
La destra avanza in Europa
Fidanza: «Il risultato di Simion in Romania è una vittoria della democrazia: il popolo torna sovrano»
Il capodelegazione di FdI al Parlamento europeo spiega perché la netta affermazione di Aur al primo turno «rappresenta il riscatto della Romania democratica», dopo lo «scempio» dell'annullamento delle precedenti elezioni
«Ha vinto la democrazia, il popolo rumeno torna sovrano». Così il capodelegazione di FdI al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, ha commentato la vittoria al primo turno delle elezioni rumene dei conservatori di Aur, che ha ottenuto oltre il 40%. «Simion, il suo straordinario risultato al primo turno e una sua eventuale vittoria, rappresentano il riscatto della Romania democratica e una speranza per un intero popolo stufo di un establishment che ha fallito», ha aggiunto Fidanza, per il quale una vittoria di Simion anche al secondo turno rappresenterebbe «innanzitutto il ripristino della sovranità democratica del popolo rumeno, che è stata violata con l’annullamento del primo turno delle presidenziali lo scorso dicembre».
Fidanza: «Il risultato di Simion in Romania è il riscatto della democrazia»
Intervistato dal Tempo, Fidanza ha spiegato che «ho seguito il percorso di Simion e quello di Aur fin dall’inizio, favorendo il loro approdo nella famiglia dei conservatori. Ci accomunano l’amore per le nostre Nazioni, l’attenzione all’economia reale e la difesa dalla chiara collocazione occidentale, nonostante le fake news propalate dalla sinistra europea contro Simion». «E poi Aur è da anni il partito più votato nella numerosissima comunità rumena residente in Italia e molti di loro amano Giorgia Meloni», ha chiarito ancora l’europarlamentare di FdI.
L’affermazione delle destre in Europa è del «realismo contro l’ideologia»
A proposito del nuovo «vento di destra» che sta riportando le destre europee alla guida dei rispettivi Paesi, Fidanza ha spiegato che è l’affermazione del «realismo contro l’ideologia», dei «valori forti contro pensiero debole». «È questa la partita in Europa e in tutto l’Occidente», ha chiarito, sottolineando che «se vogliamo salvare millenni di storia dal declino culturale ed economico bisogna ripartire da qui, dall’orgoglio per quello che rappresentiamo e che vogliamo difendere».
Lo «scempio» dell’annullamento delle precedenti elezioni in Romania
Quanto all’annullamento delle precedenti elezioni rumene, Fidanza ha parlato di «un furto di democrazia, basato su accuse mai provate». «Non abbiamo condiviso tutto ciò che diceva Georgescu, ma è inaccettabile – ha avvertito- l’annullamento di elezioni che hanno sancito un chiaro risultato perché non è gradito all’establishment. L’unica cosa positiva di quello scempio è che ha dato la possibilità proprio a Simion di vincere». «E considero Simion più affidabile di Georgescu», ha chiarito, osservando che «eliminare dalla corsa gli avversari politici con le sentenze o con altri artifici simili è tipico dei regimi e non delle democrazie di cui tanto ci vantiamo».
I casi Le Pen e Georgescu: «Nessun sincero democratico può augurarsi di vincere le elezioni per cancellazione dell’avversario»
Lo sguardo si è poi allargato ai casi Le Pen in Francia e AfD in Germania. «Abbiamo differenze con il Rassemblement national e a maggior ragione con Afd – ha precisato l’eurodeputato – ma nessun sincero democratico può augurarsi di vincere le elezioni per cancellazione dell’avversario. In democrazia ci si confronta sulle idee, e auspichiamo che il modello del centrodestra italiano faccia scuola a tutta Europa». Quanto al possibile scioglimento di Afd, Fidanza si augura «che Merz non voglia dare seguito a questa follia e risponda alla crescita di Afd orientando più a destra le politiche del suo governo, a partire dall’immigrazione e dal green». Per Fidanza «quando cresce una destra considerata radicale è perché il centrodestra tradizionale non ha fatto bene il proprio mestiere».
L’importanza della politica di coesione
Infine, Giulia Sorrentino, che firma l’intervista ha rivolto a Fidanza una domanda sul voto che si tiene oggi a Strasburgo, nella commissione per lo sviluppo regionale (Commissione Regi, ndr) per l’aggiornamento degli attuali programmi della politica di coesione. «La politica di coesione è un capitolo fondamentale, per l’Italia vale decine di miliardi», ha ricordato l’esponente di FdI, ma «deve essere aggiornata e resa più flessibile». «La riforma proposta da Raffaele Fitto non fa altro che rendere la coesione più moderna e dare la possibilità agli stati membri di utilizzare i fondi anche per nuove ulteriori priorità». «La polemica della sinistra su armi e difesa è ridicola», ha concluso Fidanza.