
Trovata l'intesa
La Fenice, pace fatta: l’Inno di Mameli è salvo. Tenore e maestro d’orchestra si esibiranno gratis
Concluso il caso scoppiato per il no dei sindacati all'esibizione dell'Inno d'Italia in occasione del 2 giugno. Il tenore Grigolo e il direttore d'orchestra Callegari si esibiranno gratuitamente. L'intervento decisivo del sindaco di Venezia
Concluso il “caso Fenice” scoppiato per il no dei sindacati alla proposta avanzata dall’Associazione nazionale delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche di far eseguire l’Inno nazionale all’orchestra e al coro del Teatro veneto, in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno. Una proposta che il ministro della Cultura Alessandro Giuli aveva apprezzato e approvato, assicurando anche uno stanziamento di 40mila euro per la realizzazione e la trasmissione dopo il Tg1 delle 20. E che avrebbe dovuto rappresentare il primo atto di una nuova “tradizione”.
Fenice, accordo raggiunto. L’Inno sarà eseguito
Il muro dei sindacati, motivato da ragioni economiche e contrattuali, aveva suscitato l’indignazione del ministero della Cultura e non solo. L’innocua proposta voleva essere un modo per rendere omaggio alla Repubblica e valorizzare il patrimonio operistico italiano. “L’Italia è piena di italiani che canterebbero gratis per avere l’onore di intonare l’Inno d’Italia il 2 giugno”, ha detto Giuli. E così è stato. Il tenore Vittorio Grigolo si esibirà a titolo completamente gratuito durante la registrazione con l’orchestra e il coro de La Fenice in occasione del 2 giugno. Lo stesso farà il maestro Daniele Callegari, che dirigerà l’orchestra. La buona notizia arriva al termine della riunione urgente convocata dalla Rsu del Teatro veneziano.
Grigolo e Callegari a titolo gratuito
Il caso è chiuso. Alla fine ha prevalso il buon senso istituzionale, grazie all’intervento decisivo del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Dopo giorni di tensioni e trattative, è arrivato l’accordo. Il contributo musicale sarà registrato nella scenografica cornice di Palazzo Ducale e trasmesso su RaiUno, subito dopo il Tg1 delle ore 20. Il sindaco ha messo a disposizione i 20mila euro che mancavano per coprire i costi dei compensi di orchestra e coro della Fenice che registreranno l’inno di Mameli. “La Fondazione Teatro La Fenice”, si legge in un comunicato, “risponde così alle spiacevoli polemiche. È stato possibile accogliere la felice proposta di Anfols, l’Associazione nazionale delle Fondazioni lirico-sinfoniche, sostenuta dal Ministero della Cultura, grazie al superamento di alcuni problemi di natura economica”.
Il contributo decisivo del sindaco di Venezia
Soddisfatti anche i sindacati dei lavoratori della Fenice, “la direzione del Teatro ha accettato le nostre richieste”, ha commentato il musicista Marco Trentin, segretario provinciale Fials. Entusiasta il tenore Grigolo. “Sono pieno di gioia. L’amore per ciò che si ha dentro alla fine vince sempre. La musica unisce, non disunisce, perché è un linguaggio universale e deve fluire. Al di là degli ostacoli burocratici, sono felicissimo che abbiano trovato l’accordo per far sì che la musica vinca ancora una volta”.
Colabianchi: sarà un onore per la Fenice
“Sarà un orgoglio e un onore per l’orchestra e il coro del Teatro La Fenice essere il primo teatro italiano a realizzare questa bella iniziativa, insieme con il tenore Vittorio Grigolo e sotto la direzione musicale di Daniele Callegari”. Così il sovrintendente e direttore artistico della Fondazione veneziana Nicola Colabianchi. “Questo progetto si rinnoverà infatti ogni anno, coinvolgendo ogni volta una fondazione italiana diversa. La musica deve essere, sempre, uno strumento di unione e un ‘valore’ che prevale su incomprensioni e difficoltà”.