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Giubileo, improvvisamente nessuno ne parla, né il Papa, né le tv che commentano h24 la nuova elezione al soglio pontificio

Un'omissione stravagante

Cercasi Giubileo disperatamente, omelia del Papa e palinsesti tv non ne parlano: ma cosa succede ora?

Né il nuovo Papa, né i media che ne sviscerano in ogni aspetto, profilo, background e prospettive, fanno riferimento al grande evento attualmente in corso, ma al momento sospeso come in una bolla

Cronaca - di Priscilla Del Ninno - 9 Maggio 2025 alle 17:36

Giubileo, improvvisamente nessuno ne parla: né il Papa. Né le tv che commentano h24 la nuova elezione al soglio pontificio. Con la morte di Bergoglio è calato il silenzio sul Giubileo in corso. Dopo le prime indiscrezioni che lasciavano presagire che la grande manifestazione religiosa non sarebbe stata a rischio, ma che avrebbe potuto subire delle rettifiche a seconda della (nuova) situazione, non se ne è più parlato. Poi, tutto si è concentrato sul Conclave e sulla trepidante attesa del nuovo vicario di Pietro.

E ancora. L’aria vibrante di attesa per il pontificato di Leone XIV stamane sembrava condensarsi nella solennità della Cappella Sistina. I primi interventi pubblici del neo eletto al soglio pontificio, culminati nell’omelia che ha segnato l’inizio del suo magistero, sono stati seguiti con attenzione febbrile, parola per parola, gesto per gesto. Eppure, in questo fiume di analisi e commenti che ha inondato i palinsesti televisivi, un’assenza risuona con un’eco quasi assordante: il riferimento al grande Giubileo attualmente in corso.

Sì, perché né le parole del Pontefice, pur dense di significato e proiettate verso le sfide del futuro. Né il dibattito incessante che ha monopolizzato le nostre televisioni, hanno trovato spazio per menzionare l’Anno Santo. Un evento di portata spirituale e storica così significativa che sembra scivolare sullo sfondo, quasi fosse un dettaglio trascurabile in questo momento di transizione e novità.

Nessun accenno nell’omelia del Papa o in tv: il silenzio assordante sul Giubileo

Certo, è comprensibile che l’attenzione sia concentrata sulla figura del nuovo Santo Padre e sulle sue prime indicazioni programmatiche. Tuttavia, il Giubileo non è un evento qualsiasi, anzi: rappresenta un momento di profonda riflessione per la Chiesa universale, un’occasione di rinnovamento spirituale e di pellegrinaggio che coinvolge milioni di fedeli in tutto il mondo. Ignorare la sua centralità, soprattutto nei primi discorsi di un nuovo pontificato, desta curiosità (e perplessità).

Una omissione “stravagante”

Che significato possiamo attribuire a questo silenzio? È forse una scelta strategica, dettata dalla volontà di focalizzarsi primariamente sulle direttive del nuovo pontificato? Oppure riflette una dinamica mediatica, inevitabilmente attratta dalla novità della successione petrina a scapito di eventi già in corso? Qualunque sia la ragione, questa omissione stride con l’importanza che il Giubileo riveste nella vita della Chiesa e nella coscienza dei fedeli. Ci si aspetterebbe che un nuovo Pontefice, fin dai suoi primi passi pubblici, offrisse una parola di incoraggiamento e di guida per questo importante cammino spirituale. Allo stesso modo, ci si aspetterebbe che i media, sempre pronti a narrare e interpretare gli eventi ecclesiali, dedicassero uno spazio adeguato a un evento di tale portata.

Un recupero a breve?

Forse nei prossimi giorni, con il consolidarsi del nuovo pontificato, assisteremo a un recupero di questa attenzione. Forse Leone XIV dedicherà parole specifiche al grande Giubileo, offrendo la sua visione e il suo sostegno a questo momento cruciale per la fede cattolica. Nel frattempo, però, resta questa sensazione di un’opportunità mancata. Di un silenzio che, in un momento di così grande risonanza mediatica, finisce per farsi notare più di mille parole. Un silenzio che ci invita a riflettere sulle priorità del  momento e sul modo in cui gli eventi, anche quelli di profonda rilevanza spirituale, vengono percepiti e narrati nel complesso scenario mediatico contemporaneo.

Eppure i prossimi 8 mesi dell’anno saranno dedicati allo storico momento per la Chiesa

Certo è che quello alla nostra attenzione è un aspetto che colpisce, specie in queste prime ore del nuovo papato. Ma tant’è: né Leone XIV – nei suoi primi interventi pubblici (inclusa l’omelia alla messa della Sistina stamane) –. Né alcun giornalista delle tante trasmissioni che hanno ovviamente monopolizzato i palinsesti, hanno fatto riferimento al Grande Giubileo in corso. Fino a prova contraria siamo ancora nell’anno – il 2025 – dedicato (per ancora i prossimi 8 mesi) allo storico momento per la Chiesa Universale.

Non c’è stato alcun giornalista nelle numerose trasmissioni tv che ha sottolineato la lacuna

Ma neanche Leone XIV ha fatto alcun riferimento. Eppure, quante volte il Santo Padre nel suo discorso di presentazione ha citato Cristo (il suo motto è difatti l’agostiniano “In Illo Uno Unum”, che significa “In Colui che è Uno, Cristo, siamo uno”). E quello in corso è l’anno giubilare, soprattutto l’anno di Cristo perché nel Nuovo Testamento Gesù si presenta come colui che porta a compimento l’antico Giubileo (ebraico, da cui deriva quello cristiano), essendo venuto a «predicare l’anno di grazia del Signore» (come ricorda il profeta Isaia). Eppure, non c’è stato alcun giornalista nelle numerose trasmissioni tv che ha notato quanto precede, sull’assenza di riferimenti al Giubileo da parte del nuovo Papa che ne prenderà le redini: si è preferito parlare di come gioca bene a tennis Prevost e del fatto che è tifoso romanista …

 

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9 Maggio 2025 alle 17:36