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Sempio Garlasco

Evitare protagonismi

Caso Garlasco, la “bacchettata” dell’ordine degli avvocati alla legale di Sempio dopo il post “Guerra dura senza paura”

L'ordine bacchetta il protagonismo della legale: vicende giudiziarie "complesse e dolorose richiedono da parte dell’avvocatura un atteggiamento improntato alla discrezione; al rispetto della sofferenza delle vittime". Il collega Lovati: "Poverina"

Cronaca - di Redazione - 23 Maggio 2025 alle 19:12

Sul clamore mediatico della nuova indagine sul caso Garlasco, sulle numero interviste televisive e sulle esternazioni via social come il post (su profilo privato) ‘Guerra dura senza paura, Cpp we love you’ di Angela Taccia, una dei legali dell’indagato Andrea Sempio, interviene l’Ordine degli avvocati di Milano con un richiamo al rispetto del codice deontologico.

Regolamento che impone all’avvocato “che rilasci dichiarazioni pubbliche; o interagisca con i media o utilizzi i social network l’obbligo di assumere un comportamento riservato: sobrio e misurato a tutela del decoro e della dignità dell’avvocatura” si ricorda. Vicende giudiziarie “complesse e dolorose richiedono da parte dell’avvocatura un atteggiamento improntato alla discrezione; al rispetto della sofferenza delle vittime, dei familiari e di tutti i soggetti coinvolti a qualsiasi titolo. Ogni forma di protagonismo o spettacolarizzazione mediatica risulta non solo inopportuna; ma contraria ai valori fondanti della professione forense”.

E’ dovere degli avvocati – prosegue la strigliata- evitare “comportamenti che possano, anche solo indirettamente, ledere la fiducia dei cittadini nella funzione difensiva. E nel ruolo di garanzia dell’avvocato, ricordando che il prestigio dell’avvocatura si fonda sull’autorevolezza, non sull’esposizione mediatica”.

“Nostro compito non è alimentare il clamore”

Per Antonino La Lumia, presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, “Il nostro compito non è alimentare il clamore, ma garantire i diritti; tutelare la dignità delle persone coinvolte e mantenere alto il senso di giustizia che guida la nostra professione. L’avvocato è un presidio di legalità. Per questo ricordiamo a tutta l’avvocatura che il rispetto delle regole deontologiche è il fondamento dell’autorevolezza della nostra funzione e della fiducia che i cittadini ripongono in no”.

Una bella lavata di testa. Cosa aveva scritto Angela Taccia? Una storia su Instagram della legale, che nel giorno degli interrogatori a Marco Poggi e Alberto Stasi, aveva deciso di non far presentare l’unico indagato nel nuovo filone di indagine sull’omicidio di Chiara Poggi. Una decisione presa sulla base di un’imprecisione procedurale da parte della procura di Pavia sulla convocazione di Sempio.

Che cosa aveva scritto Angela Taccia

Dunque, quel giorno Taccia aveva scritto «Guerra dura senza paura, Cpp we love you». Con tanto di emoji di una tigre e un cuore azzurro. L’uscita incauta della collega è stata commentata anche dall’altro difensore di Sempio, l’avvocato Massimo Lovati. Al Corriere della Sera, il legale 73enne in qualche modo ha provato a difendere la collega. «E quante ne dite voi per fare spettacolo? Questo è un circo. State facendo il processo alla mia giovane collega, poverina». Tutto perché «ha scritto una frase che non sta né in cielo né in terra e in questo avete ragione. Le è sfuggita». E prova a dare una sua versione nobilitante: «La chiamerei similitudine, un’enfasi se vuole, Cicerone era maestro di queste cose: non siamo in guerra, insomma, non solleviamo inutili questioni».

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di Redazione - 23 Maggio 2025