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Mi fingo malato migranti

La "finta" per entrare in Ue

Il “trucchetto” dei migranti: voli low cost e finti malori per ottenere atterraggi d’emegenza e poi fuggire

L'esperta: "Costa meno che dare 7000 euro agli scafisti". L'ultimo episodio riguarda l'Italia, avvenuto il 27 aprile scorso: l'aereo era diretto a Casablanca, ma è dovuto atterrare a Lamezia Terme in Calabria. I tre marocchini a bordo sono poi scappati

Cronaca - di Redazione - 2 Maggio 2025 alle 11:06

Un finto malore, il volo che devia in un Paese dell’Unione europea per prestare soccorso al migrante, l’atterraggio d’emergenza. Poi la fuga dall’aereo non appena si aprono i portelloni. Commedia in quattro atti. L’immigrazione irregolare ha trovato un nuovo “trucchetto” per sbarcare nell’Unione europea, e molti episodi hanno riguardato proprio l’Italia. Funziona presso a poco così. Prenotando un volo su una direttrice specifica — tra Marocco e Turchia —, quasi sempre con una low cost e organizzando con altri, in particolare via social (Facebook) o WhatsApp; poi un’emergenza medica a bordo. Il resto è una logica conseguenza. A rivelarlo è stato il Corriere della Sera. L’escamotage non è di questi giorni, va avanti dalla seconda metà del 2021. “Per ora è a bassa intensità” — racconta  un esperto che si occupa della sicurezza ai voli di una compagnia aerea europea —. Ma preoccupa perché può diventare una dinamica “Copia e incolla” per  sempre più extracomunitari.

Migranti, voli low cost e finti malori

L’ultimo caso sospetto, in ordine di tempo, riguarda l’Italia. Alle 20.20 del 27 aprile scorso l’equipaggio di un Airbus A321neo della low cost turca Pegasus è decollato dallo scalo «Sabiha Gökçen» di Istanbul. Era diretto a Casablanca, in Marocco (volo PC651). L’equipaggio ha chiesto di dirottare nello scalo più vicino — quello calabrese di Lamezia Terme — perché un passeggero a bordo, un 36enne di origine turca, ha detto di sentirsi male. L’aereo è atterrato a Lamezia, ma non appena il personale paramedico è salito a bordo i tre giovani marocchini sono scappati. Uno dei tre è stato fermato subito (e rimpatriato usando lo stesso volo). Per prendere gli altri due — che intanto si erano diretti verso la pista di decollo e atterraggio — è stato necessario sospendere per alcuni minuti gli arrivi e le partenze. Quando sono stati bloccati hanno chiesto la «protezione internazionale». Al momento si cerca di capire se i due eventi — il malore e la fuga — siano o collegati o meno, riporta il Corriere.

Il fenomeno “avion patera”: come funziona

Tra i primi a notare il fenomeno sono stati gli esperti di Osprey Flight Solutions che lo chiamano «avión patera» (dal nome delle barche utilizzate per trasportare migranti nel Mediterraneo). «Questo metodo prevede che gruppi di passeggeri creino situazioni di emergenza a bordo di voli commerciali. Con lo scopo di  forzare un atterraggio in aeroporti dell’Ue», ha spiegato nei mesi scorsi via e-mail Alexandra James, analista di Osprey Flight Solutions. «Una volta a terra, i gruppi corrono verso l’uscita dell’aereo e si disperdono sulla pista con l’obiettivo di entrare illegalmente» in Spagna, in particolare, ma anche in Italia.

Il “trucchetto” dei migranti, altri casi

Secondo la società di sicurezza i primi casi hanno riguardato la penisola iberica e quasi sempre sulla direttrice Marocco (Casablanca)-Turchia (Istanbul). Il primo volo documentato, il 5 novembre 2021 (volo Air Arabia 3O437),: è stato dirottato verso l’aeroporto di Palma di Maiorca dopo che un viaggiatore ha finto una crisi diabetica. «Un caso molto probabilmente legato a un gruppo Facebook privato chiamato “Brooklyn” creato da un marocchino di nome Youssef Samir e con circa 15 mila follower», spiega l’esperta al quotidiano. Dei 24 in fuga «due non sono stati presi, forse sono fuggiti in Svizzera via Italia».

Altri due voli — nel 2022 — sono stati deviati verso l’aeroporto di Barcellona. Uno, del 15 maggio, operato da Pegasus: circa 20 marocchini hanno tentato di abbandonare l’aereo, ma il personale di sicurezza è riuscito a chiudere le porte in tempo, evitando la fuga. Il 7 dicembre, sempre a bordo di un aereo della low cost turca, una donna ha finto di essere entrata in travaglio: all’atterraggio 27 cittadini del Marocco sono scappati. Di questi 14 sono stati fermati subito, 5 sono tornati in aereo e uno è stato arrestato (assieme alla donna che non era incinta). Dei 7 rimanenti si sono perse le tracce. 

L’esperta al “Corriere”: “Costa meno che dare soldi agli scafisti”

«Questo modus operandi è preferibile rispetto ad altre forme di migrazione irregolare per due motivi — spiega Osprey —. In primo luogo, è più economico rispetto all’utilizzo dei servizi degli scafisti. I trafficanti chiedono circa 7 mila euro per facilitare il trasporto via aerea tramite l’uso di documentazione falsa e/o contatti interni. In questo caso gli episodi di “avión patera” vengono organizzati direttamente dai migranti tramite i social media». Cosa che richiede «solamente l’acquisto di un biglietto aereo per la Turchia (in media meno di 250 euro)». Ma perché proprio i voli per la penisola anatolica? «Perché ai cittadini marocchini non è richiesto il visto per entrare nel Paese».

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di Redazione - 2 Maggio 2025