La Lega compie 40 anni: da Pontida e l’ampolla del Po di Bossi alla svolta nazionale di Salvini
Quasi mezzo secolo di vita che ha segnato la storia politica italiana. Oggi la Lega, fondata da Umberto Bossi, compie 40 anni ed è il partito più longevo del Parlamento. I festeggiamenti ‘popolari’ sono previsti domenica a Varese alla presenza, anche se da confermare, di Matteo Salvini. Tutto ebbe inizio il 12 aprile del 1984, in piena Prima Repubblica, quando un piccolo editore (Bossi), una maestra elementare (che poi diventerà sua moglie Manuela Marrone), un rappresentante di commercio, un commerciante, un odontotecnico e un architetto si misero d’accordo per dare vita a una piccola formazione locale.
Quaranta anni fa nasceva la Lega fondata da Bossi
Nasce così l’associazione ‘Lega Lombarda Autonomista’, che poi si unirà alla ‘Liga Veneta’ e alla ‘Lega Piemont’, creando la Lega Nord. Fu proprio Bossi a scrivere di suo pugno lo statuto federalista-autonomista, scegliendo il simbolo di Alberto da Giussano per il movimento. L’obiettivo iniziale, prima di diventare una forza politica nazionale con picchi di consensi oltre il 30%, ruotava intorno all’indipendenza padana, benedetta da Gianfranco Miglio, alla crociata contro i terroni passando per il mito del federalismo. Lo slogan era ‘lontani da Roma e vicini all’Europa’ i nemici additati con verve da l senatùr erano il vecchio potere clientelare della Dc, Ciriaco De Mita, i falsi invalidi campani o Bettino Craxi, in eislio volontario ad Hammamet.
Il mito del secessionismo e gli slogan contro Roma
‘No al colonialismo terrone’, ‘Fratelli sul libero suol’, ‘Basta con le rapine del fisco’, ‘Alt all’invio di mafiosi in Lombardia’, ‘Al Nord giudici del Nord’: questi gli slogan più gettonati. Che danno suoi frutti: Bossi arriva nell’87 in Senato. Il suo diventa, di colpo, il quarto partito della Repubblica. “Ora vogliamo che i posti di lavoro vengano assegnati dando la precedenza ai residenti in Lombardia da almeno cinque anni”, disse in un’intervista televisiva.
La svolta del ’94 e l’alleanza con Berlusconi
Bossi vuole far pesare la sua forza elettorale e rompe gli indugi nel ’94, si allea con Silvio Berlusconi, appena sceso in campo. Al Carroccio vanno l’8,4% dei voti e 180 parlamentari. Il leader del Carroccio riesce a piazzare 5 ministri al governo, tra cui un giovane e promettente Maroni. Ma con il Cavaliere si rompe presto. Arriva così lo sgambetto bossiano con il ‘patto delle sardine‘ stretto con D’Alema e Buttiglione. Bossi fa nascere, con il leader del Pds e con il popolare, il governo tecnico guidato da Lamberto Dini. E riprende la battaglia secessionista. A Venezia ammaina il tricolore, sostituendolo col ‘sole delle Alpi’. Poi il rito di Pontida, appuntamento clou dei militanti, la simbologia del l’ampolla del Po e la nascita del Parlamento padano in provincia di Mantova.
Pontida, l’ampolla del Po e il Parlamento padano
La Lega punta in quegli anni dritto alla secessione, il suo messaggio più forte, sempre sbandierato ma mai raggiunto. Alla fine degli anni ’90, la Lega si riorganizza e si allea nuovamente con ‘Berlusconi nella ‘casa delle libertà’.