
"Le primarie dell'orrore"
Filini smaschera il corteo rosso: “Gaza è una scusa, invito la sinistra a farsi un giro al Ghetto di Roma”
Il responsabile dell’ufficio studi di FdI all’attacco: "Fratoianni, Bonelli, Schlein e Conte speculano sulla tragedia. Io non ci sarò: lì si bruciano bandiere di Israele e si inneggia all’odio"
«Un’onda vi travolgerà». È lo slogan scelto per la manifestazione annunciata, forse, per il 7 giugno contro Netanyahu e la guerra a Gaza. Un’onda, avverte Francesco Filini, che rischia di travolgere il buon senso e alimentare l’odio. Il deputato di Fratelli d’Italia di sicuro non parteciperà: teme infiltrazioni estremiste, contesta l’impostazione ideologica dell’iniziativa e accusa la sinistra di cavalcare la rabbia con fini elettorali. «Non sarò lì, dove, al di là delle buone intenzioni, sarà un’onda di antisemitismo», dichiara in un’intervista al Foglio.
La sinistra in piazza per Gaza ma con gli estremisti
Il copione è sempre lo stesso: vessilli palestinesi, slogan da centro sociale e cortei di vandali che distruggono le città. A promuovere la mobilitazione sono il Pd, il M5s, Alleanza Verdi-Sinistra e le firme de La Repubblica. Filini teme il peggio: «Perché io ricordo, le bandiere di Israele bruciate, gli slogan d’odio contro gli ebrei e i rigurgiti di violenza. Invito la sinistra a farsi un giro al Ghetto di Roma, a vedere come si vive. È un quartiere che è tornato ad avere paura dopo l’attentato di Washington, paura di rivivere gli anni ignobili della storia».
Filini: “Io sto con la pace, non con gli sciacalli”
C’è chi accusa il governo di essere complice di Netanyahu, il deputo FdI allora fa il punto: «State parlando con chi chiede a Israele il cessate il fuoco, di porre la massima attenzione alla salvaguardia dei civili. Ma non parlerete mai con chi specula, lucra sui bambini di Gaza. Io non dimentico chi sono le vere bestie. I terroristi di Hamas».
E quando gli si chiede chi, secondo lui, sta speculando, la risposta è diretta: «Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli».
Filini: “Primarie dell’orrore sulla pelle dei morti”
Nel dibattito su Gaza, Filini ci legge una corsa alla leadership nel campo largo: «Quelle parole dimostrano che si sta consumando un duello fra Conte e Schlein, le primarie per fare il candidato premier, sulla pelle dei morti. Le primarie dell’orrore».
“Meloni venga a riferire”: il disco rotto dell’opposizione
«Meloni, che fai?» è il ritornello che Elly Schlein ripete a ogni seduta parlamentare. Filini è esasperato: «Ascolto Pd, M5s e Avs ripetere che ogni male nel mondo è colpa di Meloni e sento sempre “Meloni venga a riferire”, ma sento poco parlare della strategia di Hamas: far morire bambini e cercare la reazione di Israele, Paese di cui si continua a negare il diritto all’esistenza».
E difende l’azione dell’esecutivo: «La presidente del Consiglio continua a chiedere il cessate il fuoco, fa pressione attraverso la diplomazia per cercare di interrompere il massacro. L’impegno resta costante sul fronte degli aiuti umanitari. Questo è il compito dei governi, il resto è solo retorica, bassa».
Anche sull’Ucraina, nessuna ambiguità: «Sempre con Kiev. Al contrario delle opposizioni, che hanno voltato la faccia».
Meloni e Trump, altro che gossip
Arriviamo al gossip: la fantomatica “botola Meloni-Trump”. «Che Meloni sia il ponte tra America ed Europa lo ha dichiarato J.D. Vance — ricorda il deputato — È Meloni ad aver fatto sedere insieme per la prima volta il vicepresidente americano e la presidente della Commissione. Ed è grazie alla sua mediazione se c’è stata la telefonata Trump – von der Leyen e il congelamento dei dazi al 50%. Il ponte non ce lo siamo inventati noi. La botola è il prodotto della fantasia di certa stampa».
Centrodestra spaccato? “Il più compatto degli ultimi trent’anni”
E per chi insiste sui dissidi nella maggioranza, Filini chiude con un sorriso: «Ci sono stati governi di centrodestra ben più litigiosi. Per quel che se ne dica, il nostro resta il più compatto degli ultimi trent’anni».