
Il solco tra élite e popolo
Cacciari: “In America non frega niente a nessuno di Harvard”. Il filosofo “gela” gli intellettuali italiani (video)
"Non c'è nessuna novità, Trump è sempre stato contro l'ideologia woke negli atenei così come contro Hollywood". Il fatto è che alle classi medie, lavoratori e operai non importa nulla di questo dibattito, fatto solo per far scalmanare gli anti trumpiani d'Italia
Trump all’attacco di Harvard? E qual’è la novità? Il filosofo Massimo Cacciari mette nella giusta proporzione il dibattito che in verità sta appassionando più gli anti trumpiani in Italia che altrove. Il filosofo parla durante una puntata di Accordi e Disaccordi sul Nove. L’Università di Harvard e sostanzialmente gli ateneri liberal sono sempre stati “un’ossessione di Trump”. Sotto questo punto di vista il dibattito non segna “nessuna novità”. Il presidente Usa “è da sempre è l’esponente di una élite economico finanziaria e politica che si è sempre contrapposta all’intellighenzia liberal americana rappresentata da Hollywood ” Ecco, i due “nemici” di Trump sono Hollywood e Harvard”. E questo lo sann o tutti. Ciò detto, a Cacciari fa un po’ ridere il gran clamore che questa ennesima, scontata, invettiva del Tycoon contro l’Ateneo appassioni così tanto nel dibattito italiano. E infatti la sua stilettata giunge puntuale.
Cacciari: “In America non frega niente a nessuno di Harvard”
“Aggiungo che negli Usa è una cosa che non interessa pressoché nessuno: classe operaia, ceto medio, lavoratori. A nessuno frega niente di Harvard negli Usa”. Cacciari al solito focalizza senza perifrasi la questione su un dato incontrovertibile: il solco sempre più marcato esisten te tra élite e popolo. Chi conosce un po’ la politica americana sa che Trump combatte una battaglia ideologica contro il woke nei grandi atenei Usa. Potranno condividere o meno gli intellettuali di casa nostra, ma non si può dire neanche che si tratti di una clamorosa novità. Trump non ha inventato nulla, anzi furono gli stessi professori a denunciare il declino delle università americane.
La deriva di Harvard e degli atenei Usa denunciata da Bloom
Correva l’anno 1987, quando il filosofo Allan Bloom, docente a Chicago, pubblicò un libro, La chiusura della mente americana. Morto nel 2019, è stato il più influente critico letterario americano della sua generazione, a lungo professore dell’Università di Yale. Dunque speva di cosa parlava. e Secondo l’autore, gli atenei erano davanti a un bivio. Tornare ai classici del pensiero occidentale oppure votarsi all’autodistruzione, sposando la dialettica post marxista e il relativismo culturale. Fu massacrato. Tanto che il celebre scrittore Saul Bellow, Premio Nobel per la letteratura, scrisse – come ricorda il Giornale- : «tutti gli asini d’America si sono coalizzati contro Bloom».
Massimo Cacciari, commentando gli scontri di Trump contro Hollywood e Harvard, ha detto che Trump ha sempre considerato queste due realtà come nemici, ma negli Stati Uniti al ceto medio e alla classe operaia di questa cosa non gliene frega nulla.#25febbraio #Cacciari #Trump #USA… pic.twitter.com/rhIYwlEBGE
— Davide Scifo (@strange_days_82) May 25, 2025