
Editoriale in prima pagina
Il “Times” certifica: “Tutti pazzi per Giorgia Meloni. I leader fanno a gara per avvicinarla”. Un “coccolone” per la sinistra
Buona dose di Maalox e nervi saldi a sinistra: leggere l'articolo sul quotidiano brinannico potrebbe rivelarsi fatale. Intelligenza, ironia, arguzia, semplicità, capacità di tessere realizioni politiche e amicizie. Un'analisi ad ampio raggio. Procaccini: Denigrarla in giro per il mondo non funziona..."
Veramente, follemente e profondamente Meloni. “Truly, madly and deeply Meloni”. Tradotto: Meloni, follemente amata: tutti i leader la vogliono. Se il servizio del Times oggi in edicola significa essere isolati in Europa e nel mondo, allora le opposizioni tutte possono cambiare mestiere. Il numero in edicola il 20 maggio del quotidiano britannico ospita in prima pagina un peana alla politica del premier italiano e ne consolida la stima di cui gode a livello internazionale. “La maggior parte dei leader mondiali sembra fare a gara per avvicinarsi alla premier italiana”, scrive Tom Kington. Il quale parte dal vertice di Tirana, dall’omaggio del leader albanese Edi Rama, per tirare le somme sul carisma del premier sulla maggior parte dei leader: “Gli abbracci, le mani intrecciate e le gag esilaranti di Meloni con gli uomini più potenti del pianeta stanno diventando la norma. Lo scorso mese, il giorno dopo la sua calorosa visita a Donald Trump e JD Vance alla Casa Bianca, il vicepresidente USA è volato a Roma per discutere di dazi. Al suo arrivo a Palazzo Chigi, Meloni lo ha accolto con un sorriso: «Mi sei mancato», ha scherzato affettuosamente. Ha 48 anni. Ma il suo modo di fare è semplicemente affabile e spontaneo”.
La prima pagine del “Times” incorona Meloni
L’articolo prosegue con una certezza: il modo di porgere di Giorgia Meloni, diretto e senza fronzoli, unito alla predisposizione all’affibilità, formano un magnetismo unico nel suo genere. L’editorialista prosegue la sua analisi citando molti esempi: gli ottimi rapporti instaurati Con Elon Musk, con il premier indiano Modi. “In India, i loro incontri fanno impazzire i social, alimentando meme stile “Brangelina” sotto il nome di Melodi”. Poi naturalmente ci sono gli elogi di Trump: “«È una leader fantastica e una persona straordinaria», ha detto a dicembre –. E’ stata l’unica leader europea invitata alla sua investitura a gennaio, e per alcuni è ormai diventata la “sussurratrice di Trump” d’Europa”. Il Times a dicembre si chiedeva: «Giorgia Meloni si è forse incoronata nuova regina d’Europa?». L’editorialista giudica dopo alcuni mesi la domanda più che “legittima, dopo il G7 estivo che ha ospitato in Puglia. Dopo un anno trascorso a incantare i leader uno per uno, si è ritrovata una sala piena di ‘corteggiatori diplomatici'”. L’analisi è molto attenta al comportamento, al linguaggio dei gesti della premier, alla sua arguzia unita all’intelligenza diplomatica. La premier sa creare empatia.
Procaccini: “La strategia denigratoria della sinistra non ha funzionato”
“La strategia della sinistra di denigrare in giro per il mondo l’Italia e la sua Presidente del Consiglio, evidentemente non sta funzionando”. Così il co-presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR) al Parlamento europeo, Nicola Procaccini, commenta l’editoriale del Times. Come dargli torto? il riferimento è agli sproloqui di Matteo Renzi alla CNN e su altri media internazionali circa il presunto isolamento di Giorgia Meloni. “La prima pagina del Times con il titolo “Tutti pazzi per Giorgia Meloni” racconta invece della credibilità della presidente italiana tra i leader mondiali”. Addirittura “affascinati” dalla sua postura intelligente e ironica”. Nell’articolo Meloni viene per questo assimilata ad una icona politica conservatrice dello scorso secolo come Margareth Thatcher. Insomma, anche oggi i leader e gli intellettuali della sinistra italiana masticheranno amaro guardando la rassegna stampa internazionale“.
Il Times su Meloni: Affabilità, arguzia, intelligenza
Tutti pazzi per Giorgia, prosegue l’editoriale che ha seguito passo passo Melon in questi due anni e mezzo di governo: dal presidente argentino Javier Milei, che ha abbracciato Meloni all’arrivo come una sorella. A Rishi Sunak — ve lo ricordate? —: “ha fatto un ingresso in grande stile, memore della speciale intesa nata al vertice Nato del 2023; quando Meloni gli mostrò qualcosa di esilarante sul telefono, facendoli scoppiare a ridere entrambi. Ma quando lui le si avvicinò per il doppio bacio e le prese le mani, Meloni si tirò indietro, leggermente sulla difensiva. Era sorpresa? O evitava l’abbraccio con un leader politicamente spacciato? C’è forse una dose di calcolo politico dietro la sua cordialità?”. Come si vede, l’elogio per Meloni non è disgiunto nell’analisi da considerazioni politiche e di scenario.
Meloni, “la ‘sorellanza’ con von der Leyen”
Lo “charme” di Meloni ha fatto presa non solo sui leader. “La sua “sorellanza” con la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, sembra confermarlo. Le due si intesero alla perfezione nel 2023, sorvolando in elicottero le zone alluvionate dell’Emilia Romagna. E andando insieme in Tunisia a convincere il presidente a fermare i flussi migratori. Domenica scorsa, Meloni sedeva tra Vance e von der Leyen mentre quest’ultima riconosceva il ruolo della premier italiana nell’organizzare il vertice di Palazzo Chigi per “costruire ponti” tra USA e Europa”. E’ l’incoronazione principale. Il suo umorismo e l’autoironia vengono dalle case popolari, non dai consigli d’amministrazione. Ha un’ironia irresistibile che le apre tutte le porte”, dice Rampelli, consultato dall’editorialsita . Esempio lampante: “Quando il governatore di sinistra Vincenzo De Luca fu registrato mentre la definiva “una stronza”, Meloni lo affrontò con il sorriso: «Presidente De Luca, quella stronza della Meloni, come sta?»”, ricorda l’editorialista. “A giustificare la risposta, disse poi: «La gente si scandalizza se una donna si difende. Sono una donna, pretendo lo stesso rispetto degli altri».
“Meloni è oggi la voce più ascoltata in Europa”: è la sintesi di Antonio Giordano, segretario generale di Ecr Party e vicepresidente esecutivo dell’Idu, a commento della sostanza dell’editoriale che coglie una realtà inoppugnabile durante un’intervista a Rainews.