
L'analisi
La pubblica amministrazione torna a crescere: boom di assunzioni e rivoluzione del merito per renderla più efficiente
Negli ultimi 15 mesi sula piattaforma InPa si sono registrate 406mila procedure di assunzione. Migliora anche il senso di appartenenza: 7 impiegati pubblici su 10 sentono di svolgere un ruolo importante. Zangrillo: «Puntiamo su merito, formazione e attrazione dei talenti»
Le assunzioni nella pubblica amministrazioni riprendono slancio. A conferma di questa tendenza è il fatto che negli ultimi 15 mesi sulla piattaforma InPa le procedure per l’assunzione sono state di oltre 406mila persone tra gennaio 2024 e metà aprile 2025. La stragrande maggioranza di queste, 380mila, attraverso bandi di concorso. Il resto mediante avvisi per la ricerca di esperti, mobilità e concorsi Dfp-Formez. Lo evidenzia la ricerca realizzata da Fpa, società del Gruppo Digital360, presentata in apertura di Forum Pa 2025, in programma da oggi al 21 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma, che quest’anno è dedicato al tema “Verso una PA aumentata: persone, tecnologie, relazioni”.
Boom di assunzioni nella pubblica amministrazione: 406mila in 15 mesi
Si tratta di un reclutamento senza precedenti per quantità, ma anche per tipologia di profili: oltre a 130mila posti amministrativi e contabili, si contano 8.894 posizioni per profili digitali, 17.774 per tecnici, 2.306 per esperti giuridici e 137mila per figure educative e formative. La ricerca dei Fpa evidenzia, inoltre, che tra i lavoratori del pubblico impiego cresce lo spirito di appartenenza: sette su dieci pensano che il loro ruolo attuale sia importante per la comunità e il 67% è soddisfatto del ruolo ricoperto nell’organizzazione.
Il 45% dei dipendenti ha notato miglioramenti e il 70% sente di svolgere un lavoro importante
In generale, il 45% dei dipendenti pubblici percepisce miglioramenti nella Pa italiana nell’ultimo triennio, solo il 18% vede passi indietro, con avanzamenti soprattutto nella digitalizzazione e nella comunicazione a cittadini. Anche se non mancano i problemi ancora da superare, soprattutto nella semplificazione normativa, nella valorizzazione del merito e nella fiducia interna: il 34% è soddisfatto perché il proprio ruolo contribuisce in modo significativo alla missione dell’ente, mentre il 32% è soddisfatto ma pensa che il proprio ruolo possa essere valorizzato meglio. Inoltre, il 76% dei dipendenti pubblici consiglierebbe a un amico o parente di lavorare nella pubblica amministrazione, equamente divisi tra chi lo farebbe per le opportunità di crescita professionale (38%) e chi per la stabilità e sicurezza (38%). Soltanto il 24% non lo consiglierebbe.
Zangrillo: «Puntiamo su merito, formazione e attrazione dei talenti»
«Valorizzare il merito, investire nella formazione e attrarre i talenti sono le tre leve strategiche su cui stiamo costruendo una Pubblica amministrazione più moderna, digitale e vicina alle esigenze di cittadini e imprese», ha spiegato il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, spiegando che «dare qualcosa a tutti per cercare di accontentare tutti è una logica suicida: noi dobbiamo imparare a gestire le persone ed è compito dei dirigenti che significa conoscerle, magari sapere anche nome e cognome dei collaboratori e saper assegnare gli obiettivi, a fine anno consegnare un feed back su obiettivi raggiunti e non raggiunti e gestire un piano meritocratico in ragione di quello che hanno espresso».