
La gaffe del Pd
La figuraccia della giunta di sinistra di Firenze: una targa per Francesco Nuti, ma all’indirizzo sbagliato…
Francesco Muti era nato in via Rinuccini 14, vicino a piazza Puccini. Ma il Comune di Firenze, guidato dalla giunta di centrosinistra con Sara Funaro del Pd in veste di sindaco, ha ritenuto di ignorare le segnalazioni della famiglia affiggendo la targa che ne commemora i 70 anni dalla nascita, in via Sant’Antonino 23, residenza della famiglia, come risulta dall’anagrafe, ma non “culla” del popolare attore fiorentino. La figuraccia è servita, ed è stata segnatala, sui social, dal fratello di Francesco Nuti, Giovanni: “Firenze, via Ottavio Rinuccini 14, qui (nel riquadro in alto, ndr) è nato Francesco Nuti, il 17 maggio 1955. Ciao Cecco. Nella casa dove oggi appongono la targa in ricordo di Francesco in realtà ci sono nato io, non lui”, ha scritto su Fb.
Francesco Nuti e la gaffe del Comune sulla targa
Come scrive il Corriere Fiorentino, in una vecchia intervista datata 1991 l’attore spiegò che all’epoca si nasceva in casa, e che lui era nato a casa di sua nonna e questo è all’origine dell’errore di posizionamento della targa che è stata scoperta oggi in via di Sant’Antonino, in pieno centro, alla presenza delle istituzioni cittadine. Sulla questione del luogo di nascita di Nuti si è interessato anche il presidente del Q1 Mirko Rufilli, che aveva provato a segnalare l’errore alla toponomastica e all’anagrafe, ma tutto è stato inutile.
“Oggi mio padre avrebbe compiuto 70 anni. E Firenze ha scelto di ricordarlo pubblicamente. Per me questo conta più di qualsiasi indirizzo, via o civico. Ringrazio di cuore la sindaca Sara Funaro, l’assessora Caterina Biti, l’assessore Giovanni Bettarini e, in particolare, Mirco Rufilli, che si è impegnato con sensibilità e rispetto fin dal primo momento”, ha spento le polemiche Ginevra Nuti.
“Francesco era un uomo di cuore, ironia e poesia. È nato in una casa piena d’amore, è cresciuto tra Firenze e Prato, ma ha vissuto – e continuerà a vivere – nel cuore di chi lo ha seguito, amato, ascoltato – afferma Ginevra Nuti in una dichiarazione – So bene com’è nata questa piccola confusione: mio padre nacque in casa, in via Rinuccini, dove viveva la famiglia di mia nonna all’epoca, ma mio nonno ne registrò la nascita all’anagrafe indicando l’indirizzo di via Sant’Antonino 23, che era la residenza della famiglia. Se c’è stato un errore, è nato in buona fede dal nonno, come succedeva spesso in quegli anni. Ridurre la sua memoria a una polemica su un indirizzo rischia di farci perdere di vista il senso profondo di questo gesto: quella di oggi è una targa, sì. Ma è anche un segno, un riconoscimento, un atto d’amore collettivo”.