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A Torino i vigili interrompono la festa della parrocchia: “Disturba”

Un caso assurdo

A Torino tolleranza zero… contro la festa della parrocchia: i vigili interrompono il concerto dei ragazzini (video)

L'evento era autorizzato fino alle 23.30, neanche dieci minuti dopo è intervenuta la Polizia municipale perché l'orario era stato sforato. L'oratorio è nello stesso quartiere della movida e di Askatasuna. Montaruli: "Paradossale". Stasera fiaccolata di FdI a Barriera di Milano per la sicurezza

Politica - di Annamaria Gravino - 12 Maggio 2025 alle 15:11

Polemiche e una certa amarezza, a Torino, per quello che è successo sabato sera alla festa della parrocchia di Santa Giulia, nel cuore del quartiere Vanchiglia, zona della movida e del centro sociale Askatasuna. Il song-contest con i bambini dell’oratorio è stato interrotto dall’arrivo della Polizia Municipale, perché aveva sforato i tempi autorizzati per la manifestazione. Di otto minuti. L’episodio, denunciato sui social con rabbia da chi vi ha assistito, è stato riportato con ampio spazio dalle cronache locali, che sottolineano, come fa oggi La Stampa, «il paradosso: c’è la mala-movida fino all’alba, ma fermano il concerto in oratorio».

A Torino la Polizia municipale fa chiudere la festa dell’oratorio

A nulla è valso il tentativo del giovane parroco don Paolo Pietrolungo di mediare affinché anche l’ultimo gruppo in scaletta, una band di ragazzini tra i 14 e i 16 anni, potesse esibirsi: alla fine il sacerdote è dovuto salire sul palco e spiegare che la festa doveva finire lì, respingendo anche la richiesta avanzata dal pubblico – circa 700 persone, per lo più famiglie – di forzare quel tanto che bastava per l’ultima canzone. «Non posso: voglio rispettare le regole», ha dovuto rispondere a malincuore don Paolo, avendo ben chiaro che lo stesso rigore non si registra abitualmente né verso né da parte dei protagonisti di una movida che spesso eccede con musica ad alto volume fino a tardissima notte e avventori molesti («Bevono, urlano, vomitano, bestemmiano», ha detto il parroco a Pier Francesco Caracciolo, che firma l’articolo su La Stampa). «Nella vita ci sono le ingiustizie», sono state poi le sue parole, secondo quanto riportato dalla Stampa, che nella sua edizione online, riferisce anche che «dal Comune, per ora, solo una risposta telegrafica: “La musica in oratorio era autorizzata dalle 17 alle 23,30″». Versione confermata anche da Torinocronaca.it, che sul caso fa un titolo durissimo: «A Torino non bisogna disturbare (gli spacciatori)».

Montaruli: «Una vicenda paradossale»

Di vicenda «paradossale» parla anche la deputata torinese e vicecapogruppo di FdI alla Camera, Augusta Montaruli, ricordando che se quel quartiere, che è «un bel quartiere», vive i problemi legati alla movida, in generale altre zone di Torino se la passano piuttosto male in termini di sicurezza e ordine pubblico, come dimostra anche la cronaca recente. Tant’è che già prima della vicenda sbalorditiva della festa parrocchiale interrotta, FdI aveva convocato una fiaccolata sul tema. La manifestazione “Prima di tutto i doveri” si terrà stasera alle 19 nel vicino quartiere Barriera di Milano, una zona a un chilometro da Santa Giulia, che quindi, chiarisce Montaruli, «non è una periferia fisica, ma sociale, con un alto tasso di immigrazione clandestina e reati annessi». Oltre a Montaruli, vi parteciperanno anche l’assessore regionale alle Politiche sociali, Maurizio Marrone, e la deputata Immacolata Zurzolo.

La fiaccolata di FdI a Barriera di Milano per chiedere sicurezza e legalità

FdI chiede da tempo al sindaco Stefano Lo Russo di farsi parte attiva nelle politiche per garantire maggiore sicurezza, senza riuscire a smuoverlo. La scorsa settimana, dopo che si sono verificati tre accoltellamenti, uno dei quali mortale, il tema è stato oggetto anche di una interrogazione di Montaruli, alla quale ha risposto il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco. «Il prefetto di Torino ha disposto una decisa intensificazione dei controlli nel quartiere che proseguiranno nei prossimi giorni: sulla sicurezza non arretriamo di un metro», ha detto l’esponente del governo.

I «no» del sindaco. E alle misure per garantire i cittadini ci pensa il governo

«Bene il giro di vite del Prefetto e del ministero dell’Interno su Barriera di Milano», commenta Montaruli, ma il punto è che mentre «il governo sta facendo la sua parte prima con i militari, poi con le zone rosse, ora con un ulteriore incremento dei controlli», dal sindaco «arrivano invece solo i no: no al Daspo, no alle zone rosse (che non ci sarebbero state se non fosse stato per il governo Meloni), no alla polizia locale per le chiusure dei negozi fuori norma, no ai controlli nelle case fatiscenti, no ai Cpr, no alla riqualificazione delle piscine Sempione con tanto di fantomatici investitori di cui non si è vista neanche l’ombra, e peggio ancora, no del sindaco a lavorare insieme per inserire Torino nei progetti modello Caivano, come gli avevo proposto prima del recente decreto».

Montaruli: «Gli unici sì sono per Askatasuna e l’immigrazione incontrollata»

«Gli unici sì del sindaco di Torino sono: Askatasuna e l’immigrazione incontrollata. Lo Russo non vuol essere il sindaco sceriffo, ma neanche l’assessore Carabiniere sta funzionando», sottolinea Montaruli, facendo riferimento alla nomina lo scorso anno di uomo dell’Arma nel ruolo di assessore comunale alla Legalità, che definisce una mera «operazione di marketing». Così «il governo è costretto a colmare il vuoto totale lasciato dal sindaco e «le forze dell’ordine devono anche fare i controlli che non fa la polizia locale». Salvo che non si tratti, a quanto pare, di una festa dell’oratorio che sfora di dieci minuti il tempo autorizzato…

Il video dell’intervento del parroco di Santa Giulia

Un video dell’intervento con cui don Paolo ha dovuto forzatamente salutare ragazzi e famiglie è stato condiviso sui propri social dal volontario e residente della zona Marco Meledandri, che lo ha accompagnato con un post di fuoco in cui ha taggato il sindaco Lo Russo, il presidente e i consiglieri della Circoscrizione. «Lo spaccio di droga, gli olezzi nauseabondi e il vomito per strada, la mala-movida e gli schiamazzi, i marciapiedi occupati da dehors e furgoni. Questo va bene. La bellezza di una serata del Maggio in Oratorio NO», ha scritto, riassumendo il suo pensiero poi in una sola parola: «Schifo».

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di Annamaria Gravino - 12 Maggio 2025