
Giallo senza fine
Garlasco, il racconto del super-testimone e “l’enigma Cappa”: le dirompenti novità nel servizio de “Le Iene” (video)
Nelle ultime ore piombano sulla vicenda almeno 3 novità dirompenti: il racconto di un super-testimone. Le telefonate inedite della madre di Sempio. E gli audio mai sentiti di Paola Cappa: elementi al centro di un servizio de "Le Iene" in onda nella puntata di ieri del programma
Il giallo di Garlasco, un mistero che si infittisce di ora in ora. Di servizio in servizio in cui, tra nuove indagini e acquisizioni, indizi, sospetti, depistaggi e silenzi – e addirittura testimonianze e dubbi taciuti o archiviati in fretta – calano nuove ombre su un caso tutt’altro che chiuso a 18 anni di distanza dall’omicidio della povera Chiara Poggi. Nelle ultime ore, dunque, piombano sulla vicenda almeno 4 novità dirompenti: l’impronta del palmo di Sempio sul muro delle scale vicino al cadavere di Chiara Poggi, su cui i carabinieri già nel 2020 dissero: «L’ha lasciata l’assassino». Il racconto integrale di un super-testimone che riemerge dagli archivi del tempo. Le parole inedite della madre di Andrea Sempio. E gli audio mai sentiti di Paola Cappa… Tutti elementi approfonditi ieri da un servizio delle Iene andato in onda su Italia 1. Ma procediamo con ordine.
Garlasco, il super-testimone e quelle rivelazioni sul canale di Tormello
Un aspetto cruciale che è tornato alla ribalta grazie al giornalismo investigativo della trasmissione Mediaset è la testimonianza di un “supertestimone”. Un uomo che, già 18 anni fa, avrebbe fornito indicazioni preziose, ma rimaste inascoltate, sul canale di Tormello. Questo canale, situato vicino a una casa di proprietà della nonna delle gemelle Cappa, sarebbe stato il luogo in cui oggetti metallici, potenzialmente l’arma del delitto (un martello o un attizzatoio?), sarebbero stati gettati a poche ore dal delitto in Via Pascoli.
Le recenti operazioni di drenaggio nel canale di Tormello, con il recupero di alcuni attrezzi, hanno confermato la rilevanza di questa pista. Nel servizio de Le Iene, andato in onda ieri sera il super-testimone, il cui nome è rimasto riservato, ha rivelato di aver assistito a una scena che vedeva coinvolta una donna (indicata come una delle due sorelle Cappa) in evidente stato di agitazione, con un borsone pesante, e sullo sfondo il rumore di un oggetto che cadeva nell’acqua. Sebbene all’epoca le dichiarazioni dell’uomo non abbiano avuto seguito, l’attenzione ora si concentra sulla compatibilità degli oggetti recuperati con la tipologia di arma che avrebbe potuto provocare le ferite mortali su Chiara Poggi.
La confusione tra fughe di notizie e smentite: il ruolo delle sorelle Cappa
Ma non è ancora tutto. Il caso Garlasco è stato fin da subito avvolto da un alone di indiscrezioni, illazioni e fughe di notizie, che hanno spesso contribuito a creare confusione e a inquinare il dibattito pubblico. Un esempio lampante è la presunta frase attribuita a una delle due sorelle Cappa, cugine di Chiara. Secondo quanto riportato dai media in questi giorni Paola, sorella di Stefania, avrebbe inviato un sms con scritto: «Mi sa che abbiamo incastrato Stasi». Il destinatario del messaggio però, un ex amico di Paola, avrebbe consegnato spontaneamente a Le Iene centinaia di messaggi e audio scambiati con lei, in gran parte riguardanti la terribile vicenda. Nel materiale fornito, tuttavia, quella frase non compare mai, né per iscritto. Né nei vocali.
«Mi sa che abbiamo incastrato Stasi»: il mistero di un sms mai rinvenuto?
Dunque, questa frase, circolata in lungo e in largo nei media e sul web, è stata categoricamente smentita dal servizio de Le Iene. La trasmissione di Italia 1 ha infatti mostrato messaggi vocali originali di Paola Cappa in cui, pur esprimendo la volontà di «aprire bocca». E di voler essere «pagata fior di milioni» per rivelare tutto ciò che sa, non compare mai l’affermazione “incriminata”. Anzi, in un altro vocale, la stessa riferisce che gli investigatori avrebbero chiesto a sua sorella di «aiutarli a incastrare Stasi».
Garlasco, dal super-testimone all’enigma delle sorelle Cappa
Questo dettaglio, se confermato, getterebbe una luce inquietante sulle prime fasi delle indagini e sul presunto tentativo di orientare l’inchiesta verso Alberto Stasi, anche a costo di pressioni o manipolazioni. E anche in questo caso, l’unica certezza al momento è che le sorelle Cappa, Stefania e Paola, cugine di Chiara Poggi, si delineano come figure che hanno sempre gravitato ai margini della vicenda, senza però che ne siano mai stati approfonditi risolutivamente i contorni. Oggi, dunque, la loro posizione e il loro coinvolgimento sono tornati d’attualità con le nuove indagini.
Il presunto litigio tra Chiara Poggi e Stefania Cappa il giorno prima dell’omicidio
Non solo. Sempre per restare sul servizio delle Iene, ieri sono state mandati in onda spezzoni di interviste registrati in passato con la madre di Andrea Sempio, prima che l’indagine sul figlio diventasse pubblica. La donna contattò la trasmissione di Italia 1 per difenderlo dai sospetti, e ai microfoni di Italia 1 rivelò di un presunto litigio tra Chiara Poggi e Stefania Cappa il giorno prima dell’omicidio. Un episodio che, sebbene non confermato, aggiunge un tassello in più al quadro delle relazioni interpersonali in un contesto familiare e sociale forse non accuratamente scandagliato.
«Arriverà il giorno che apro bocca… e dico tutto, tutto, tutto»
Non solo. Tra i vocali inviati da Paola Cappa risulta anche il seguente: «Guarda io non ho mai aperto bocca, però arriverà il giorno che la apro. Voglio essere pagata fior di milioni… però dirò tutto, tutto, tutto, tutto». E all’ex amico con cui sta chattando – in passato agente dei vip – sull’eventualità di essere chiamata in Procura, anticipa finanche come si vorrebbe presentare: «Tacco 12 sempre. E quel cappotto lungo, nero, da 1.400 euro».
Garlasco, super-testimone e sorelle Cappa: l’intreccio da districare
Le parole di Paola Cappa, che afferma di voler «dire tutto». Che sottolineano come sua sorella Stefania stia «malissimo», «andata fuori di testa» da quando si parla dell’omicidio, suggeriscono che le due cugine possano essere a conoscenza di dettagli rilevanti. O che, quanto meno, abbiano vissuto il dramma di Chiara con un coinvolgimento emotivo che non è stato pienamente esplorato.
Prospettive future
L’impronta di Sempio. I ritrovamenti nel canale di Tormello. E le nuove rivelazioni delle (e sulle) sorelle Cappa e sulle presunte pressioni investigative, costituiscono insomma un insieme di elementi che rendono sempre più complessa la ricerca della verità nel caso Garlasco. La difesa di Alberto Stasi, che ha sempre sostenuto l’innocenza del suo assistito, avrà ora nuovi strumenti per chiedere la revisione del processo. Sarà compito delle autorità giudiziarie valutare la fondatezza di questi nuovi dati. E decidere se la riapertura del caso sia necessaria per fare piena luce su uno dei delitti più enigmatici (e forse irrisolti?) della cronaca italiana.