T’amo pio bove? Gli italiani e la carne: aumentano quelli che non la mangiano. E quadruplicano i vegani

24 Mag 2024 13:00 - di Prisca Righetti
carne

Per noi italiani divoratori di pasta e incontrastati detentori del primato gastronomico del primo piatto, anche la carne – come il pesce – è sempre stata la regina dei nostri menù. Siamo abituati a mangiare carne. La troviamo in tanti alimenti. E in tutti i contesti. Eppure, ciclicamente gli esperti ci dicono che dovremmo imparare a mangiarne di meno. Oppure si vivisezionano parti e eccellenze a seconda dei costi e dei benefici degli alimenti sostitutivi in termini suppletivi dal punto di vista alimentare. Il motivo? Mangiare meno carne potrebbe salvare il pianeta. Potrebbe ridurre la fame nel mondo. E potrebbe aiutare perfino noi stessi.

Carne in tavola: l’indagine Eurispes

Ebbene oggi, tra richiami a una scelta responsabile dei cittadini, ci viene detto, nel nostro piccolo, una differenza significativa, la potremmo fare e la stiamo compiendo: il 36esimo Rapporto Italia dell’Eurispes, pubblicato oggi – indagine che che investe molteplici settori dello scibile quotidiano, non solo l’alimentazione – scatta una fotografia che immortala lo status quo del momento: aumentano gli italiani che scelgono di non mangiare più carne.

Sempre di più quelli che non la mangiano

Pertanto: «È vegetariano il 7,2% degli italiani, seguiti dal 2,3% di chi si dichiara vegano. Il 5% dichiara di essere stato vegetariano in precedenza». Numeri sicuramente da attenzionare, per un settore che, nonostante fasi alterne, riveste ancora un ruolo importante per l’economia italiana, coinvolgendo moltissimi addetti ai lavori in moltissime aziende, e che rappresenta percentuali importanti del fatturato dell’agroalimentare. E allora, entrando nel dettaglio di cifre e dati, l’indagine Eurispes indica tra i vantaggi di questa alimentazione «la sensazione di una migliore condizione fisica (86,4%)».

Quadruplicano i vegani

Non solo. Emerge soprattutto «il trend in crescita di coloro che si dichiarano vegetariani, rispetto allo scorso anno (+3%). Invertendo il trend negativo iniziato nel 2021, e segnando il valore più alto rilevato nei 10 anni considerati». Coloro che si dichiarano vegani sono «invece stabili rispetto al 2023: sembra quasi che si possa iniziare a considerare il valore percentuale di poco meno del 2,5% come un valore consolidato nella popolazione, se si esclude il calo del 2022. Interessante – si legge nel report – è valutare la variazione decennale della percentuale di popolazione vegana: tra il 2014 e il 2024 il campione vegano rilevato si è quadruplicato».

Dunque, se «l’86,4% del campione che si è dichiarato vegetariano/vegano afferma, appunto, di sentirsi meglio fisicamente – sottolinea l’Eurispes – il 73,3%» sostiene «di mantenere con più facilità il peso forma. Anche la creatività in cucina sembra beneficiarne, secondo il 66,5% degli intervistati. Unico svantaggio» la nostalgia per «i sapori dell’alimentazione tradizionale: li rimpiange il 39,8%».

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