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Caivano, il coraggio di cambiare. Arianna Meloni: “A Rosy Bindi dico di fare meno salotto e venire qui”

Fratelli d'Italia

Caivano, il coraggio di cambiare. Arianna Meloni: “A Rosy Bindi dico di fare meno salotto e venire qui”

Standing ovation della platea ai nomi di Falcone e Borsellino pronunciati dal palco della kermesse. Riflettori puntati sulla riscossa dello Stato contro la criminalità organizzata e il degrado. Con il governo il ripristino della legalità e la rinascita delle periferie

Politica - di Alessandra Parisi - 24 Maggio 2025 alle 19:59

Una interminabile standing ovation si è alzata dalla platea del convegno di FdI “Il coraggio di cambiare – La sfida delle Caivano d’Italia” ai nomi dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino pronunciati dal palco ricordando il 33esimo anniversario della Strage di Capaci. All’evento promosso dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia nella Villa Falcone e Borsellino tanti i relatori (massimi esponenti del partito, del governo e delle istituzioni) per un pomeriggio fitto di lavori all’insegna del riscatto, dal degrado alla rinascita, dopo decenni di abbandono delle periferie.

Caivano, Arianna Meloni: a Rosy Bindi dico di venire qui

“Fratelli d’Italia è figlio dell’esempio di Falcone e Borsellino” – ha detto Arianna Meloni che ha preso parte al primo panel. “Gli anni successivi alla strage di Capaci erano gli anni della corruzione. E noi decidemmo che il nostro impegno sarebbe stato quello di consegnare, attraverso l’azione politica, un mondo migliore per i nostri figli, basato sulla legalità e la politica sana.  Il governo Meloni  – ha sottolineato più volte –  è fiero di aver inasprito le pene per i corrotti, che spesso sono il primo strumento della criminalità. Abbiamo difeso il 41-bis, mentre qualcuno della sinistra preferiva andare a trovare i mafiosi in carcere. Lo abbiamo fatto perché chi non collabora con la giustizia non può avere gli stessi diritti di un altro detenuto”. La responsabile della segreteria politica di FdI non ha fatto sconti a chi nel difendere Roberto Saviano, dopo la polemica di ieri per il post di FdI, accusa l’esecutivo di essere compiacente con la mafia. “Alle Rosy Bindi di turno voglio dire di fare meno salotto e di venire qui a Caivano a vedere ciò che ha fatto il governo Meloni”. Parole indirizzate allo show dell’ex presidente dell’Antimafia nel salotto di Lilli Gruber.

Maschio: porteremo il modello Caivano in tutta Italia

“Siamo qui a Caivano, un tempo luogo di degrado e oggi simbolo dell’impegno dello Stato per restituire ai cittadini, alla comunità tutta, uno spazio e una prospettiva di vita migliori”. Così il presidente della commissione Giustizia della Camera, Ciro Maschio. “Da una parte il duro contrasto alla mafia e a ogni forma di criminalità organizzata, dall’altro il sostegno alle comunità più degradate e abbandonate affinché abbiano gli strumenti per il riscatto sociale. Caivano è il primo passo ma porteremo questo modello in tutta Italia”. Il sottosegretario alle infrastrutture Antonio Iannone ha detto che Caivano è il simbolo delle periferie italiane. “Di ciò che prima del governo Meloni lo Stato non ha fatto contro mafia e camorra con i governi di centro-sinistra radical chic che per troppo tempo hanno fatto finta di non vedere. Oggi abbiamo l’onore di avere qui metà del governo, i vertici di Fratelli d’Italia e i vertici delle istituzioni e dell’antimafia per lanciare un messaggio chiaro: non esistono zone franche. Il lavoro fatto in questa metà della legislatura dimostra che è possibile scrivere una nuova storia”.

Rampelli: ora al via la rigenerazione urbana

Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ha puntato i riflettori sul prossimo step: la rigenerazione urbana. “Dopo aver ascoltato per decenni, raccomandazioni, analisi sociologiche improduttive e prediche con zero interventi, abbiamo preso Caivano e ci abbiamo costruito sopra un modello operativo completo. Questo è l’approccio giusto per tutte le Caivano d’Italia, far capire che c’è il principio irrinunciabile della legalità. In parallelo però – ha aggiunto – c’è la realizzazione di luoghi di aggregazione sociale, culturale e di formazione, insieme agli impianti sportivi. A questi spetta il compito di strappare i ragazzi alla malavita, che gli garantisce facili guadagni con poca fatica. Che cosa ancora manca? Manca il processo di rigenerazione urbana che impiegherà ovviamente più tempo, ma che resta obiettivo irrinunciabile. ‘Le periferie vanno bonificate una volta per tutte. Dobbiamo tirare giù gli edifici dormitorio e rifondare i villaggi e le città giardino che valorizzano la persona. Il suo vivere sociale in comunità e creano le condizioni dell’armonia, del controllo morbido di vicinato, della vita a misura di famiglia”.

Donzelli: lo Stato torna a impossessarsi delle periferie

“Lo Stato, grazie a Giorgia Meloni e a Fratelli d’Italia, torna a impossessarsi anche delle periferie. Lo Stato è presente e i cittadini non sono più soli”. È il filo conduttore dell’intervento di Giovanni Donzelli che ha sottolineato come per anni la sinistra ha parlato di antimafia senza concludere nulla. “Siamo feroci nella repressione contro i mafiosi e molto attenti al recupero delle periferie. Caivano è  solo il punto di partenza per la riscossa dello Stato contro la criminalità organizzata”. Anche Francesco Filini ha acceso i riflettori sulla sfida vinta dal governo e da Fratelli d’Italia. “Alla sinistra radical chic che pontifica dai salotti televisivi parlando male della lotta alla mafia messa in campo dal governo Meloni, diciamo di venire qui a Caivano per vedere come si fa una vera alternativa alla criminalità organizzata dopo tanti anni di troppe chiacchiere e nessun fatto”.

Nordio: certezza della pena e condizioni umane

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha parlato a lungo del sovraffollamento delle carceri. “Lavoro e sport sono fondamentali attività da tenere nelle carcere per rendere la pena rieducativa, soprattutto per i minori. Il governo Meloni vuole garantire la presunzione di innocenza ma anche la certezza della pena, che non deve però essere inumana. E non va bene mettere fuori le persone perché non c’è spazio per tenerle in carcere. Ma è anche importante che i detenuti, una volta formati, possano trovare lavoro. Ed è ciò che stiamo facendo con il progetto ‘recidiva zero’, che prevede che una serie di aziende assumano gli ex detenuti che hanno imparato un mestiere”.

Cirielli: decreto Caivano un atto di coraggio

“Credo che il decreto Caivano sia stato un atto coraggioso perché mettere in campo lo Stato nel suo complesso, laddove per decenni tutti avevano fallito, non era una cosa scontata, una cosa da poco”. Parola di Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri. “Alla fine  la risposta della legalità si vede e si deve vedere a 360 gradi. Continueremo a lavorare, non ci si può fermare. Abbiamo ancora due anni e mezzo, abbiamo appena fatto il primo giro di boa”. In un videomessaggio trasmesso dal palco Lucio Malan, presidente dei senatori di FdI, ha ribadito che il governo Meloni sta vincendo la sfida della legalità. “Oggi siamo qui a Caivano per ribadire con forza l’impegno del governo Meloni a favore delle periferie e del loro recupero, in termini di lotta alle mafie, contrasto all’illegalità e al degrado e riqualificazione del territorio”, così Massimo Milani, capogruppo nella commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di vita nelle periferie. “La sicurezza e il ripristino della legalità è la condizione necessaria. Ma il governo, accanto a questo,  stanzia importanti risorse per creare o ripristinare spazi di socialità come centri sportivi, parchi, piazze, biblioteche, strutture culturali”.

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di Alessandra Parisi - 24 Maggio 2025