
Intervista alle Iene galeotta
Garlasco, ennesimo colpo di scena: il Pg di Milano chiede la revoca della semilibertà per Stasi. Ecco perché
La Procura generale di Milano ha presentato ricorso in Cassazione circa un mese fa, ma lo si apprende solo oggi, per chiedere la revoca del provvedimento concesso al detenuto del carcere di Bollate dopo l'intervista tv. La decisione attesa per i prossimi giorni
Il caso Garlasco nelle sue mille declinazioni non smette di stupire e di confermarsi uno dei più discussi della cronaca nera italiana. L’ultimo aggiornamento è di poco fa: quando è arrivata la notizia che la Procura Generale di Milano ha richiesto la revoca della semilibertà concessa ad Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi nel 2007. La motivazione principale riguarda un’intervista rilasciata da Stasi al programma televisivo Le Iene il 30 marzo 2025, considerata non autorizzata dalle autorità penitenziarie. Ma procediamo con ordine.
Caso Garlasco, il Pg di Milano chiede la revoca della semilibertà per Stasi
Sì, perché in effetti, la presentazione del ricorso in Cassazione da parte della Procura generale di Milano per chiedere la revoca del provvedimento con cui nelle scorse settimane il Tribunale di sorveglianza ha concesso la semilibertà ad Alberto Stasi risale a circa un mese fa, ma lo si è appreso solo oggi.
L’intervista e la reazione della Procura
Il motivo dell’impugnazione, spiega la procuratrice Francesca Nanni all’Adnkronos, «è legato all’intervista rilasciata al programma Le Iene durante un permesso per un ricongiungimento familiare». La vicenda, per la Procura generale, avrebbe dovuto essere valutata diversamente dai giudici. Durante l’intervista, Stasi ha ribadito la sua innocenza e criticato le indagini che lo hanno condotto alla condanna definitiva.
Non solo. Sebbene l’intervista sia stata registrata durante un permesso premio, la Procura Generale ha sottolineato che non era stata formalmente autorizzata. Ritenendo ciò una violazione delle prescrizioni relative alla semilibertà. Di conseguenza, è stato richiesto al Tribunale di Sorveglianza di revocare il beneficio concesso a Stasi.
L’intervista al programma televisivo era stata già al centro dell’udienza davanti ai giudici della Sorveglianza dello scorso 9 aprile quando il condannato Stasi aveva ricevuto il parere negativo della Procura generale di Milano (sostituta pg Valeria Marino), sulla semilibertà proprio in merito alle modalità con cui l’intervista, andata in onda lo scorso 30 marzo, era stata rilasciata.
L’intervista «è stata registrata durante il permesso premio» del 22 marzo scorso «e non si sono rilevate, pertanto, infrazioni alle prescrizioni», scriveva il direttore del carcere di Bollate Giorgio Leggieri in una missiva indirizzata al Tribunale di Sorveglianza di Milano e al magistrato Maria Paola Caffarena. Di diverso avviso la Procura generale che, invece, sottolinea come il ricorso in Cassazione sia legato proprio al motivo della richiesta, ossia l’uso non consono di un “permesso familiare” che permette al detenuto di trascorrere un periodo fuori dal carcere per incontrare e trascorrere tempo con la famiglia.
Una diatriba nella forma – non nel merito della questione – che non modifica, per ora, la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha concesso la semilibertà a Stasi. Futuro che invece potrebbe cambiare dopo la pronuncia della Cassazione, non attesa in tempi brevi.
La difesa di Stasi
Una disquisizione in merito alla quale gli avvocati di Alberto Stasi hanno contestato la richiesta della Procura, sostenendo che l’intervista non costituisce una violazione delle norme carcerarie. Hanno inoltre evidenziato che Stasi ha sempre rispettato gli obblighi previsti dalla semilibertà e che il suo percorso di reinserimento sociale è stato positivo. Secondo la difesa, l’intervista rientra peraltro nel diritto di Stasi di esprimere la propria opinione. E la cosa non dovrebbe influire sul suo trattamento penitenziario.
Prospettive future
Ciò detto, la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano sulla richiesta di revoca della semilibertà di Alberto Stasi è attesa nei prossimi giorni. Il caso, nel frattempo, continua a suscitare interesse e divisioni nell’opinione pubblica, alimentando il dibattito sulla giustizia. I diritti dei detenuti. E l’influenza dei media sui processi legali. Soprattutto, in attesa di ulteriori sviluppi, il caso Garlasco rimane un esempio emblematico delle complessità del sistema giudiziario italiano e delle sfide legate alla ricerca della verità in contesti ad alta visibilità mediatica.