
Dietro le sbarre
Carceri, Delmastro in visita all’Ucciardone conferma “il grande impegno del governo”. E rimarca: criticità endemiche? A carico di chi ci ha preceduto
La promessa del sottosegretario alla Giustizia: «Entro questo mese interventi rapidi e concreti per migliorare le condizioni detentive e la sicurezza e il benessere del personale penitenziario». E sui permessi premio ai boss rilancia il grido d'allarme di Chiara Colosimo
Il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove ha visitato il carcere dell’Ucciardone a Palermo, portando con sé un messaggio di «grande impegno» da parte del governo per affrontare le criticità delle carceri italiane. Di più: il sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia ha ribadito la volontà dell’esecutivo di invertire la rotta rispetto agli anni di abbandono in cui annose criticità si sono perpetrate ed endemizzate, sottolineando l’importanza di interventi rapidi e concreti per migliorare le condizioni detentive e la sicurezza e il benessere del personale penitenziario. Si parla, come noto, di affrontare il sovraffollamento, la carenza di personale e le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria, con un’attenzione particolare agli interventi più urgenti e improcrastinabili, specie in una realtà penitenziaria complessa come quella dell’Ucciardone.
Carceri, Delmastro in visita all’Ucciardone di Palermo
Dunque, le prospettive e le sfide sono articolate e complicate. «È una visita importante – ha sottolineato non a caso Delmastro in dichiarazioni che Italpress ha rilanciato a stretto giro dalla visita istituzionale al penitenziario siciliano –. Abbiamo condiviso con uomini e donne della polizia penitenziaria e le sigle sindacali lo sforzo dell’esecutivo, con numeri eclatanti: 10.250 assunzioni finanziate di agenti di polizia penitenziaria in due anni e mezzo di governo. È una cifra ciclopica mai vista prima per recuperare le carenze di organico spaventose ereditate da chi prima di me ha fallito la sua missione».
Il sottosegretario rilancia “il grande impegno del governo” sul fronte carceri
Parole, quelle del sottosegretario alla Giustizia, arrivate a margine della visita ispettiva presso il carcere di Palermo. Parole, a cui Delmastro ha poi aggiunto informazioni dettagliate sul piano degli interventi già effettuati e delle iniziative in corso: «Abbiamo condiviso le dotazioni di forza di polizia che abbiamo messo in campo e gli interventi, oltre 255 milioni, sull’edilizia penitenziaria, con grande condivisione delle sigle sindacali. Poi abbiamo parlato anche di problemi più relativi all’Ucciardone rispetto al quale avremo provvedimenti rapidi entro questo mese».
Situazione critica nelle carceri, Delmastro: il pregresso è responsabilità di chi ci ha preceduto
Il sottosegretario ha poi parlato del caso specifico della Sicilia: «La Corte dei Conti si è focalizzata sul decennio precedente e quindi quella impietosa fotografia e quella clamorosa chiamata di responsabilità della politica riguarda chi mi ha preceduto». Quanto a casi di arresti di agenti penitenziari, «mi sento di dire che ci sono sempre delle mele marce ovunque. E che bisogna avere gli anticorpi. Stiamo lavorando moltissimo sull’anti-getto, sulla sicurezza, sugli anti-droni. Abbiamo acquistato anti-droni da dare in dotazione a tutti gli istituti penitenziari. Dopodiché, abbiamo la capacità di avere gli anticorpi anche per quei rari casi dove qualche volta qualche uomo o donna della polizia penitenziaria non si comporta nella maniera più corretta e specchiata».
Carceri, permessi premio ai boss: Delmastro dall’Ucciardone rilancia l’allarme della Colosimo
Delmastro, infine, si è soffermato anche sui permessi premio per 200 boss, dopo il grido di allarme di ieri della presidente della Commissione dei Nazionale Antimafia: «Condivido il grido di dolore di Chiara Colosimo indirizzato a chi di competenza. Cioè a coloro che ammettono i permessi premio, che non è certamente il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Se, certamente non il governo. Non il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ma altri concedono permessi premio, quantomeno irrituali, noi siamo assolutamente contrari».