
Garlasco, altri due colpi di scena: spuntano un martello e una festa in piscina. Si indaga sulle “gemelle K”
I colpi di scena, sul delitto di Chiara Poggi, non finiscono mai: ci sarebbe anche un martello tra gli oggetti rinvenuti nel canale di Tromello che vigili del fuoco e protezione civile hanno dragato, su disposizione della Procura di Pavia, alla ricerca dell’arma del delitto di Garlasco. Lo ha rivelato ieri serea ‘Chi l’ha visto?’, a conferma delle ricerche specifiche fatte dagli inquirenti. A 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, l’oggetto sarebbe ritenuto molto interessante dagli investigatori che negli ultimi mesi hanno riaperto le indagini perché dalla villa in cui nel 2007 è avvenuta la brutale aggressione alla ragazza all’epoca 26enne risultava mancare proprio un martello. Ma intanto spunta anche un’altra pista: quella di una festa in piscina a cui Chiara era stata invitata…
Garlasco, i nuovi indizi e il ruolo delle sorelle gemelle Cappa
L’indagine che ha portato alla condanna in via definitiva a 16 anni di carcere di Alberto Stasi e che ora – su input anche della difesa dell’ex fidanzato – punta su Andrea Sempio, la cui abitazione ieri è stata perquisita. Ma non solo: la ricerca dell’arma del delitto ha impegnato per l’intera giornata i vigili del fuoco dopo che un testimone avrebbe svelato di aver visto, ormai quasi 18 anni fa, una ragazza disfarsi di un oggetto metallico (forse un attizzatoio da camino) buttandolo in un canale a Tromello, non distante da Garlasco. In particolare, le perquisizioni – durate quasi sette ore – hanno riguardato la sua abitazione a Voghera, la casa dei genitori a Garlasco e quelle di Mattia Capra e Roberto Freddi (non indagati), amici di Sempio e di Marco Poggi, fratello della vittima. I due nomi – non inediti per chi conosce gli atti – compaiono tra i verbali dei carabinieri redatti nell’ottobre 2008, poi nell’inchiesta in cui si ricostruiscono i contatti telefonici di Sempio avuti nella mattinata del delitto, quindi tornano nel febbraio del 2024 quando in una relazione i carabinieri svelano che hanno acquisito il loro materiale biologico, oltre a quello rubato a Marco Poggi frugando nella spazzatura. Roberto frequentava la stessa scuola elementare di Marco, con Mattia invece condivideva la passione per il calcio, entrambi frequentavano casa Poggi ed entrambi vengono contattati telefonicamente da Sempio il giorno del delitto. Chiamate ed sms che si concentrano tra le 9.58 e le 12.18 e che rendono credibile, insieme allo scontrino del parcheggio di Vigevano, gli spostamenti di Sempio la mattina di quasi 18 anni fa. Tra gli oggetti sequestrati, da quanto si apprende, risultano appunti scritti a mano conservati in alcune scatole, vecchi ‘diari’ in cui Sempio scriveva frasi e idee su come piacere alle ragazze, ma le acquisizioni hanno riguardato anche supporti informatici e il contenuto di nuovi e vecchi telefoni da cui potrebbero venir fuori risvolti inediti. Un atto d’indagine che non sembra turbare Sempio. “Andrea è sereno come sempre e ha dato piena disponibilità a mostrare ogni spazio della casa” le parole dell’avvocata Angela Taccia che insieme al collega Massimo Lovati difendono il 37enne. Indagini in corso anche su una festa in piscina che era avvenuta proprio poco prima dell’omicidio, nel luglio del 2007. Il collegamento con le indagini avviene grazie a una collega di Chiara Poggi che nei primi interrogatori, 18 anni fa disse ai carabinieri che la vittima le aveva parlato di una festa a cui sarebbe dovuta andare: «Chiara mi aveva parlato di una festa a cui si sarebbe dovuta recare in una villa con piscina». Potrebbe essere accaduto qualcosa proprio in quell’occasione.