
Un segnale di speranza
Alberto Trentini, la diplomazia silenziosa dà risultati: prima telefonata a casa dopo sei mesi di detenzione in Venezuela
Il cooperante veneziano ha rassicurato la famiglia: «Sto bene e spero di tornare presto». Cirielli: «Questo passo in avanti è frutto di un lungo lavoro di mediazione diplomatica»
Alberto Trentini, il cooperante italiano arrestato in Venezuela il 15 novembre scorso, ha sentito dal carcere nelle scorse ore i suoi familiari in una breve telefonata, la prima da quando si erano perse le sue tracce. Trentini, a quanto si apprende, avrebbe rassicurato sulle sue condizioni di salute e sul fatto che riceve le cure mediche di cui ha bisogno ed espresso il desiderio di poter tornare presto a casa. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo scorso aprile aveva telefonato alla madre del cooperante veneziano, Armanda Colusso. Nel colloquio aveva assicurato alla famiglia Trentini l’impegno del governo per riportarlo a casa.
Prima telefonata di Alberto Trentini a casa: «Spero di tornare presto»
«A nome del governo italiano, esprimo sollievo per la prima telefonata di Alberto Trentini ai suoi familiari dopo 181 giorni di detenzione nelle carceri venezuelane», ha commentato il viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, sottolineando che «questo passo in avanti è frutto di un lungo lavoro di mediazione diplomatica». «Ringrazio nuovamente Nicolas Maduro per l’interessamento e auspico che si possa giungere a una rapida scarcerazione del connazionale», ha concluso Cirielli.
Cirielli: «Passo avanti frutto di un lungo lavoro di mediazione diplomatica»
Dieci giorni fa l’Italia, grazie a un impegno diplomatico a tutto campo, è riuscita a ottenere dal Venezuela la liberazione di Alfredo Schiavo, imprenditore di 67 anni, detenuto nelle carceri del Paese da cinque anni. In quella occasione Cirielli aveva lasciato intendere che la diplomazia era impegnata anche sul caso del cooperante veneziano, auspicando che «un simile risultato sia rapidamente raggiunto anche nel caso del connazionale Alberto Trentini e degli altri italiani che si trovano in una situazione analoga». Non erano mancate le consuete polemiche pretestuose dell’opposizione, che avevano visto in prima fila Laura Boldrini, impegnata a sostenere che non si riscontravano progressi. Dimenticando, come già avvenuto in altre situazioni simili, che la diplomazia agisce con discrezione.