
Due popoli, due Stati
Crosetto: «Netanyahu a Gaza sta sbagliando, si deve fermare». Prosegue il pressing del governo su Israele
Il ministro della Difesa parla di situazione «inaccettabile per i valori che vogliamo difendere» sia dal punto di vista umanitario sia da quello politico. Tajani ribadisce l'impegno dell'Italia per i civili e fa sapere di aver chiesto nuovamente a Israele di fermare le operazioni militari
«Quello che sta facendo adesso a Gaza Netanyahu deve essere fermato». A dirlo è stato il ministro della Difesa, Guido Crosetto: «Netanyahu, a mio personale avviso, sta sbagliando: ciò che sta facendo ora si deve fermare. È inaccettabile per i valori che vogliamo difendere. Per due motivi, in primis». Che sono quello di carattere «umanitario» e l’altro «politico», poiché quello che avviene a Gaza rafforza Hamas. Il governo è impegnato su entrambi i terreni, e con aiuti concreti alla popolazione e con il pressing diplomatico su Israele, come ribadito anche dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha riferito tra l’altro di aver «nuovamente chiesto a Israele di fermare le operazioni militari che coinvolgono i civili», aggiungendo che «la guerra a Gaza deve terminare».
Crosetto: «Netanyahu a Gaza sta sbagliando: si deve fermare»
Intervistato da Corriere della Sera, Crosetto ha ricordato che «noi siamo, da sempre, amici di Israele e sappiamo quanto sia profonda ancora oggi la ferita del 7 ottobre 2023 e quanto sia stata giusta, e legittima, la reazione anti-Hamas. Ma siamo sempre stati accanto anche al popolo palestinese con sostegni economici, umanitari, diplomatici, cercando di favorire la trattativa, anche mettendo a rischio la vita dei nostri militari per portare sostegni concreti e per la pace». «Verso Israele siamo rimasti amici, ma – ha precisato il ministro della Difesa – siamo sempre stati giusti (per dire: non esportiamo più materiali per gli armamenti, nonostante quanto dicono alcuni) e assai chiari: la linea del governo italiano è e resta due popoli, due Stati».
La linea del governo italiano «è e resta due popoli, due Stati»
Quindi, la riflessione sugli errori che sta commettendo Netanyahu e sulla necessità che si fermi. Il tema umanitario, ha chiarito Crosetto, «non c’è nemmeno da descriverlo. È sotto gli occhi di tutti». Quello politico riguarda il fatto che «il governo israeliano sta rafforzando Hamas». «Ogni morte di un civile – ha chiarito il ministro – chiama un nuovo nemico, ogni uomo che ha perso figli o moglie o fratelli sarà pronto a odiare e combattere Israele per tutta la sua vita. Per odio. Si sta creando una drammatica spirale senza fine. Chi è amico di Israele, come me, non può non dirlo, anzi deve urlarlo. Rischiano di rafforzare le file di Hamas che, infatti, guarda a questa escalation con meno orrore di quello che suscita in noi. Questa drammatica escalation tocca tutta l’area e l’odio è un propulsore eccezionale di altre guerre».
Dunque, come prima cosa, servirebbe «un immediato cessate il fuoco, la fine degli attacchi indiscriminati», ha detto il ministro, ricordando che «lo stesso vale per il fronte a noi più vicino, quello del conflitto tra Russia e Ucraina».
Tajani in pressing su Israele per la fine delle operazioni e gli aiuti umanitari
«Ho chiesto nuovamente a Israele di fermare le operazioni militari che coinvolgono i civili e di aprire subito tutti i valichi per fare entrare aiuti umanitari. Vogliamo il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi: la guerra a Gaza deve terminare», ha scritto sui social Tajani, riferendo di un pressing in atto da tempo e che l’altro ieri è stato anche al centro di una telefonata con il suo omologo israeliano, Gideon Sa’ar, con un particolare focus sull’ingresso nella Striscia degli aiuti umanitari. Nel frattempo, il governo italiano, ha scritto ancora Tajani nel suo post, «continua a seguire i civili colpiti dalla guerra: un nuovo gruppo di 52 cittadini palestinesi di Gaza è stato trasferito in Giordania. Sono parenti dei palestinesi già arrivati in Italia con le precedenti evacuazioni sanitarie dalla Striscia. Arriveranno presto in Italia con voli di linea».