Allarme terrorismo in Italia, Mantovano: “La minaccia è costante, mai abbassato la guardia”

25 Mar 2024 8:29 - di Leo Malaspina

”L’Italia ha sempre mantenuto costante l’attenzione verso la minaccia terroristica su più fronti tra loro collegati”. Non c’è un allarme terrorismo particolare, in Italia, dunque, dopo la strage di Mosca, semplicemente perché il governo non ha mai abbassato la guardia sul fronte degli attentati, ha spiegato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega sulla sicurezza Alfredo Mantovano ospite di ‘In mezz’ora’. Anche se un’ulteriore stretta ci sarà, a Pasqua.

Allarme terrorismo, oggi si riunisce il Comitato per la sicurezza

Sul fronte stretto della sicurezza ”c’è un po’ di enfasi su questo comitato nazionale convocato per domani (oggi per chi legge ndr), che però rientra in una ordinaria attenzione. Così come periodicamente, a distanza ravvicinata, si riunisce da circa 15 anni il cosiddetto Casa, un organismo tutto italiano che stanno osservando con attenzione anche altri stati europei che riunisce al ministero dell’Interno i vertici delle forze di polizia che si occupano di terrorismo, l’intelligence e che punta a fare la prima cosa fondamentale, quello che probabilmente è mancato a Mosca, mettere in circolo le informazioni, valutarle e trarne conseguenze operative”.

Mantovano: “In Italia massimo rispetto per le comunità islamiche”

”In generale in Italia c’è nei confronti delle comunità islamiche un atteggiamento di rispetto che riduce l’area della tensione. In Italia non capitano gesti stupidi, come in altri stati europei, come quello di strappare le pagine del Corano in pubblico”, ha aggiunto ancora  il sottosegretario. “Oggi il fronte principale della minaccia non è tanto quello di gruppi organizzati. Io credo che un gruppo come quello in azione a Mosca, che non può non avere avuto una preparazione e dei supporti logistici, in Italia verrebbe intercettato prima. Il fronte della minaccia più preoccupante in Italia è il reclutamento on line” che è ”molto più insidioso”, con lupi solitari ”che, come è capitato in altri stati europei, utilizzano un’auto, autobus per compiere gesti criminosi”.

La Russia e la “prova di debolezza”

La strage dell’Isis, a Mosca, per Mantovano è comunque “una prova di grande debolezza di un regime che basa molto della sua credibilità sulla capacità di garantire la sicurezza”. ”Richiama anche quella debolezza emersa nelle prime ore dell’avanzata della brigata Prigozhin qualche mese fa. Anche lì c’era una sorta di paralisi, il non sapere come comportarsi, che è tipica dei regimi autocratici che basano tutto sugli ordini dall’alto e quando si tratta di passare all’azione coordinata e quest’ordine non arriva rimangono fermi”. ”L’esperienza dei sistemi democratici è di non disprezzare nessuna informazione, di vagliarla ma di rispettarla fino in fondo. Per passare ad un altro scenario se gli israeliani avessero valutato fino in fondo le informazioni di intelligence degli egiziani il 7 ottobre avrebbe potuto essere una giornata in parte diversa”.

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