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Fa discutere la foto della Salis da Parma accanto al boss ‘ndranghetista

Anti a tutti i costi

Alla faccia della sinistra antimafia (e della legalità in genere): spunta sui social lo scatto della Salis col boss ′ndranghetista (la foto)

L’europarlamentare Avs torna a far parlare di sé: stavolta per una foto scattata e postata da Parma che la ritrae accanto a un boss «condannato a 26 anni e 6 mesi per associazione mafiosa ed estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso, nonché per omicidio colposo, ora in affidamento esterno»

Politica - di Bianca Conte - 3 Maggio 2025 alle 13:24

La Salis torna a far parlare di sé: stavolta per una foto scattata e postata da Parma che la ritrae accanto a un boss ‘ndranghestista… L’ultima vergogna della “sinistra antimafia” arriva da Parma. E, come segnala Libero, con «Ilaria Salis immortalata al fianco di un condannato per ’Ndrangheta» pochi giorni fa nella città universitaria dell’Emilia-Romagna, famosa per il Parmigiano e il prosciutto, dove l’europarlamentare di Avs ha presentato il suo libro Vipera. E dove Ilaria ha incontrato chi lavora nel Polo Universitario Penitenziario. Nell’immagine scattata per l’evento e pubblicata sui suoi profili social, prosegue il quotidiano citato, «si vede Salis vicina ad Antonio Dragone, calabrese condannato a 26 anni e 6 mesi per associazione mafiosa ed estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso, nonché per omicidio colposo, ora in affidamento esterno».

Dai social spunta la foto della Salis accanto al boss ‘ndranghetista

In realtà però, come segnala sempre Libero, la denuncia arriva dal consigliere regionale di FdI, Priamo Bocchi: «Lo scorso 29 aprile è venuta a Parma Ilaria Salis, eurodeputata di Avs: nel lanciare un appello contro la “barbarie della prigione” ha pubblicato una fotografia nella quale compare insieme al consigliere comunale di maggioranza (e membro della Direzione Nazionale del Pd di Elly Schlein) Marco Boschini e Antonio Dragone, condannato per reati di ’Ndrangheta a 26 anni e 6 mesi. Non credo sia esattamente il messaggio che chi ha responsabilità politiche e amministrative dovrebbe trasmettere».

La legalità e i diritti evocati a corrente alternata…

Eppure, Ilaria Salis aveva scritto su Facebook per celebrare la sua visita: «Ieri (29 aprile, ndr) a Parma ho avuto il piacere di incontrare chi lavora nel Polo Universitario Penitenziario – docenti e studenti – e varie realtà impegnate nella difesa dei diritti delle persone detenute, sia da prospettive abolizioniste che di riformismo radicale» si legge nel post che la mette nel mirino. E che poi prosegue coi soliti toni (icauti) e comunque propagandistici, a dispetto delle evidenze: «È stato uno scambio intenso e stimolante, seppur breve. Ci tengo a ringraziare tutte e tutti per aver condiviso con me esperienze e riflessioni preziose. Con l’impegno di rivederci presto».

E in calce, un’aggiunta: «Una delle idee più forti emerse» prosegue Salis, «è che il carcere è un’istituzione in contraddizione con la propria missione istituzionale: afferma di voler rieducare, ma proprio la sua struttura e la sua logica lo rendono incapace di farlo. Da questa consapevolezza condivisa, credo sia urgente avviare un grande lavoro collettivo, culturale e politico, per andare oltre la barbarie della prigione».

Galeotto fu quel post per il primo maggio che…

Ma intanto, così, per non farsi mancare nulla, l’eurodeputata è tornata a far parlare di sé anche per un altro post pubblicato suoi social in occasione del 1° maggio. Come riporta il nostro giornale, infatti, l’europarlamentare di Avs ha tenuto a festeggiare la Festa del lavoro con una dedica ai detenuti. «Quando parliamo di lavoro, troppo spesso dimentichiamo che anche i detenuti lavorano. E che, per loro, lo sfruttamento è ancora più feroce. Perché un detenuto viene pagato solo due terzi di una retribuzione normale?», s’interroga la pasionaria delle okkupazioni abusive nel suo post.

Ma intanto fa discutere l’ultima foto della Salis accanto al boss ‘ndranghetista

Ma intanto, agli atti della Rete resta l’ombra dell’ultima foto posta e ritwittata. Quella con cui, ancora una volta, la sinistra radical chic si fa beffe delle vittime della criminalità organizzata e calpesta la memoria di chi ha lottato contro la mafia. L’europarlamentare di Avs, Ilaria Salis, già nota alle cronache per le sue “gesta” violente e per la sua ambigua frequentazione di ambienti dell’antagonismo più bieco, si è fatta immortalare a Parma, durante la presentazione del suo libro Vipera, al fianco di un individuo condannato per gravissimi reati legati alla ‘Ndrangheta.

Foto della Salis accanto al boss ‘ndranghetista: incidente o sfortunata casualità? Mah…

La foto, che sta giustamente indignando l’opinione pubblica avulsa da meccanismi propagandistici e di parte (militante) non è un semplice “incidente” o una sfortunata casualità. E in realtà rivela, ancora una volta, la possibile ambiguità e la recondita superficialità con cui certe ideologizzazioni di parte possono arrivare ad affrontare il tema della lotta alla mafia.

Lo scatto che mette in imbarazzo la paladina dei diritti rivendicati a forza

Salis, presentandosi come paladina dei diritti e voce degli ultimi, non ha avuto alcuna remora a farsi ritrarre con un condannato per ‘Ndrangheta, un’organizzazione criminale che semina morte, terrore e distruzione nel Sud Italia e non solo. Un gesto che suona come uno schiaffo in faccia a tutti coloro che ogni giorno combattono, spesso in silenzio, e mettendo a rischio la propria vita, contro il potere mafioso.

Foto della Salis col boss ‘ndranghetista: messaggio di riscatto o di imbarazzante vicinanza?

L’incontro di Parma, avvenuto peraltro in un contesto come il Polo Universitario Penitenziario, che dovrebbe essere un luogo di riabilitazione e di riscatto, assume contorni ancora più grotteschi e inaccettabili. Cosa ci faceva un condannato per ‘Ndrangheta a fianco di un’europarlamentare che si erge a moralizzatrice della nazione? Quale messaggio si intende lanciare con questa imbarazzante vicinanza? Il silenzio assordante del Partito Democratico e delle altre forze di sinistra di fronte a questo scandalo è altrettanto eloquente. Ma chissà, magari a breve… (Sotto, il post di Ilaria Salis dal suo profilo Instagram).

 

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di Bianca Conte - 3 Maggio 2025