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Foti commenta il voto dell’Aula sul Pnrr e sferza ruolo (e inefficacia) dell’opposizione

Sprofondo rosso

Foti sferza l’opposizione nel caos: divisi pure sul Pnrr, 5 gruppi e 5 risoluzioni… Poi il siluro alla Schlein: speriamo dica cose sagge

Pnrr, il commento del ministro dopo il via libera dell'Aula del Senato con 79 sì, 48 no e zero astenuti, alla risoluzione della maggioranza: centrosinistra frammentato su tutto. Ma il governo fin qui «ha raggiunto tutti gli obiettivi. L'Italia raggiunge successi, altri si divertono a tifare contro»

Politica - di Ginevra Sorrentino - 23 Maggio 2025 alle 14:31

È di ieri il via libera dell’Aula del Senato con 79 sì, 48 no e zero astenuti, alla risoluzione della maggioranza, numero 6, sulle comunicazioni del ministro Tommaso Foti sulla “revisione degli investimenti e delle riforme inclusi nel Pnrr”. Respinte le risoluzioni delle opposizioni – in totale 5 – su cui il governo aveva espresso parere contrario. E a stretto giro dal voto arriva il commento del ministro per gli affari europei che, dal Festival dell’economia di Trento, stigmatizza e oggi torna a puntualizzare: «Ieri in Senato, una maggioranza e una risoluzione, approvata. L’opposizione, 5 gruppi e 5 risoluzioni anche sul Pnrr su cui contestano il governo».

Foti, «l’opposizione divisa anche sul Pnrr: 5 gruppi e 5 risoluzioni…»

Una quadro di parcellizzazione che ormai da tempo caratterizza il centrosinistra, in merito al quale Foti aggiunge anche un riferimento alla leader dell’opposizione, la segretaria del Pd: «La Schlein è qui a Trento? – aveva già detto nel dialogo con il direttore del Tg1 Gianmarco Chiocci –. Speriamo dica cose sagge: ultimamente non le capita spesso»… Battute a parte, spiega poi il ministro di FdI, il Pnrr «è un piano complesso, che necessita di revisioni in corso d’opera perché è anche un piano, tra virgolette, contro il tempo. Essendo un piano che è stato messo a terra quattro anni fa, quindi molte cose sono cambiate. Non c’è responsabilità, io non faccio polemiche con nessuno, lascio che gli altri si divertano a tifare contro l’Italia, mentre io vedo che l’Italia raggiunge dei successi».

«Fin qui, abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi. Ora ci attrezziamo per i prossimi»

E ancora. «Noi abbiamo portato in Parlamento oggi una revisione della settima rata del Pnrr, avendo buone probabilità che entro il mese di giugno siano liquidati i 18,2 miliardi di euro relativi a questa tranche. Dopodiché, vero è che bisogna accelerare la spesa. Vero è che se non si raggiungono gli obiettivi non ci sono i soldi… Ma noi gli obiettivi per il momento li abbiamo raggiunti tutti per le prime sette rate. Dopodiché ci attrezziamo per l’ottava, la nona e la decima. Ma se tu non raggiungi gli obiettivi, cosa che pare difficile da essere compresa, non vedo come si possano spendere le risorse».

Dunque, al netto di risoluzioni e voti, commenti e repliche, Tommaso Foti, Ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le Politiche di Coesione, ha scosso le acque del dibattito politico con le sue recenti dichiarazioni rilasciate al Festival dell’Economia di Trento. Al centro delle sue affilate osservazioni, la frammentazione e l’inefficacia dell’opposizione di centrosinistra, con particolare riferimento alla gestione del Pnrr e alle recenti, e per Foti “discutibili”, uscite della segretaria del Pd, Elly Schlein. Un vero e proprio siluro, lanciato con precisione e senza troppi fronzoli, come nel suo stile.

Il rilievo di Foti: «Opposizione divisa anche sul Pnrr», un capolavoro di scomposizione

Come anticipato, allora, il fulcro delle dichiarazioni di Foti risiede nell’analisi della recente votazione in Senato sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La critica del ministro non è rivolta solo alla divisione numerica – cinque gruppi e cinque risoluzioni, un vero e proprio “spezzatino” politico – ma anche alla sostanza di tale frammentazione. Che, a suo dire, si traduce in un’opposizione che, pur contestando il governo, non riesce a proporre un’alternativa coesa e credibile. Un governo, in un contesto democratico, si confronta con le proposte e le critiche delle opposizioni. Tuttavia, se queste ultime sono parcellizzate e disarmoniche, la loro azione rischia di perdere incisività e, soprattutto, quella minima parvenza di autorevolezza che la politica si aspetterebbe.

L’affondo alla Schlein: «Speriamo dica cose sagge»…

Le dichiarazioni di Foti non si sono limitate alla pur contestuale analisi della divisione interna all’opposizione, ma hanno toccato direttamente anche la figura di Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, con un’affermazione, apparentemente ironica ma in realtà sferzante, che cela una critica sottintesa all’operato e alle posizioni assunte dalla leader del Pd. Il riferimento a «cose sagge» che «ultimamente non le capita spesso» di dire, che suona come un accento forte sulla coerenza e sulla concretezza delle proposte politiche avanzate dalla Schlein. Un rilievo che evidenzia lo stato di crisi dell’opposizione e una certa volubilità o mancanza di chiarezza nella linea politica della segretaria del principale partito di opposizione. Una freccia che arriva dritta al cuore della leadership dem.

Il caos a sinistra

Del resto, le parole di Tommaso Foti si inseriscono in un contesto politico di forte polarizzazione e di costante confronto tra maggioranza e opposizione: un confronto che il centrosinistra non manca di esacerbare con accuse pretestuose e polemiche fittiziamente demagogiche. Una evidenza che non fa che rafforzare un senso di frustrazione nell’elettorato di centrosinistra, alle prese con lo psico-dramma di una opposizione incapace di trovare una sintesi efficace tra le diverse anime che lo compongono (o che dovrebbero)…

 

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di Ginevra Sorrentino - 23 Maggio 2025