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Dal Pd e Schlein odiosa strumentalizzazione sul presente per Ramelli

Ancora faziosità

Da Schlein e Pd odiosa strumentalizzazione del Presente per Ramelli: “Identificate loro”. Come se non sapessero che già avviene

Politica - di Sveva Ferri - 30 Aprile 2025 alle 19:33

Puntualissime, all’indomani dell’anniversario dell’omicidio di Sergio Ramelli, sono arrivate le strumentalizzazioni della sinistra sul Presente che si è svolto a Milano. Il Pd ed Elly Schlein sui propri social hanno postato una foto della commemorazione, con il commento «nessuna tolleranza, nessuna copertura al fascismo. È ora di finirla, identificate loro», come se nessuno identificasse mai chi vi partecipa, quando è noto a tutti che ogni anno la Digos procede alle identificazioni e la Procura all’apertura di fascicoli.

Dal Pd odiosa strumentalizzazione del Presente per Ramelli

Ma tutto fa brodo per sostenere la tesi di un governo che sarebbe connivente coi fascisti, mentre si accanisce contro le fornaie antifasciste. Anche il brutale assassinio di un ragazzo di 18 anni, la cui morte viene derubricata da questa foga propagandistica a fatto secondario rispetto a come viene ricordato.

L’alibi dei saluti romani per allontanare la pacificazione

Non pago il Pd, a prima firma di Dario Parrini e Walter Verini, ha anche annunciato una interrogazione urgente al presidente del Consiglio e ai ministri dell’Interno e della Giustizia per sapere «cosa intende fare il governo per far cessare qualunque attività, comportamento e chiare allusioni a simbologie fasciste e neonaziste, in aperta e palese violazione del dettato costituzionale e delle leggi del nostro ordinamento». Nel testo viene riproposto quanto già detto da Verini nel giorno stesso dell’anniversario dell’omicidio Ramelli, ovvero che circostanze come il Presente «rendono più difficili la memoria e la pacificazione, che giustamente si intendono perseguire, in quanto chiare “manifestazioni esteriori di carattere fascista”». E, quindi, invece di fare un ragionamento su come le forze politiche istituzionali possano andare oltre, la sinistra sta lì a metterle sempre avanti come alibi per non farlo, incurante del fatto che le autorità preposte già se ne occupano puntualmente.

Il “contributo” del M5S

Non è da meno il M5S che con i capigruppo nelle commissioni Affari costituzionali della Camera e del Senato, Alfonso Colucci e Alessandra Maiorino, ha rilasciato una nota in cui si prende atto del fatto che Digos e Procura sono al lavoro, ma si sostiene che «quello che lascia allibiti è il clima di inaccettabile normalizzazione di queste forme di apologia del fascismo che mettono la Costituzione sotto i piedi». «La verità è che il 25 aprile è una festa divisiva solo per chi non ce la fa a dirsi antifascista», concludono i due esponenti del M5S, buttando in un unico calderone Liberazione e omicidio Ramelli.

Donzelli: «Polemiche strumentali, faziose e inopportune»

«Io non farei il saluto romano, non l’ho mai fatto. Noi, le nostre istituzioni, i nostri uomini e le nostre donne hanno ricordato Sergio Ramelli in modo sobrio e istituzionale, ma le polemiche su come viene ricordato le trovo veramente strumentali, faziose e inopportune», ha detto il deputato e responsabile dipartimento Organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, rispondendo a una domanda sul tema nel corso di una conferenza stampa alla Camera per la presentazione del programma e dei candidati di Azione Universitaria al Consiglio nazionale degli studenti universitari 2025. Donzelli, quindi, ha citato come esempio «l’anniversario di Fausto e Iaio, due ragazzi del Leoncavallo uccisi probabilmente da estremisti di destra. Noi – ha chiarito – non ci siamo mai permessi di andare a vedere chi li ricorda, come li ricorda e se fa il pugno chiuso e fare polemiche per criminalizzare chi li ricorda».

 

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di Sveva Ferri - 30 Aprile 2025