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La stampa estera incorona Meloni, ma nessuno rimpiange Conte

Confronti che la dicono lunga

Kelany, stoccata a Conte con affondo: Meloni incoronata dalla stampa internazionale, ma all’estero nessuno rimpiange Giuseppi

La stampa internazionale premia la premier Meloni e promuove a pieni voti l'Italia riemersa dalle ceneri dei governi Conte. E Sara Kelani assesta il colpo al leader M5S: Giuseppi? "Nessuno lo rimpiange"...

Politica - di Chiara Volpi - 6 Maggio 2025 alle 18:16

La stampa estera incorona Meloni, ma nessuno rimpiange Conte. E arriva la stoccata con affondo di Sara Kelany all’ex premier… Certo, i confronti non sono mai semplici da esplicitare, eppure è un fatto: in questi ultimi periodi più che mai, mentre per l’ex presidente del Consiglio grillino il rimpianto langue (anzi, si può dire che proprio non si sente). Mentre per l’attuale presidente del Consiglio Meloni piovono endorsement internazionali e complimenti da ogni dove. E con l’Italia che riemerge dal grigiore e dalla ininfluenza dei precedenti governi, la stampa estera premia verità e commenti.

La stampa estera incorona Meloni, ma nessuno rimpiange Conte. Stoccata di Kelany all’ex premier

Ed è proprio in questo rinnovato contesto che le parole di Sara Kelany risuonano come una eco amara per la sinistra italiana: «All’estero nessuno rimpiange Giuseppe Conte». Un’affermazione che, lungi dall’essere una mera provocazione, sembra trovare conferma nelle recenti analisi della stampa internazionale secondo le quali, a conti fatti, mentre l’ex premier fatica a trovare consensi oltreconfine, Giorgia Meloni raccoglie plausi e riconoscimenti, a testimonianza di un’Italia che, sotto la sua guida, ha ritrovato autorevolezza politica e peso diplomatico nel panorama globale.

Il tributo di “Die Welt” alla Meloni

È un fatto del resto che, dopo la stampa francese, anche la Germania, con il prestigioso Die Welt, abbia dovuto arrendersi all’evidenza: «Meloni ha smentito tutti coloro che avevano previsto il suo inevitabile fallimento». Un titolo che risuona come una sentenza. E come una sveglia che è dura ascoltare, ma ancor più arduo disinnescare: specie per la sinistra che, presa in contropiede, è rimasta a bocca aperta… Un verdetto inappellabile che smaschera le profezie funeste di una sinistra nostrana ormai relegata al ruolo di Cassandra opportunamente inascoltata.

Rampelli: Meloni figura di spicco in Europa e nel mondo

Fabio Rampelli allora, con la sua consueta lucidità, non ha mancato di sottolineare nelle scorse ore come la Meloni, forte del consenso politico e popolare, abbia saputo imporsi come figura di spicco in Europa e nel mondo. La sua determinazione nella lotta all’immigrazione clandestina, tanto osteggiata dall’opposizione in casa, viene invece elogiata dalla stampa tedesca, che riconosce una drastica riduzione degli ingressi irregolari nel 2024. Un risultato tangibile; un dato incontrovertibile. E che dimostra l’efficacia delle politiche del governo Meloni.

L’Italia con Meloni riemerge, e naufraga il ricordo di Conte premier…

E allora, «mentre l’Europa arranca, l’Italia riemerge», afferma Rampelli, tracciando un quadro netto e inequivocabile. Un’Italia che, dopo anni di incertezza e debolezza, ritrova centralità di ruolo e identità chiara e netta nel panorama internazionale. Un’Italia che, sotto la guida di Giorgia Meloni, non esita a rivendicare i propri interessi. A difendere i propri confini. E a salvaguardare le vite di innocenti finiti nelle maglie di un traffico di esseri umani sempre più spietato.

«Giorgia Meloni è autorevole in Europa e nel mondo, forte del consenso politico e popolare. Sulla lotta all’immigrazione clandestina, così osteggiata in casa nostra, il quotidiano tedesco plaude l’azione di governo, riconoscendo che il numero di ingressi irregolari è diminuito del 58% nel 2024. Mentre l’Europa arranca, l’Italia riemerge», ha rilevato Rampelli in una nota.

Non solo. «L’economia italiana è cresciuta dello 0,7% nel 2023 e nel 2024, l’occupazione ha raggiunto il 63% mentre la disoccupazione è scesa dal 7,1 al 6,2%. L’Italia, sottolinea Die Welt, è l’unico Paese del G7 a realizzare un surplus primario di bilancio e il nostro debito, finalmente stabilizzato, scenderà sotto la fatidica soglia del 3%», non mancia di rilanciare Libero riperticando il servizio del quotidiano tedesco, che riconosce anche il merito diplomatico del nostro presidente del Consiglio.

Con  Meloni, l’Italia «ponte tra le democrazie liberali e non in Europa»

«Giorgia Meloni è riuscita a realizzare un’importante svolta diplomatica, volta a posizionare l’Italia come ponte tra le democrazie liberali e illiberali in Europa, tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti e tra l’Europa e l’Africa. Ormai soltanto la squadra capitanata da Schlein e Conte, insieme alla stampa di editori “impuri”, non riesce o non vuole vedere la realtà. L’Italia è centrale nello scacchiere globale».

Meloni promossa a pinea voti, ma Conte…

Una promozione a tutto campo che, nelle more, ci riporta al ricordo di altri predecessori meno “riconosciuti”. Come Giuseppe Conte, che insiste ad attaccare la premier, forse proprio pungolato dai riconoscimenti internazionali continuamente tributati a Meloni. Allora, è proprio in questo contesto che si collocano, con stringente referenzialità e pungente ironia, le parole di Kelany che, prendendo spunto dalle analisi della stampa tedesca e francese, interpretati non come semplici opinioni, ma in quanto conferma di una realtà innegabile: l’Italia di Giorgia Meloni è un Paese che ha ritrovato la sua voce. Così, mentre la sinistra continua a lamentarsi e a profetizzare sventure, la realtà dei fatti dimostra che il Bel Paese, con Giorgia Meloni, è tornato a camminare a testa alta.

Kelany su Conte: all’estero nessuno lo rimpiange…

E Conte allora? Anche a lui la deputata di FdI dedica un pensiero: «In questi giorni la stampa estera, da quella francese a quella tedesca, spende parole di elogio per il presidente Meloni, definendola una grande leader e riconoscendone la caratura internazionale… ho cercato – commenta Sara Kelany –, ma proprio non riesco a trovare il punto in cui dicono di rimpiangere Giuseppe Conte». E a buon intenditor…

 

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di Chiara Volpi - 6 Maggio 2025