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Cyberjihad, l’Italia nel mirino degli hacker islamisti e filo-russi. Triplicati gli attacchi ai sistemi nazionali nel 2024

Dai ransomware alle ritorsioni degli attivisti musulmani: l'Italia nel 2024 scala le classifiche dei paesi bersagli e si attesta al quarto posto tra i più colpiti, dopo Stati Uniti, Regno Unito e Canada

Cronaca - di Ginevra Lai - 27 Maggio 2025 alle 19:06

Nel 2024, oltre 485 mila eventi di sicurezza sono stati analizzati dal Security operation center (Soc) di Yarix, con un incremento del 56% rispetto all’anno precedente. Numeri che, da soli, sarebbero sufficienti a far saltare sulla sedia ogni dirigente informatico. Ma il dato più inquietante è un altro: quasi uno su tre (141 mila, +70% sul 2023) si è trasformato in un incidente, una violazione reale e concreta, con impatto diretto su dati o infrastrutture. Gli incidenti critici, in particolare, sono più che triplicati (+269%). A determinare l’impennata, vulnerabilità gravi in componenti chiave come firewall e dispositivi di sicurezza. È l’istantanea scattata dall’ottava edizione dello Y-Report di Yarix, il centro di competenza per la cybersecurity del Var Group.

Islamismo digitale e ritorsioni geopolitiche

L’Italia non è finita nel mirino degli assalti informatici per caso, ma per ciò che rappresenta sullo scacchiere internazionale. Nel 2024 è risultata il quinto Paese più bersagliato dai gruppi “hacktivisti”, preceduta solo da Ucraina, Israele, Romania e India. La sua posizione netta a sostegno di Kiev e l’appoggio dichiarato a Israele nel conflitto con Hamas hanno innescato una duplice offensiva digitale: da un lato i collettivi filo-russi, dall’altro gli attori pro-arabi e pro-musulmani.

Secondo il rapporto Yarix, questi ultimi «hanno mirato a paesi che hanno mostrato supporto politico o militare a Israele nel suo conflitto in corso contro Hamas, considerando gli attacchi DDoS come una forma di ritorsione per il sostegno alle azioni militari del governo di Tel Aviv». La cyberjihad lancia il proselitismo da tastiera, in nome di Gaza e delle cause panislamiste.

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di Ginevra Lai - 27 Maggio 2025