Urso ha sottolineato che “questa era la battaglia del made in Italy e l’abbiamo combattuta insieme, senza mai mollare. Grazie all’impegno straordinario di commissari, curatori italiani, liquidatori inglesi e staff del Mimit: abbiamo individuato una soluzione industriale per una delle crisi più emblematiche del settore moda; tra le più complesse mai affrontate dal ministero, per la prima volta alle prese con più procedure in diversi Paesi: con una complessità legale che appariva inestricabile. Un grande successo frutto di un lavoro di squadra”.
La Perla è salva, Bignami: “Successo del governo Meloni”
“L’esito positivo della vertenza La Perla rappresenta un grande successo per il Governo Meloni. E, in particolare, per l’impegno costante del ministro Adolfo Urso. Grazie al lavoro e alla determinazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è stato possibile trasformare una crisi in un’opportunità concreta di rilancio e occupazione”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami. ”La salvaguardia di oltre 200 posti di lavoro e la previsione di ulteriori assunzioni dimostrano l’efficacia di una politica industriale seria; che punta sul valore strategico del Made in Italy; e sulla reindustrializzazione dei nostri territori. Il sito produttivo di Bologna continuerà a essere un simbolo della qualità italiana nel mondo. È questa la visione del Governo Meloni: vicinanza ai lavoratori, difesa delle eccellenze nazionali e politiche industriali concrete”.
Grande icona del made in Italy
Il ministro delle Imprese e del made in Italy ha spiegato i termini dell’accordo: “siamo pronti ad assegnare La Perla a un soggetto unitario che ha manifestato il proprio interesse per il marchio, il sito produttivo e i lavoratori; presentando un progetto industriale concreto per il rilancio di questa storica realtà, icona della moda italiana. Abbiamo voluto che questo momento decisivo si svolgesse qui, nel sito produttivo di Bologna: di fronte a sindacati, lavoratori e istituzioni di questo territorio. Perché lo devo alle lavoratrici che avevo incontrato all’inizio di questa vertenza e che mi hanno spronato a non mollare. Qui in questo stabilimento è cominciata la storia di una grande icona del made in Italy. E qui si misura la resilienza del made in Italy che stupisce e affascina il mondo”. “Il piano industriale presentato – ha spiegato il ministro – prevede non soltanto l’assunzione dei 210 dipendenti coinvolti nelle procedure LPM e LPMG ITA; ma anche un incremento della forza lavoro con ulteriori 40 nuove assunzioni“.