Inizia il processo per il femminicidio di Giulia Cecchettin: Filippo Turetta non piange e non va in aula
“Avevo preso un coltello… un altro coltello… dal sedile del passeggero. Entrambi li avevo presi prima e ho iniziato a rincorrerla. Ero sempre più vicino a lei e non so se io l’abbia un po’ spinta o se lei sia inciampata correndo. È caduta, mi sono abbassato sopra di lei… lei continuava ovviamente a urlare ‘aiuto’. Ho iniziato a colpirla con il coltello e le ho dato, non so, una decina, 12, non so…“. Nel corso della puntata di “Quarto Grado” – in onda l’altra sera su Retequattro – è andato in onda un documento esclusivo su Filippo Turetta. A due giorni dall’inizio del processo a Filippo Turetta, reo confesso per la morte dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, il programma ha proposto parte del video dell’interrogatorio, che in totale è durato circa 7 ore: è la prima volta che tali immagini vengono diffuse. L’interrogatorio è avvenuto il 1° dicembre 2023, nel carcere Montorio di Verona: Turetta racconta agli inquirenti i dettagli dell’omicidio. Mai una lacrima. Lo sguardo spesso rivolto a terra. Lunghe pause. Turetta è dimagrito rispetto alle foto che lo ritraevano prima della tragedia, diffuse quando gli inquirenti cercavano di localizzarlo. “Non avrei mai pensato di farle questo”, ha detto tra l’altro Turetta.
Filippo Turetta da domani alla sbarra per la morte di Giulia Cecchettin
Domani, davanti alla corte d’Assise di Venezia, presieduta dal giudice Stefano Manduzio, il ventiduenne imputato di omicidio volontario pluriaggravato non sarà presente. Resterà nella sua cella, nel carcere veronese di Montorio, lontano dai riflettori. Per i media sono state fissate regole rigide per l’ingresso in aula: accesso limitato a 40 persone, la metà giornalisti, e ammesse solo le telecamere della Rai. Nessuno processo mediatico, dunque, per l’omicidio della studentessa di Vigonovo, comune in provincia di Padova e a pochi chilometri da Venezia, uccisa con 75 coltellate dall’ex fidanzato la sera dell’11 novembre del 2023.