
Prima fumata nel pomeriggio
Habemus Conclave, gli occhi di tutto il mondo sul comignolo della Cappella Sistina. Il primo voto alle 16,30
Sono 133 i cardinali elettori di 66 Paesi diversi e da tutti i continenti: 53 europei con 17 italiani. Sotto le volte affrescate michelangiolesche, in un ambiente bonificato, avrà inizio la votazione. Il voto è segreto
Habemus Conclave, oggi è il gran giorno. Appuntamento oggi alle 16,30 per eleggere il 267esimo Papa dopo la morte di Francesco, avvenuta il 21 aprile scorso. Alle 16,15, nella Cappella Paolina partirà la processione presieduta dal cardinale Pietro Parolin, il più anziano di nomina, tra i papabili successori di Beroglio, che presiederà tutto il Conclave. I cardinali invocheranno lo Spirito Santo. Quindi, l’‘Extra omnes’ pronunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche, l’arcivescovo Diego Ravelli.
Arrivati a Roma tutti gli elettori, la diplomazia parallela è al lavoro. Istituti, seminari e ristoranti i luoghi di ritrovo dei porporati per conoscersi e confrontarsi fino all’extra omnes. Nella Sistina entreranno 133 cardinali elettori di 66 Paesi diversi e da tutti i continenti: 53 europei con 17 italiani.
Oggi il Conclave sotto le volte della Cappella Sistina
Sotto le volte affrescate michelangiolesche, in un ambiente bonificato, avrà inizio la votazione. Il voto è segreto, ogni cardinale scrive il nome scelto su una scheda e la frase: ‘Eligo in Summum Pontificem’, poi la fa scivolare nell’urna. Per diventare Papa occorre il consenso dei 2/3 dell’assemblea: 89 voti. La prima fumata di oggi è prevista in serata, intorno alle 19. E da stasera gli occhi di tutto il mondo saranno puntati sul comignolo della Cappella Sistina. Nei giorni successivi, salvo elezione del nuovo Papa, ci saranno due fumate al giorno: una a metà mattina (verso le 12) e una nel tardo pomeriggio (indicativamente le 17.30). Se si raggiunge la maggioranza dei due terzi, la fumata sarà bianca e il mondo saprà che il successore di papa Bergoglio.
Gli occhi del mondo puntati sul comignolo
All’interno della Sistina, una stufa brucia le schede dopo ogni scrutinio. Dal 2005, per evitare confusioni, il fumo nero è prodotto mescolando le schede bruciate a cartucce chimiche a base di perclorato di potassio, antracene e zolfo. Il bianco si deve all’aggiunta di lattosio e clorato di potassio. Lunedì, nel corso della doppia congregazione, i cardinali hanno tracciato intanto il profilo del prossimo Papa. “Una figura che deve essere presente, vicina, capace di fare da ponte e guida, di favorire l’accesso alla comunione a un’umanità disorientata e segnata dalla crisi dell’ordine mondiale” e “un pastore vicino alla vita concreta delle persone”, come ha riferito il portavoce vaticano Matteo Bruni.
Quanto tempo ci vorrà per il nuovo Papa? I precedenti
Sui giornali massimo spazio è dedicato al Conclave e impazza il topo-Papa tra polemiche, esclusioni eccellenti e ‘correnti’ cardinalizie. È giallo sul caso del cardinale keniano Njue: “Non sono malato, mi hanno escluso dal conclave senza un motivo”. Ma per l’arcivescovo di Nairobi: “Non è vero, non sta bene”. È piuttosto improbabile che già oggi dal comignolo possa uscire il fumo bianco dell’Habemus papam. Guardando all’elezione degli ultimi Pontefice, la convergenza sulla persona da eleggere si è trovata in due-tre giorni. Nel dettaglio, per l’elezione di Paolo VI – nel 1963 – sono occorsi tre giorni: dal 19 al 21 giugno e quattro fumate. La scelta di Giovanni Paolo I è arrivata dopo due giorni il 26 agosto del 1978 (quarto scrutinio, seconda fumata). Giovanni Paolo II è stato eletto in tre giorni il 16 ottobre 1978 alla quarta fumata. L’elezione di Benedetto XVI è avvenuta nel secondo giorno di conclave, il 19 aprile 2995 al quarto scrutinio. Per papa Francesco, i cardinali si ritrovarono in conclave il 12 marzo 2013. Il suo nome uscì il 13 marzo, al quinto scrutinio.