Tinello Bistrot – Castel Gandolfo

9 Mag 2024 0:01 - di Redazione

Tinello Bistrot
Via Vigna di Corte, 6 – 00073 Castel Gandolfo
Telefono: 07/24597135
Sito Internet: www.tinellobistrot.it

Tipologia: tradizionale con spunti creativi
Prezzi: piatti 8/16€, dolci 6/9€
Chiusura: Lunedì e Martedì

OFFERTA
Castel Gandolfo è indissolubilmente legato al Vaticano, vista l’ubicazione del Palazzo Pontificio che fu fatto costruire da Papa Urbano VIII e che nel corso dei secoli è stato utilizzato come residenza papale. Oggi, per volere di Papa Francesco, è stato trasformato a tutti gli effetti in un museo, con la possibilità di visitarlo in determinati giorni dell’anno. Che sia questa o una semplice gita fuori porta la motivazione che vi porta in questo delizioso borgo dei Castelli Romani, potrete fermarvi qui a mangiare, magari proprio in questo nuovo locale che è lo spin off di Sintesi, il ristorante gourmet di Frascati che in pochi anni si è fatto apprezzare per la sua proposta gastronomica. Da Tinello Bistrot la cucina segue una linea più “easy”, con piatti meno elaborati ma realizzati sempre con ottime materie prime, per lo più stagionali, per cui la carta, che non è divisa tra singole portate, è in continua evoluzione. Dopo un piacevole cestino del pane fatto in casa con “bottone” di salsa di pomodoro in cui “pucciarlo”, abbiamo assaggiato le gustose crocchette di melanzane con mozzarella di bufala, servite con salsa ajoli, e la deliziosa melanzana cotta in forno e accompagnata da tzatziki e cumino. Tra le paste, abbiamo optato per le fettuccelle con finferli, dove però la nota prevaricante del burro ha reso il piatto un po’ pesante da terminare, oltre ad aver obnubilato il buon sapore del fungo. Rimanendo in tema di funghi, visto il periodo autunnale della nostra visita, abbiamo assaggiato i carnosi e saporiti cardoncelli con burro e limone, dove la nota del burro qui era più equilibrata. Sfizioso il maxi pancake asiatico farcito di anatra sfilacciata cotta per diverse ore e arricchita da una salsa piacevolmente piccante. In chiusura, la lemon tarte si è rivelata ben fatta, con una quenelle di yogurt greco a stemperare con la propria acidità l’equilibrata dolcezza della crema al limone e della frolla fatta di mandorle. Ben estratto e mediamente complesso il caffè di una famosa torrefazione romana.

AMBIENTE
Mattoni e pietra a vista, sia sul soffitto che sulle pareti, in un gioco ben studiato di rustica eleganza. Il grande bancone occupa la maggior parte della sala, mentre la cucina è visibile da una piccola finestra angolare. I tavoli vengono lasciati nudi e le posate ospitate all’interno di un contenitore in legno; i tovaglioli sono di stoffa.

SERVIZIO
Modi informali per un personale preparato e attento.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net

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