
La denuncia di FdI
Non c’è pace per Sergio Ramelli: da Cesena a Massa la sinistra nega la memoria condivisa
Da Cesena a Massa la sinistra non trova pace a cinquant’anni dall’omicidio di Sergio Ramelli. Lo fa con un’ostilità degna di miglior causa. “Ricorrevano ieri i cinquant’anni dalla morte di Sergio Ramelli – ha ricordato Alice Buonguerrieri, denunciando quanto accaduto a Cesena – diciottenne ucciso a sprangate da estremisti di sinistra perché ‘colpevole’ di avere idee diverse dalle loro. Dovrebbe essere occasione di memoria condivisa, invece il sindaco di Cesena dimostra ancora una volta di essere ostaggio di quella sinistra estremista sprangatrice”.
Buonguerrieri: “A Cesena la giunta Pd è ancora animata da furia ideologica”
“Restiamo attoniti – prosegue la parlamentare di FdI – dalla bocciatura della mozione presentata dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia Cesena di intitolare un luogo pubblico a Sergio, ma non ci stupiamo perché è chiaro come l’amministrazione comunale targata Pd preferisca strizzare l’occhio ai centri sociali piuttosto che, in uno sforzo di verità e pacificazione, accomunare e onorare tutte le vittime innocenti dell’odio e della violenza politica. Siamo fieri di essere diversi da questi esponenti di sinistra che, a distanza ormai siderale dagli anni di piombo, dimostrano di continuare a essere animati da quella stessa furia ideologica che prima uccise Sergio e che oggi insulta la sua memoria”. Uno sconcerto condiviso dal giovane consigliere comunale cesenate di FdI, Nicholas Pellegrini, che ha dovuto constatare come dopo mezzo secolo non si sia giunti ancora a una vera “pacificazione nazionale”.
Amorese sconcertato dal Pd a Massa: “Ramelli non è una bandiera di parte”
Dall’Emilia Romagna alla Toscana cambia poco: a Massa, si è consumato un altro episodio emblematico. ”Apprendo con profondo rammarico, il comportamento inqualificabile del capogruppo del Partito Democratico e di alcuni consiglieri di centrosinistra che, durante la seduta del consiglio comunale di ieri sera a Massa, hanno scelto di abbandonare l’aula in segno di protesta contro l’intervento in memoria dei 50 anni della morte di Sergio Ramelli del consigliere di Fratelli d’Italia, Marco Guidi. Un gesto ignobile al quale il Pd e la sinistra tutta ci ha spesso abituati e che offende la memoria di un giovane assassinato a 18 anni a colpi di chiave inglese solo per le sue idee politiche. Il rispetto del dolore e della storia dovrebbe venire prima di ogni appartenenza ideologica, specialmente per chi rappresenta le istituzioni”. Lo dichiara in una nota il deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione cultura, Alessandro Amorese. ”Chi si rifiuta di ascoltare persino il ricordo di una vittima così giovane dimostra di non aver compreso il significato più profondo delle istituzioni e della convivenza civile. Sergio Ramelli non è una bandiera di parte: è un monito per tutti contro la violenza politica e l’intolleranza. Il suo ricordo merita rispetto, sempre”.