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Lourdes, luogo di storia e di miracoli

Un luogo magico

Lourdes, tra storia e miracoli, un crocevia fondamentale sulla strada verso la nostra identità di europei di oggi

La città, avvolta dalla corona dei Pirenei che cinge da lontano la Grotta dove è apparsa la Madonna, tra il complesso delle basiliche fatte erigere dopo la testimonianza di Bernadette e i luoghi teatro di vicende belliche fondamentali, si conferma epicentro nevralgico della storia e della cultura d’Europa

Cronaca - di Giuseppe Del Ninno - 20 Aprile 2025 alle 07:10

Lourdes in giornate di cielo azzurro, clima temperato nelle ore più soleggiate e freddo secco all’ombra, ti accoglie con la corona di cime ghiacciate dei Pirenei che cinge da lontano la Grotta dove è apparsa la Madonna, e il complesso delle basiliche fatte erigere dopo la testimonianza di Bernadette. E si conferma luogo di silenzio, di raccoglimento e, sulla scorta del racconto sacro, di miracolosi eventi.

Lourdes, da ieri a oggi, tra storia e apparizioni del Divino

Come altri siti dove si manifestò il divino, per volere di quelle stesse Entità, anche questo è stato trasformato dopo l’epifania: la mente vola soprattutto alla Terra Santa, dove sono irriconoscibili la Grotta della Nascita, il Calvario e il Sepolcro, lastricati come sono di marmi, cemento e segni di devozione. Anche qui il paesaggio di aspri roccioni, di boschi, di placidi fiumi animati da lavandaie, di prati esposti a venti e piogge, è trasformato in un reticolo di viali affollati da pellegrini disciplinati, in un agglomerato di cattedrali ottocentesche, di seminari e di ricoveri destinati ad accogliere gli ammalati speranzosi di grazie e i loro assistenti.

La forza del silenzio

Dicevo del silenzio: in realtà questo sembra più scaturire da una dimensione interiore, di apertura al Sovrannaturale, che non da quella naturale. Forse è per questo che non percepiamo il canto degli uccelli, il mormorio del fiume, il brusio dei pellegrini. Solo per un attimo, quasi a volerci ricordare la maligna brutalità del mondo circostante, lacerano questo Silenzio due Mirage, due aerei militari che rombando solcano l’azzurro per qualche secondo, verso le loro missioni di terrore e domani, chissà, di morte.

Lourdes sulle orme della storia

Un’incursione che riporta alla razionale consapevolezza di essere in un’area geografica teatro di vicende fondamentali per la storia e la cultura d’Europa: a poche decine di chilometri da qui si è svolta la battaglia di Poitiers (732) fra l’esercito arabo-berbero di Abd al Rahman e quello dei Franchi e alleati, comandato da Carlo Martello, Maestro di palazzo dei Re Merovingi; a lui si deve il sia pur momentaneo fermo dell’avanzata musulmana in Europa.

E sempre a poca distanza da qui, qualche decennio dopo (778), si svolse una battaglia – in realtà un agguato da parte dei baschi cristiani che volevano difendere la propria indipendenza – dove trovò la morte Orlando, al comando della retroguardia dell’esercito franco di Carlo Magno, lui protagonista di un ciclo cavalleresco (la Chanson de geste) e, naturalmente, del nostro “Orlando furioso”. È bene non dimenticare questi precedenti, che dovrebbero irrobustire la nostra identità di Europei e farci capire meglio i nessi di causa ed effetto negli intricati avvenimenti odierni.

La folla di fedeli alla Grotta delle apparizioni

Ma torniamo al paesaggio di Lourdes oggi, sempre dominato da una rocca sulla quale si erge un grande castello, sicuramente da visitare fra un obbligo devozionale e l’altro. Ed eccoci al primo, breve tragitto verso i luoghi delle Apparizioni. C’è meno gente del previsto – tutti però con i rituali ceri acquistati negli appositi botteghini – perché,  spiegano i locali, anche i pellegrinaggi hanno una loro stagionalità. Tanto che a marzo ancora non sono nel calendario le rituali fiaccolate serali. E intanto, mentre ci si inserisce in coda al gruppo di fedeli verso la Grotta, per assistere alla Messa, che si svolge regolarmente, accade un fatto strano…

Un fatto strano…

D’un tratto, la silenziosa fila che scorre lenta verso il sacerdote che somministra l’eucaristia, s’interrompe: una ragazzina sulla sedia a rotelle rifiuta la particola che stava per esserle dolcemente infilata in bocca. Torce il viso. Svia con un ghigno, tra lo sprezzante e lo spaventato, la mano del sacerdote. E, mentre l’ostia consacrata sta per cadere, la madre l’afferra con un pronto riflesso e la fa scomparire fra le sue labbra, per poi uscire rapidamente dalla fila dei comunicandi.

Si resta colpiti davanti a questi rifiuti: il pensiero corre a episodi evangelici di possessione e a scene tratte da film sugli esorcismi. Pensandoci bene, è in questi luoghi dove si commemorano miracoli, ovvero epifanie del divino, che il Maligno concentra la sua attenzione, servendosi di poveri infelici per ribadire il suo potere di Principe di questo mondo. Ma in tal modo non fa che dimostrare l’esistenza e la presenza di Dio, che a lui ripugna. E che teme…

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di Giuseppe Del Ninno - 20 Aprile 2025