
Tre persone arrestate
Picchiato davanti al figlio fuori dallo stadio di Bari: il pestaggio scatenato da una lite precedente (video)
Violenza inaudita fuori dallo stadio San Nicola di Bari, dove un padre in compagnia del figlio piccolo è stato picchiato da almeno 5 persone, dopo aver provato a recuperare uno zainetto dagli spalti. Il piccolo che piangeva disperato è stato preso in braccio e allontanato da alcuni presenti, fin quando non è arrivata la polizia che ha provato a fermare il pestaggio dell’uomo. Il video, che è diventato virale, è stato registrato durante la partita tra Bari e Pisa di domenica scorsa, finita 1 a 0 per i padroni di casa. E’ altrettanto possibile che la storia dello zaino fosse soltanto un pretesto: secondo quanto appurato successivamente, come riporta il Corriere della sera, c’era già stata una discussione nella tribuna ancora prima.
Nel frattempo, grazie a un’inchiesta della Digos riportata dal Tgcom24, tre uomini di Toritto sono stati arrestati per l’accaduto: tra loro anche il padre del bambino, accusato di una precedente lite, che avrebbe portato al pestaggio successivo. Gli agenti sono riusciti ad identificare in poco tempo i presunti autori dell’aggressione: la vittima aveva scelto di non denunciare, ma gli investigatori hanno comunque portato avanti le inchieste d’ufficio. I dati raccolti sono stati considerati sufficienti per proseguire con gli arresti.
Il gruppo di tifosi della curva nord di Bari ha espresso «una ferma condanna» per quanto avvenuto, oltre alla loro «totale estraneità» nella vicenda. «Nel momento dell’accaduto», secondo quanto scritto dagli appartenenti alla curva nord, i tifosi «erano intenti a protestare sotto la porta numero 1 dello stadio». Determinati episodi feriscono la sensibilità umana e ribadiamo la nostra ferma condanna», hanno evidenziato ancora gli ultras “ufficiali” del Bari.
Padre picchiato fuori dallo stadio a Bari. Melchiorre, FdI: «Gesto inaccettabile, disumano e vile»
Sulla vicenda è intervenuto anche il senatore di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre, che ha definito «inaccettabile, disumano e vile» il pestaggio ai danni di un padre fuori dallo stadio, davanti agli occhi del figlio terrorizzato. «È stata una scena brutale, codarda, che colpisce non solo chi l’ha subita, ma tutti noi, come società, come comunità, come esseri umani – ha sottolineato l’esponente di FdI – è una ferita profonda alla coscienza civile del nostro Paese. Non possiamo più tollerare che la violenza detti legge, né voltare lo sguardo davanti a tanta barbarie».
Poi ha aggiunto: «In qualità di componente del Comitato che si occupa di infiltrazioni mafiose nelle manifestazioni sportive e dei legami tra criminalità organizzata e società sportive in seno alla Commissione parlamentare antimafia, chiedo con forza che le istituzioni e le forze dell’ordine intervengano con fermezza», precisando che «chi semina terrore va assicurato alla giustizia, senza sconti e senza esitazioni. Gli stadi devono tornare a essere luoghi di sport e famiglia, non teatri di violenza e paura». Servono controlli più rigorosi – incalza ancora Melchiorre – pene certe e una risposta immediata contro ogni forma di delinquenza travestita da tifo».
Non c’è stata una sola aggressione: spunta un altro filmato
Gli ultras della curva nord hanno scelto di abbandonare la postazione al 25esimo minuto per protestare contro la società sportiva del Bari sotto la porta 1, chiedendo agli altri spettatori di cambiare posizione, per lasciare libera la parte occupata precedentemente dal tifo organizzato. Eppure, secondo la ricostruzione riportata dal Corriere, un tifoso avrebbe deciso di non lasciare il suo posto, subendo un’aggressione fisica dopo la fine di una lite animata. Anche stavolta, la discussione sarebbe avvenuta alla presenza di altri bambini.
Nonostante ciò, sembra che il clima sia tornato in una calma apparente quando tutti gli ultras sono usciti dalla curva nord per contestare la proprietà di Luigi De Laurentiis, lanciando cori e petardi. In quel frangente, però, non si sono verificati ulteriori problemi di ordine pubblico.