
Colpo di scena in 24 ore
Guerra giudiziaria sui dazi Usa: due tribunali li bloccano, la Corte d’appello dà ragione a Trump
L’Amministrazione del tycoon vince il primo ricorso contro lo stop imposto alle tariffe da due tribunali federali Usa. Il braccio di ferro Il braccio tra il presidente e i giudici si è trasformato nel giro di 24 ore in una braccio di ferro giudiziario. Bruxelles ha tempo per negoziare condizioni più favorevoli senza la spada di Damocle del 9 luglio
Per ora la spunta il presidente Usa. Il braccio di ferro tra Trump e i giudici sui dazi si è trasformato nel giro di 24 ore in una braccio di ferro tra giudici. Le tariffe di Donald Trump sono “illegali” e vanno bloccati, aveva decretato la United States Court of International Trade di Manhattan. Ma la decisione resta valida per poche ore, fino a quando la Corte di appello non decide di accogliere il ricorso dell’amministrazione che chiedeva una pausa della sentenza. In 24 ore di colpi di scena si consumano le prime battute di quella che si preannuncia una lunga battaglia giudiziaria sulle tariffe, che molto probabilmente arriverà alla Corte Suprema.
Dazi, Trump vince il primo ricorso: è caos
Per ora i dazi imposti dal presidente americano Donald Trump, resteranno in vigore. La Corte d’Appello federale che ha concesso una sospensione t, lasciando così aperta la possibilità di ulteriori sviluppi giudiziari.
Dazi e caos: cosa è successo
In precedenza il tribunale federale americano ha stabilito che Donald Trump non ha l’autorità di imporre i dazi ingenti che hanno fatto schizzare i prezzi delle importazioni negli Stati Uniti. Tre giudici della United States Court of International Trade di Manhattan hanno ordinato lo stop alle tariffe doganali imposte da Trump, anche quelli annunciati il 2 aprile. La decisione impediva anche a Trump di applicare le misure tariffarie, imposte a inizio anno, contro Cina, Messico e Canada e presentate come decisione per contrastare il flusso del Fentanyl negli Usa. La sentenza riguarda i dazi del 30% contro la Cina, del 25% sulle merci importate da Messico e Canada e quelli del 10% sulla maggior parte dei beni che arrivano negli Usa. Non riguarda, invece, le misure tariffarie al 25% su auto e componenti, acciaio e allumino, imposti in nome del Trade Expansion Act.
La risposta della Casa Bianca
La Casa Bianca aveva duramente criticato la decisione della Corte del Commercio Internazionale, definendola “palesemente sbagliata” e annunciando ricorso immediato. “La corte ha abusato del proprio potere per usurpare l’autorità del presidente Trump”, ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt; mentre il Dipartimento di Giustizia ha chiesto un congelamento amministrativo del verdetto e ha detto di volersi rivolgere d’urgenza alla Corte Suprema.
Dazi, Trump: “Sentenza politica”
Dopo la sospensione della sentenza del Tribunale del Commercio Internazionale, il presidente Trump è intervenuto sul social Truth attaccando i giudici che avevano deciso lo stop ai dazi, parlando di sentenza politica. Il Tribunale, ha scritto, “si è incredibilmente pronunciato contro gli Stati Uniti d’America su dazi disperatamente necessari, ma fortunatamente l’intera giuria di 11 giudici della Corte d’Appello degli Stati Uniti per la Corte Federale hanno sospeso l’ordinanza”. Il presidente Usa ha vinto il primo ricorso contro lo stop ai dazi che per ora restano in vigore. Ma la guerra commerciale è tutt’altro che finita. Anzi, si incrocia con una guerra giudiziaria dagli esiti ancora imprevedibili.