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Dazi, la sveglia di Draghi alla Ue: “Siamo a un punto di rottura, serve accordo con gli Usa”. Mattarella: “Nessun dorma”

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Dazi, la sveglia di Draghi alla Ue: “Siamo a un punto di rottura, serve accordo con gli Usa”. Mattarella: “Nessun dorma”

L'ex governatore della Bce non lascia scampo: "Indietro non si torna. Minato l'ordine multilaterale in modo difficilmente reversibile". Il capo dello Stato: "Avanti senza indugio sulla competitività Ue". E cita la Turandot di Puccini

Politica - di Alessandra Danieli - 14 Maggio 2025 alle 16:48

Siamo a un punto di rottura, sui dazi è vietato restare immobili in attesa degli eventi. Questo il filo rosso dell’intervento di Mario Draghi al vertice Cotec a Coimbra in Portogallo. Un sonoro scossone all’Unione europea che temporeggia. “Cambiamenti sono in corso da diversi anni e la situazione si stava deteriorando anche prima del recente innalzamento delle tariffe. Quindi, le frammentazioni politiche interne e la crescita debole ha reso più difficile una effettiva risposta europea. Ma gli eventi più recenti rappresentano un punto di rottura. L’uso massiccio di azioni unilaterali – spiega l’ex premier – per risolvere le controversie commerciali e il definitivo esautoramento del Wto hanno minato l’ordine multilaterale in modo difficilmente reversibile”.

Dopo l’intesa economica tra Usa e Regno Unito e l’accordo con Pechino sullasospensione per 90 giorni della maggior parte dei dazi incrociati che ha raffreddato la guerra commerciale, i mercati si mostrano attendisti. Ma tra Washington e Bruxelles la distanza rimane ancora ampia.

Dazi, Draghi sferza la Ue: siamo a un punto di rottura

“L’Ue ha riformato le sue regole fiscali e ha attivato la clausola di salvaguardia per facilitare l’aumento delle spese per la difesa”, continua Draghi, ” ma finora solo 5 dei 17 Paesi dell’area dell’euro hanno optato per un periodo di aggiustamento prolungato. Quando il debito è già elevato, l’esenzione di categorie di spesa pubblica dalle regole di bilancio può arrivare solo fino a un certo punto. In questo contesto, l’emissione di debito comune dell’Ue per finanziare la spesa comune è una componente chiave della tabella di marcia”.

Energia, sconfortante vedere l’Europa ostaggio

I prezzi elevati dell’energia e le carenze della rete – aggiunge l’ex governatore della Bce – sono, in primo luogo, una minaccia per la sopravvivenza della nostra industria. “Un ostacolo importante alla nostra competitività e un onere insostenibile per le nostre famiglie e, se non affrontati, rappresentano la principale minaccia alla nostra strategia di de-carbonizzazione”. Che fare? L’Ue deve “investire in modo massiccio” e “responsabile”, per preservare la “nostra libertà”. “Dal 2020 – ricorda Draghi- abbiamo perso il nostro modello di crescita, il nostro modello energetico e il nostro modello di difesa. Gli europei avvertono in modo acuto il senso di crisi”. Per l’ex premier  “lo stato d’animo diffuso tra industriali, lavoratori, politici e mercati è passato dalla noncuranza all’allarme. Stiamo assistendo a grandi fratture istituzionali”.

Ucraina, troppo tardi per influenzare i negoziati

Sul terreno della geopolitica le cose non vanno meglio. “Sul fronte orientale potrebbe essere ormai troppo tardi per influenzare gli eventi a breve termine. Probabilmente saremo spettatori in un negoziato di pace che riguarda il nostro futuro e i nostri valori”. Sulla difesa, sotto la minaccia della Russia che viene da lontano, la Ue può contare su una delle forze militari “più grandi” del mondo, con 1,4 mln di uomini in armi. Ma – spiega Draghi –  una forza divisa in 27 Stati e priva di una catena di comando comune rende l’Ue “irrilevante” sul piano militare. Sul campo energetico “è sconfortante”, dice, ” vedere come l’Europa sia diventata ostaggio di interessi particolari ormai consolidati. Dobbiamo riformare il funzionamento del nostro mercato dell’energia. La Commissione europea, che ha già creato una task force sulla trasparenza, potrebbe anche avviare un’indagine indipendente sul funzionamento complessivo dei mercati energetici dell’Ue”.

Mattarella invita all’azione: Nessun dorma…

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto dopo Draghi,  invita all’azione. E cita la Turandot di Puccini, eseguita al vertice Cotec. ” ‘Nessun dorma’ potrebbe applicarsi alla nostra Unione”, ha detto il capo dello Stato, ” per rendere appieno il senso dell’urgenza ad agire che deve animare sempre di più la politica europea”. Oggi – conclude Mattarella – abbiamo avuto la possibilità di ascoltare spunti di grande rilevanza e interesse da parte di Mario Dragh. Il cui rapporto sul futuro della competitività europea sta già contribuendo a orientare le politiche della Commissione europea per la nuova Europa degli anni a venire. Un’Europa rinnovata, più competitiva, più resiliente, più presente nello scacchiere internazionale. È una sfida epocale per il nostro continente, tanto più urgente se raffrontata a recenti evoluzioni negli equilibri mondiali”.

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di Alessandra Danieli - 14 Maggio 2025