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Antonio Giordano e Carlo Fidanza eletti vicepresidenti dell’Idu

Altro che irrilevanza

FdI ai vertici dell’Alleanza globale del centrodestra: Fidanza e Giordano eletti vicepresidenti dell’Idu

La destra italiana conferma il proprio ruolo di leadership nel panorama conservatore europeo e internazionale. Giordano: «Ecr è il motore del cambiamento che sta attraversando l’Europa»

Politica - di Federica Parbuoni - 16 Maggio 2025 alle 15:19

Si rafforza ulteriormente il peso della destra italiana sullo scenario politico globale. A pochi mesi dalla sua adesione all’Idu, International Democracy Union, l’alleanza internazionale dei partiti di centrodestra, FdI incassa un doppio riconoscimento del proprio ruolo di leadership: l’eurodeputato e capodelegazione a Bruxelles, Carlo Fidanza, e il deputato nazionale e segretario generale dell’Ecr, Antonio Giordano, sono stati eletti rispettivamente vicepresidente e vicepresidente esecutivo. Nell’Idu Forum, che si è svolto in questi giorni a Bruxelles, l’Italia ha incassato anche un’altra vicepresidenza, con la deputata e vicesegretaria nazionale di Forza Italia, Deborah Bergamini. Fondata nel 1983 da leader come Margaret Thatcher, George H. W. Bush e Helmut Kohl, l’Idu rappresenta un pilastro della cooperazione tra i partiti moderati, conservatori e popolari a livello mondiale. Attualmente è guidata dall’ex premier e leader conservatore canadese, Stephen Harper.

Foti: «Si conferma il ruolo crescente di FdI nello scenario globale»

«Rivolgo le mie congratulazioni e auguri di buon lavoro agli eurodeputati Carlo Fidanza e Antonio Giordano per la loro elezione a vicepresidenti dell’Idu. Certo che sapranno interpretare al meglio questo prestigioso incarico, contribuendo con competenza e visione al rafforzamento della presenza italiana e dei Conservatori europei nei contesti internazionali», ha commentato il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti. Si tratta, ha aggiunto Foti, di «un importante riconoscimento che conferma, ancora una volta, il ruolo crescente di FdI nello scenario politico globale e il valore del lavoro svolto a livello internazionale, con coerenza e determinazione, dal presidente Meloni».

Fidanza: «Ennesimo riconoscimento al grande lavoro internazionale di Giorgia Meloni»

Fidanza ha parlato dell’elezione sua e di Giordano come dell’«ennesimo riconoscimento del grande lavoro fatto a livello internazionale da Giorgia Meloni, di cui abbiamo ogni giorno una costante conferma». In questo modo, ha aggiunto, si rafforza «la presenza a livello internazionale di FdI e dei Conservatori europei, un ulteriore attestato della nostra crescita a livello internazionale». «Siamo oggi parte fondamentale – ha concluso Fidanza – di una famiglia che raggruppa i principali partiti di centrodestra, democratici e conservatori di tutto il mondo».

Giordano: «Ecr è il motore del cambiamento che sta attraversando l’Europa»

In un’intervista sul Foglio di oggi, all’indomani della riunione dei vertici di Ecr a Roma, Giordano ha sottolineato inoltre il ruolo di Ecr come «motore del cambiamento che sta attraversando l’Europa». «Da forza laterale – ha sottolineato il deputato di FdI – siamo diventati un attore strategico per riequilibrare l’Unione. La crescita nei sondaggi in tutta Europa lo conferma. Giorgia Meloni e FdI guidano questo processo con coraggio, identità e visione. Vogliamo un’Europa meno ideologica, più rispettosa delle identità nazionali e realmente vicina ai cittadini».

Sui rapporti internazionali, Giordano ha smontato la narrazione della sinistra ricordando che «non c’è ambiguità, c’è autonomia. Meloni dialoga con Washington e Bruxelles da leader, non da gregaria. Trump rappresenta una parte reale del mondo occidentale: ignorarlo sarebbe miope. Meloni non media: guida». Le critiche? «Sono figlie del nervosismo e di un’analisi ormai superata dei rapporti di forza», ha spiegato.

Quanto all’incontro con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, che si terrà domani, Giordano ha sottolineato che si tratta di «un’occasione politica rilevante». «Le differenze esistono, ma su dossier cruciali – economia, sicurezza, migrazioni – i punti di convergenza sono solidi. Costruire un dialogo serio tra conservatori e popolari non è solo possibile, è necessario», ha aggiunto il segretario generale di Ecr party, parlando del vertice di Roma come di un incontro «concreto e strategico, l’occasione per uno scambio di vedute sulle imminenti scadenze elettorali che attendono Paesi chiave come Romania  e Polonia, e per fare il punto sulle trattative di pace in Ucraina e sui principali dossier economici in discussione a livello Ue. Come di consueto, si è parlato anche di alleanze e coordinamento politico».

Dalla Romania una possibile ulteriore «svolta storica» per i Conservatori

Alla riunione era presente anche George Simion, vicepresidente di Ecr Party e candidato alle elezioni politiche in Romania, che domenica si concluderanno con il ballottaggio che lo vede in lizza con il sindaco indipendente di Bucarest  Nicușor Dan, dopo un primo turno da cui sono usciti rispettivamente con il 41% e il 21%. Una eventuale vittoria di Simion avrebbe ripercussioni importanti anche in sede europea: se diventasse presidente si sposterebbero gli equilibri in seno al Consiglio. «Vorrebbe dire avere il quarto membro del Consiglio Europeo della famiglia dei Conservatori europei, scavalcando i Socialisti», ha spiegato Fidanza, parlando di «un risultato storico, che nessuno fino a pochi anni fa avrebbe potuto prevedere». «Siamo assolutamente al suo fianco», ha aggiunto il capodelegazione di FdI a Bruxelles, ricordando che «io sono stato con lui alla fine del primo turno» e che «Giordano sarà a Bucarest domenica a manifestare il supporto di FdI, dei Conservatori europei, a George Simion».

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di Federica Parbuoni - 16 Maggio 2025