Femminicidio Tramontano, l’altra donna di Impagnatiello avvisò Giulia: “Salvati tu e il bambino…”

7 Mar 2024 11:51 - di Redazione

Nell’aula del tribunale di Milano è risuonata, stamane, per la prima volta, la voce di Giulia Tramontano uccisa con 37 coltellate dall’ex compagno Alessandro Impagnatiello. Gli audio sono quelli delle conversazioni tra Giulia e l’altra donna dell’imputato che si confessano le bugie dell’ex barman. Poi, coperta da un pannello, ha parlato l’altra donna, la cosiddetta “amante” di Alessandro Impagnatiello, che ha raccontato del “rapporto” che si stava creando con

“Ti prego salvati, appena puoi salvati tu e il tuo bambino…”. È uno dei messaggi che nel pomeriggio del 27 maggio del 2023, si scambiano le due donne di Alessandro Impagnatiello, a processo per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano. A scriverlo è l’ex collega dell’imputato, con cui aveva una relazione parallela, che prova a mettere in sicurezza la 29enne incinta al settimo mese. “Le ho scritto questo intendendo di salvarvi da una persona non onesta, che aveva due vite parallele” racconta nella sua testimonianza in aula. Una ‘complicità’ che porta a Giulia a chiederle “tutte le prove” delle bugie dell’ex barman, ma anche a lamentarsi di essere stata lasciata sola, di aver dovuto sistemare da sola i mobili nella stanza del bambino, tanto da chiedersi in chat: “che uomo e?”.

Il racconto della donna che aveva una relazione con l’assassino

In aula è andato in scena un racconto preciso della relazione tra lei e Impagnatiello con tanto di video (mostrati alla corte) della cena per il suo compleanno e la dichiarazione dell’imputato: “sono ufficialmente fidanzato con te”, dando prova di un’altra bugia: per Giulia il compagno era a una grigliata tra amici. “Lei non era felice, il giorno che aveva preso i mobili per il bambino era da sola, erano stati mesi difficili per lei. Lei subiva la mancanza, l’assenza di Impagnatiello” racconta la giovane che ha anche offerto un tetto a Giulia per non farla tornare nell’appartamento di Senago dove la 29enne è stata uccisa a coltellate la sera del 27 maggio del 2023.

Le bugie dell’autore del femminicidio di Giulia Tramontano

“Quando l’ho conosciuto mi ha detto che era fidanzato, poi che si erano lasciati e che lui non voleva più stare con lei. Da dicembre del 2022 mi diceva che non stavano più insieme, che lei non abitava più a Senago. Mi ha invitato a casa sua, solo la prima volta c’erano tracce di Giulia, delle sue foto”. Inizia così la testimonianza, protetta da un paravento, dell’ex collega di lavoro con cui Alessandro impagnatiello, a processo per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, aveva una relazione parallela. “Ho capito che lei era ancora nella sua vita quando è stato in vacanza a Ibiza, tra marzo e aprile, ho visto delle foto. Lui ha detto che era incinta ma il bambino non era il suo, ma frutto di un incontro occasionale, che lui era lì per aiutarla perché lei voleva farsi del male, voleva uccidersi ed era bipolare” racconta, mettendo in fila gli ultimi mesi di vita di Giulia incinta al settimo mese del piccolo Thiago. “Dall’inizio ha detto che non era il padre, io ho chiesto di vedere il test perché non gli credevo, poi ci ho creduto per un po’ quando ho visto il test che mi ha fatto vedere”. Quando lui le presta un tablet tutto per la giovane diventa chiaro: “Dalla cronologia ho visto che ha cercato ‘come creare un documento’. Non volevo agire subito, dopo avermi mentito la prima volta ho preferito aspettare per non essere ancora ingannata”.

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