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Il ministro degli esteri Russo Lavrov ha definito “irrealistici” i colloqui in Vaticano

Russia-Ucraina

Lavrov: «Irrealistici i colloqui in Vaticano, noi siamo ortodossi». La solita melina russa per dribblare il negoziato

Da Mosca argomenti inconsistenti e la pretesa di interpretare i sentimenti della Santa Sede: «Anche loro non sarebbero a proprio agio». La risposta dei vescovi europei: «Ogni aiuto al dialogo può portare qualcosa di positivo»

Esteri - di Luciana Delli Colli - 23 Maggio 2025 alle 15:09

È «irrealistico» tenere in Vaticano colloqui tra Russia e Ucraina. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, citato dalla Tass, intervenendo a una conferenza a Mosca. «Sarebbe un po’ inelegante per Paesi ortodossi discutere in territorio cattolico questioni collegate all’eliminazione delle cause profonde del conflitto», ha aggiunto Lavrov, sostenendo che Kiev «sta distruggendo» la chiesa ortodossa russa e che «lo stesso Vaticano non sarebbe molto a suo agio, in queste circostanze a ospitare delegazioni di Paesi ortodossi». Di contro il ministro degli Esteri russo ha affermato che un secondo round di colloqui fra Russia e Ucraina si terrà certamente. «Siamo tutti favorevoli a colloqui, ci sarà un secondo round». «Gli ucraini lo hanno confermato. È uno sviluppo positivo in sé. È in corso il lavoro su un memorandum (chiesto dalla Russia, ndr). Non posso dire dell’Ucraina ma il nostro lavoro ha raggiunto uno stadio avanzato e consegneremo comunque il memorandum agli ucraini». Insomma, la solita melina russa che a parole dice di essere favorevole ai colloqui e nei fatti li boicotta, con argomenti più che traballanti come quelli offerti in questa circostanza.

La risposta dei vescovi europei a Lavrov: «Ogni sforzo è importante»

«Ogni aiuto al dialogo può portare qualcosa di positivo», ha commentato Rimantas Norvila, vicepresidente della Comece, la Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea, e vescovo di Vilkaviskis (Lituania). «Quando ogni giorno muoiono civili e soldati, che sono sempre uomini – ha osservato il presule lituano ai margini della conferenza stampa dei Vescovi Ue dopo l’incontro col Papa – ciascuna buona iniziativa, ogni sforzo, ogni aiuto per il dialogo è molto importante. Se non porta frutto decisivo può fare qualcosa di positivo. Il dialogo è sostanza di avere la pace e di fermare morte di tanti innocenti».

Trump annuncia lo scambio di prigionieri

E mentre Donald Trump salutava su Truth il completamento di uno scambio di prigionieri fra Ucraina e Russia, che «sarà effettivo a breve», congratulandosi con «entrambe le parti» e domandosi se possa «portare a qualcosa di grande», il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un briefing con i giornalisti ha a sua volta sottolineato che «non ci sono ancora decisioni o accordi sulla prossima sede dei negoziati. Naturalmente, questa decisione non può essere presa da una sola parte. Richiede il consenso di entrambe le parti. Quando arriverà il momento, questa decisione verrà presa naturalmente».

Putin ordina una «zona cuscinetto» tra gli oblast di Kursk, Bryansk e Belgorod

Vladimir Putin ha intanto ordinato all’esercito russo di iniziare a creare una «zona cuscinetto di sicurezza» lungo il confine con l’Ucraina. Lo ha annunciato lui stesso all’indomani della sua prima visita nel Kursk, la regione dove le forze ucraine hanno lanciato un’incursione la scorsa estate e che il Cremlino afferma di aver completamente liberato. «Ho già detto che è stata presa la decisione di creare la necessaria zona cuscinetto di sicurezza lungo il confine. Le nostre forze armate stanno attualmente risolvendo questo problema. Le postazioni di fuoco nemiche vengono attivamente soppresse, il lavoro è in corso», ha detto Putin secondo quanto riportato dai media statali russi.

Putin ha affermato che la zona sarà lungo il confine tra gli oblast’ di Kursk, Bryansk e Belgorod. «(Dobbiamo) aiutare le persone a tornare nei loro villaggi e insediamenti nativi, (e) laddove le condizioni di sicurezza lo consentano, ripristinare tutti i trasporti e le altre infrastrutture», ha aggiunto.

Kiev: «Affermazioni aggressive, Mosca non è interessata alla pace»

Per Kiev le parole di Putin sono un’ulteriore prova del fatto che la Russia non è realmente interessata alla pace. «Ricordo al mondo che le dichiarazioni di Putin sulla «zona cuscinetto» giungono nel contesto di sforzi attivi per raggiungere un cessate il fuoco completo e duraturo, fermare le uccisioni e promuovere la pace», ha scritto il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha su X. «Queste nuove, aggressive affermazioni respingono chiaramente gli sforzi di pace e dimostrano che Putin è stato e rimane l’unica ragione per cui le uccisioni continuano. Deve subire maggiori pressioni per porre fine a questa guerra».

Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Heorhii Tykhyi ha ribadito che il piano è «aggressivo» e dimostra che «ora è la Russia a rappresentare un ostacolo agli sforzi di pace».

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di Luciana Delli Colli - 23 Maggio 2025