: “Come richiesto dalla commissaria europea Zaharieva, l’Italia sta fornendo alla Commissione europea l’insieme delle misure nazionali adottate per attrarre scienziati e ricercatori da ogni parte del mondo: una misura utile per un eventuale coordinamento e armonizzazione delle iniziative a livello europeo”. Proprio in quest’ottica l’Italia considera il Consiglio Competitività e Ricerca, in programma il 23 maggio a Bruxelles, l’occasione ideale per fare sintesi tra Stati membri. E per definire insieme, “e non solo in ottica prevalentemente nazionale, politiche comuni:concrete, sostenibili e lungimiranti”. Insomma, Macron voleva fare il primo della classe, ma non gli è riuscito.

Bignami: “Nessun attrito”

La battaglia per far rientrare i ricercatori dagli Usa  (quelli italiani sono 15mila) è da portare avanti assieme, come Europa. È la stessa commissione europea a dirlo. E per questo è pronto un pacchetto di 500 milioni di euro, spalmati sul triennio 2025-2027, per fare dell’Europa un polo d’attrazione. Se martedì era trapelata – secondo alcun media- “irritazione” da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca, oggi c’è un chiarimento: nessun attrito tra Italia e Francia, si tratta di chiarire i rispettivi ruoli e gli interventi presi in materia. Lo ha spiegato Galeazzo Bignami:  “Nessuna frizione, anche in ragione del fatto che il governo italiano su questa strada si è già mosso: con l’approvazione di un provvedimento finalizzato a dotare di 50 milioni di euro un bando che è stato rilasciato a metà aprile proprio dal ministro Bernini. Utile a un rientro in Italia di tutte quelle intelligenze e professionalità, che magari hanno guardato altrove”.

Aggiunge a Ping Pong, Rai Radio1, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.  “A dimostrazione del fatto che anche su questo tema l’Italia si qualifica per essere apripista. E non ha alcuna esigenza al momento di andare in scia a provvedimenti che magari altre Nazioni, anche col supporto Unione Europea, vogliono perseguire per recuperare un gap”.

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di Federica Argento - 6 Maggio 2025