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La Corte Usa per il commercio internazionale ha bloccato di dazi di Trump

Il colpo di scena

I giudici Usa bloccano i dazi di Trump: «Oltre i suoi poteri, sono incostituzionali». La Casa Bianca presenta ricorso

Allo stato attuale non è chiaro l'impatto della decisione sui negoziati, compresi quelli con l'Ue. Borse in rialzo, tranne Wall Street affossata da scenari di recessione e indiscrezioni sul commercio di chip con la Cina

Esteri - di Sveva Ferri - 29 Maggio 2025 alle 09:48

È di nuovo braccio di ferro tra Donald Trump e i giudici Usa. Stavolta il caso esplode sui dazi, bloccati dall’ordine di tre giudici della United States Court of International Trade di Manhattan, secondo i quali gli ordini esecutivi «eccedono i poteri conferiti al presidente dall’Economic Emergency Response Act (Ieepa) per regolamentare le importazioni attraverso l’uso di dazi doganali» e qualsiasi interpretazione che gli deleghi «autorità illimitata sui dazi è incostituzionale». In sostanza, per i giudici, si tratta di decisioni che spettano al congresso: in un parere scritto che accompagna la decisione, uno dei giudici, ha stabilito altrimenti si configura «una cessione del potere legislativo a un altro ramo del governo», contraria alla Costituzione.

Trump presenta ricorso contro lo stop dei giudici ai dazi

Trump ha presentato ricorso, ma intanto la decisione provocato un  rimbalzo sulle borse, dalla chiusura di Tokyo all’apertura delle europee, mentre Wall Street, che pure aveva avuto un ritorno positivo, ha poi chiuso in calo per la notizia del Financial Times secondo cui il presidente sarebbe intenzionato a fermare le vendite di software per i chip alla Cina e un report della Federal Reserve che cita le preoccupazioni dei banchieri per un aumentato rischio recessione.

I negoziati piombano nell’incertezza

Allo stato attuale non è chiaro l’impatto che la decisione avrà sui negoziati, compresi quelli tra Usa e Ue, ripresi dopo le tensioni dei giorni scorsi e focalizzati sulla scadenza del 9 luglio. La decisione della Corte del Commercio Internazionale, spiega la Cnn, investe i dazi annunciati il 2 aprile e impedisce anche a Trump di applicare le misure tariffarie imposte a inizio anno contro Cina, Messico e Canada e presentate come decisione per contrastare il flusso del fentanyl negli Usa.

Dai giudici una «ingiunzione permanente»

I giudici americani si sono pronunciati a favore di una «ingiunzione permanente», che potrebbe bloccare le misure tariffarie annunciate in nome dell’International Emergency Economic Powers Act prima ancora dei possibili «accordi» con i partner commerciali degli Usa, e hanno indicato un periodo di dieci giorni per provvedimenti amministrativi «per rendere effettiva l’ingiunzione». La maggior parte dei dazi, ma non tutti – spiega la Cnn – verrebbero così bloccati se la sentenza venisse confermata.

La sentenza riguarda i dazi del 30% contro la Cina, del 25% sulle merci importate da Messico e Canada e quelli del 10% sulla maggior parte dei beni che arrivano negli Usa. Non riguarda, invece, le misure tariffarie al 25% su auto e componenti, acciaio e allumino, imposti in nome del Trade Expansion Act.

Il 2 aprile Trump aveva annunciato i «dazi reciproci» per poi decidere alcuni giorni dopo per una pausa di 90 giorni, lasciando però in vigore le misure tariffarie “universali” al 10% sulla maggior parte delle merci in arrivo negli Usa. Il tycoon si è mosso invocando l’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa), che dà al presidente l’autorità di agire in risposta a minacce straordinarie. Ma la legge, evidenzia la Cnn, non include alcun riferimento a dazi tra le possibili misure a disposizione di un presidente in nome dell’Ieepa, citato da Trump anche in relazione ai dazi al 20% sulle merci cinesi e al 25% su molti beni in arrivo da Messico e Canada collegati al dossier fentanyl.

La risposta della Casa Bianca: «Colpo di stato giudiziario». Presentato il ricorso

La risposta della Casa Bianca è arrivata dal portavoce, Kush Desai, per il quale «non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare in modo adeguato un’emergenza nazionale. Il Presidente Trump si è impegnato a mettere l’America al primo posto e l’amministrazione si impegna a utilizzare ogni leva del potere esecutivo per affrontare questa crisi e ripristinare la grandezza dell’America». Il vicecapo di gabinetto, Stephen Miller, ha parlato poi di «colpo di stato giudiziario».

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di Sveva Ferri - 29 Maggio 2025