
Capitale a pezzi
Incredibile Gualtieri: Roma affonda nel degrado, ma lui la racconta come fosse Disneyland
Roberto Gualtieri se la canta e se la suona, si presume con la chitarra che ogni tanto strimpella anche in pubblico. Il sindaco di Roma ha rilasciato un’intervista lunare al Messaggero dove si arroga i meriti del governo, come la gestione del Giubileo e degli eventi relativi alla morte di Bergoglio e all’elezione di Papa Leone XIV. Passa all’incasso come se fosse stato lui l’artefice.
“Ha vinto l’impegno delle persone – sostiene il primo cittadino della Capitale – e un nuovo metodo di collaborazione inter-istituzionale. Lo abbiamo chiamato metodo Giubileo, un metodo che ha creato un clima di fiducia e di collaborazione tra tutti i soggetti interessati, che poi ha reso più semplice lavorare insieme. Coinvolgere le diverse articolazioni dello Stato, dal governo alle grandi aziende pubbliche, penso ad esempio all’Anas, è stato fondamentale. Va poi sottolineata la grande qualità del dispositivo di sicurezza, organizzato da un ottimo prefetto con i corpi di polizia”.
Solo un timido grazie a Meloni, per poi battere cassa al governo
“Sono molto soddisfatto per come stanno andando le cose – osserva il sindaco dem – e penso che questo sia il risultato del lavoro che era partito nei due anni e nei mesi precedenti, a cominciare dal fatto che erano stati rimessi in sesto i servizi fondamentali della città”. Magari specificando che non sono servizi caduti dalle nuvole, come fossero un miracolo di Papa Francesco, ma risorse del governo?
Gualtieri un timido grazie tra le righe alle Meloni lo rivolge. “So che è in preparazione un testo del governo e ringrazio il presidente del consiglio per la disponibilità a confrontarsi con il sindaco su un tema così delicato prima della sua presentazione. Sarebbe opportuno lavorare in parallelo con una legge ordinaria, che da subito potrebbe rafforzare poteri e risorse di Roma Capitale e con un testo costituzionale che rafforzi le disposizioni attuali e introduca alcuni poteri legislativi”, continua il primo cittadino aggiungendo che a Roma servono “più risorse e maggiore autonomia normativa, amministrativa e finanziaria, che peraltro sarebbero possibili anche a costituzione vigente”. La richiesta di altre risorse è una canzone già intonata più volte dal sindaco.
Rossi (Ugl): “Zone di Roma con l’erba alta due metri, con Gualtieri città nel degrado”
Ma che è una canzone stonata, come evidenzia il segretario di Roma e provincia dell’Ugl, Ermenegildo Rossi. “Nel suo programma elettorale – denuncia Rossi – l’aveva annunciato e Gualtieri ha mantenuto e sta mantenendo le sue promesse. “Darò i romani una città sempre più verde”, c’era scritto. E basta guardare parchi, ville e aiuole in questi giorni per capire che il sindaco con la chitarra aveva ragione. Erba alta fino a un metro e 80 nei giardini del Laurentino, Appia antica praticamente invisibile, nascosta da cespugli verdi incolti. Per non parlare poi delle zone verdi a bordo strada. Da Tor Bella Monca ai Parioli gli sfalci sono fermi al palo. Le rotatorie di via Ardeatina sono nascoste da una distesa di margherite e papaveri che coprono anche i segnali stradali. Nessuno muove un dito per ridare decoro alla città. E naturalmente tra qualche settimana, quando tutta quest’erba si sarà seccata, inizieranno i problemi degli incendi. Insomma – conclude il segretario romano Ugl – Gualtieri non prende mai beneficio dagli errori passati e anche quest’anno ci sta regalando una Roma che somiglia a una giungla”.